Scegliere di passeggiare per la città di prima mattina, invece di salire su un treno della metropolitana, quando tutto è chiuso e tutti sembrano averla abbandonata è che ti sembra di essere sola in mezzo ad un mondo svuotato di ogni rumore e colore eppure proprio per questo più vero. Sei sola, intrisa dei tuoi pensieri che sembrano disperdersi tra il mormorare dei palazzi antichi. Cerchi tra quelle vie, pensando alle vie della vita, il bandolo della matassa. Cerchi di capire tutto quello che ti è successo. Cerchi di immaginare tutto quello che verrà. E poi pensi che, se poco è stato di come credevi che sarebbe stato, inutile avere la presunzione di sapere quello che sarà il domani. E non so se queste cose le pensavo prima o durante o dopo la canzone Temporale di Lorenzo, bellissima, dalla prima all’ultima riga e che ad un certo punto recita:
“… Non si può scegliere un sogno non si può scegliere
Quando ti arriva ti arriva non c'è niente da fare
Quando ti arriva ti arriva non c'è niente da fare
E' naturale preferire le belle bugie
Alla durezza di ghiaccio di certe verità …”
Alla durezza di ghiaccio di certe verità …”
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