... le canzoni accompagnano la vita e poi, quando meno te lo aspetti tornano e ti riportano tutto. Otto di mattina, davanti al caffè' più' buono del centro, nel centro abbandonato della nostra rovente città, in sottofondo John Travolta canta Sandy. Il film era Grease, il film per eccellenza della mia infanzia e lui, Danny Zucco, l'amore indiscusso della bimba che ero. Papà mi aveva fatto il "regalo dei regali" e ci aveva portato a vederlo in prima visione, nel centro di questa città, non lontano da qui, da dove ora bevo questo caffè' e dove, da dietro gli occhiali, schermo per il mondo, affiorano inevitabili i lucciconi. Quel pomeriggio l'emozione, l'eccitazione, la felicità, papà, il suo regalo e l'inizio di un amore. Quello di una bimba per un idolo. Otto di sera dello stesso giorno, mentre ti aggiorni su cosa è successo in questo folle mondo, come sottofondo ad un servizio su Robert Redford, Sunrise. Era estate, faceva caldo ed ero molto più' grande di quella bimbetta. E l'amore non era più' per un attore sconosciuto. Emozione, felicità, eccitazione e "il regalo dei regali" questa e altre canzoni. Dovremmo farlo. Dovremmo scrivere la nostra colonna sonora. Dovremmo incidere una traccia con i pezzi che segnano il nostro cammino. O forse no, meglio di no. A volte fanno abbastanza male anche così, quando arrivano all'improvviso. Sandy, Sunrise e mille altre ...
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