sabato 30 aprile 2016

Venite alle mie lezioni ... Da chi avete imparato ad amare, ora imparerete a guarire.
Ovidio
Partecipando da lontano ad un viaggio ...

condividendo la lontana India ...

Lezioni d'amore/Cantico

Prima che respiri il giorno e spinga via le ombre, voltati  - e somigliano a te, amato mio, gazzella o cucciolo di cervo su monti che si dividono.

Sul letto mio, dentro le notti, cercavo lui che desidera la gola mia, il respiro di me, cercavo lui e non arrivavo a toccarlo.

20 Lezioni d'amore, Armando Massarenti

Muffins banana crema di ricotta e mandorle

Ho lavorato 1 tuorlo d'uovo con 100 grammi di zucchero e 100 grammi di burro sciolto a bagnomaria. Ho frullato 1 banana con 200 grammi di crema di ricotta e l'ho aggiunta all'impasto insieme all'albume montato a neve. Ho aggiunto farina manitoba q.b. e mezzo cucchiaino di lievito di birra vanigliato. Ho riempito stampini e cosparso di mandorle intere.


e quando i ringraziamenti arrivano da una mamma e un papà ... mi si tocca il cuore .... 

… per me l’unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi di vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi artificiali che esplodono tra le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno oh!
Jack Kerouac, Sulla strada

lunedì 25 aprile 2016

Capisci di aver letto un buon libro quando giri l’ultima pagina e ti senti come se avessi perso un amico.
(Paul Sweeney)
...ed è quello che intendo io quando, chiuso un libro dico "mi sento sola, e ora? come faccio?" ...
Leggere un libro non è uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso.
(Fabrizio Caramagna)

Budino light

Ho mescolato 2 yogurt naturali con 30 grammi di cioccolato bianco e 30 grammi di cioccolato fondente fatti sciogliere a bagno maria. Ho conservato in frigo per far rapprendere.




Tortini cocco e frutti di bosco

Ho mescolato 150 grammi di cocco con 1 yogurt ai frutti di bosco, 1 uovo e 1 cucchiaio abbondante di miele. Ho mescolato e riempito pirottini aggiungendo al centro di ciascuno un cucchiaino di crema preparata con miele e frutti di bosco freschi sminuzzati. 


Tutta la teoria dell'universo si rivolge immancabilmente a un unico individuo, ossia a Te.

Walt Whitman.

Le vostre zone erronee, Wayne W. Dayer

Preso perché ne avevo sentito parlare da qualcuno che ne aveva sentito parlare. Regalato ad una persona diversa dalla quale avevo pensato inizialmente.  Gradito da chi l'aveva ricevuto, comprato anche per me, letto e consigliato. 
Lui è uno psicologo e psicoterapeuta e parla di noi, di come siamo e di come possiamo scegliere di essere. Di quanto possiamo essere felici correggendo le nostre zone erronee. Impossibile da ridurre in poche righe perché noi siamo molte righe. 
Ti viene voglia di leggere e sottolineare da subito. Se volete fare un regalo e, soprattutto, se volete fare un regalo a voi stessi.

L'essenza della grandezza consiste nella capacità di scegliere la propria personale realizzazione in circostanze nelle quali altri scelgono la follia.





Muffins premiati dal grande piccolo

Vedevo meravigliosi bimbi, tutti insieme, dopo tanto ... E ho iniziato a impastare, senza pretese, sapendo che sono, grazie a mamme e papà, intenditori ....

Ho lavorato 2 uova con 2 vasetti di yogurt bianco, 125 grammi di burro, 100 di zucchero, farina q.b.. Ho aggiunto 100 grammi di cioccolato fondente e 100 di cioccolato bianco a pezzi grossi e irregolari. Ho aggiunto 1/2 cucchiaino di lievito e cotto dodici stampini a 190 gradi per circa 40 minuti.

Lui, in particolare, li ha graditi. Molto. E io ne sono stata molto felice per lui.

Sottili di tacchino al limone e miele

Ho lavato e asciugato 8 fettine sottili di tacchino. Le ho leggermente salate, pepate e spolverizzate di rosmarino fresco macinato. Le ho scottate in olio e.v.  bollente e ho aggiunto 2 cucchiai di miele denso di arancia. Ho fatto rapprendere caramellando e terminando la cottura. 

sabato 9 aprile 2016

Riso rosso con pistacchi e capesante

Ho cotto in acqua salata ( con sale integrale siciliano) 200 grammi di riso rosso. Ho sbollentato a parte 10 capesante passandole poi in padella con olio e pepe bianco. Ho tritato 100 grammi di pistacchi già privi di guscio e li ho amalgamati a panna vegetale. Ho impiattato con riso rosso e accanto le capesante irrorate do crema di pistacchi.

Scusate la mancata foto. Mezzo di supporto tecnico momentaneamente fuori uso. Si provvederà a breve. 

I mini al cocco, bianchi e neri

Ho lavorato 2 tuorli con 100 grammi di zucchero di canna grezzo, 200 grammi di crema di ricotta, e 200 grammi di cocco grattugiato, aggiungendo i tuorli mntati a neve. Ho diviso l'impasto a metà aggiungendo in uno dei due 2 cucchiai abbondanti di nutella. Ho riempito 30 stampini mini muffins e cotto a 180 gradi per circa 25 minuti. 
Ho fatto raffreddare e confezionato in sacchetti trasparenti per alimenti.
A lei.

Tra di noi che ci confrontiamo, tra di noi che parliamo come se stessimo parlando alla nostra immagine allo specchio, prive di qualsiasi schermo e autodifesa, serene perché saremo solo ascoltate e non giudicate, questo gioco è diventato un 'esigenza a prescindere, che sia alla fine o all'inizio di quel "pronto". A volte futile, a volte complesso. È intrinseca in noi. Ci interroghiamo su come e cosa e chi siamo state quel giorno. E ci ritroviamo a chiederci se siamo stati intelligenti o stupide  egoiste o generose buone o cattive. E mentre cerchiamo ancora, dopo anni, e non lo troveremo mai,  il giusto metro di misura utilizzabile nel complesso infinito, indefinito mondo delle relazioni, ci ritroviamo a fare i conti con il giorno scivolato via. Con il sorriso o le lacrime, la serenità o l'inquietudine. Chi siamo se al tramonto ci ritroviamo a sorridere, ricordando di aver navigato sulla scia di un sottile amor proprio che potremmo anche brutalmente definire egoismo, dove abbiamo dato semplicemente la precedenza ai nostri di desideri e passioni, senza fare del male a nessuno? Abbiamo goduto la vita? L'abbiamo assaporata volendoci bene? E cosa siamo se ci ritroviamo ad asciugarci a fatica le lacrime fisiche o dell'anima che esse siano, perché abbiamo dato la precedenza agli altri, alle loro parole, ai loro di bisogni, alle loro di necessità e non abbiamo avuto la voce per far sentire la nostra di voce? Siamo stupidi? Abbiamo buttando un giorno che la vita ci ha regalato? Siamo belle dentro se abbiamo l'approvazione del mondo e brutti se essa ci viene a mancare? Ed è più importante volersi o voler bene? E quanto possiamo pretendere di non essere giudicati o semplicemente disinteressarci da quel giudizio? E quanto siamo forti e deboli se ogni gesto, parola transita dagli altri e non da noi stessi?  Siamo piccoli equilibristi che cercano cadendo, ferendosi, la strada. Siamo di razze diverse ma di quelle che proprio perché in cammino degne di ogni considerazione e amore reciproco, scevri dai giudizi altrui che spesso non sono sinonimo di amore ma egoismo. E così è tra di noi, sorelle, anime gemelle, ci si confronta, ci si ascolta ci si consiglia, ci si assolve a vicenda mai giudicandosi.

mercoledì 6 aprile 2016

Splendi più che puoi, Sarà Rattaro

Se ne parla tanto, non se ne parla mai troppo perché ancora troppe sono le donne vittime di violenze psicologiche, emotive, fisiche. Troppo tutto delicato per parlarne se si è lontani. E forse anche se si è vicini. Resta il dramma di coloro che, subendo, spesso si sentono addirittura meritevoli e di coloro che per malattia o semplice cattiveria fanno subire. Fuggire, fuggire, fuggire. Presto. Subito. Perché non si arrivi al dramma o, ancora prima, a soffrire. Ricordandoci sempre che l'amore, se amore sano e' fa solo stare bene. E ricordandoci sempre che tutti meritiamo l'amore sano.

"... Ti insegnano a non splendere. E tu splendi, invece. 

E’ normale scoprire di non essere la persona che pensavamo di diventare, quello che è difficile è scoprire di non assomigliarle nemmeno un po’.

Amare davvero qualcuno al di là dei suoi limiti è l’esperienza più appagante, ma spesso anche la più pericolosa.

Leggere come una folata di vento, le sue dita si sono appoggiate sulle mie. Il suo calore è salito sulla mia pelle e il suo sorriso mi ha strappato un sorriso.
L’amore scopre il meglio di noi: la voglia di andare avanti, il coraggio delle nostre azioni, il desiderio di continuare a sperare.
Quando i tessuti e gli organi iniziano a ripararsi e a riacquistare la propria funzionalità, siamo destinati a stare meglio. Questo ci permette di riprendere a vivere una vita nel pieno delle nostre abilità fisiche. I danni psicologici prevedono percorsi differenti, altrettanto intensi e spesso con esiti sorprendenti. Tutto questo viene comunemente chiamato guarigione, il nostro ritorno all’equilibrio e alla salute. Raramente però è accompagnato dalla dimenticanza. Ma non importa, perché l’unica cosa davvero importante è ricordarsi di splendere. Anche se il mondo, a volte, te lo impedisce, tu splendi. Splendi più che puoi. ... "


venerdì 1 aprile 2016

Invochiamo sempre qualcuno. Succede a tutti, che siamo credenti o meno in qualcosa. Prima o poi capita a tutti di parlare con il cielo, qualsiasi sia il nome che poi vogliamo dare al suo inquilino principale. Tutti paghiamo dazio. Soprattutto coloro che si ritengono superiori. Alcuni la chiamano invocazione, altri preghiera, altri semplicemente speranza e poi, infine, gli ultimi quelli che credono di non crederci. Li vedi disquisire come se tutto dipendesse da loro ma solo il pronunciare la parola "spero" li fa rientrare nella categoria. Personalmente penso di parlare da sempre spesso con i piani alti. Lassù, oltre a "Sant'Antonio dalla barba bianca che ti fa ritrovare ciò che ti manca" , ci sono quelli che per me sono gli angeli. Il mio ha un nome, un volto e l'ultima volta in cui ho fatto quattro chiacchiere, così giusto per "fare il punto" è stato solo poche ore fa. Sant'Antonio mi ha fatto ritrovare un orecchino ... Il mio angelo custode, beh, ora ne volete sapere troppe.... Vi basti sapere che il cielo, a chiunque vogliate affidare la proprietà, oltre all'inquilino principale ha una folta popolazione di aiutanti disponibili e affidabili.

Torta salata porri e ...

Ho pulito 5 porri e, dopo averli affettati, li ho passati in padella con olio e un pizzico di sale a fuoco basso. Ho tagliato a striscioline 100 grammi di prosciutto cotto e l'ho unito ai porri una volta cotti. Ho trasferito il tutto in una ciotola e ho aggiunto 250 grammi di ricotta, 1 uovo per amalgamare il tutto e una spolverata di pepe bianco. Ho steso un figlio di pasta sfoglia integrale su una tortiera con carta da forno, ho versato l'impasto e cotto a 200 gradi per circa 30 minuti. 
La torta sarà servita tiepida. 

Torta di mele e miele al castagno

Ed ecco i primi frutti della notte  che chissa' perché si chiama "in bianco" dal momento in cui anche se gli occhi sono aperti fuori e' tutto nero e, anzi, a volte lo sembra ancora di più ...

Ho lavorato due tuorli d'uovo con 100 grammi di zucchero bianco. Ho montato gli albumi a neve e li ho aggiunti dopo 150 grammi di yogurt bianco greco, 100 di burro sciolto a bagno maria, 250 di farina e 50 di. Iene di castagno. Ho mescolato con una frusta l'impasto aggiungendo 2 mele renette a fettine nell'impasto e , infine, mezzo cucchiaino di lievito di birra. Ho versato in una tortiera a cerniera e ho coperto con altre 2 mele a fettine, fiocchetti di burro, gherigli di noci e lamelle di mandorle. Ho cotto a 190 gradi per circa 40 minuti.

Profumo di miele e mele e buono in cucina ... Potrebbe essere una ninna nanna per l'insonnia?
.... "Il vero viaggio consiste sempre nel confrontare i due mondi tra i quali si situa: l'immaginario e la realtà. Se il viaggiatore non si aspetta niente vedrà solo quello che vedono gli occhi, mentre se ha già modellato i luoghi con la fantasia vedrà sempre di più quello che gli si presenta, percepirà anche il futuro è il passato che dono al di là Dell'istsnte" ...

La notte di fuoco, Eric Emmanuel Schmitt
Lo sapeva anche lei che non ci stavo credendo. Lo sapeva anche lei che avevo scoperto il suo subdolo doppio gioco e che facevo finta. Bluffavo. Come la migliore delle giocatrici. L'avevo scoperta, la studiavo da tempo aspettando il momento giusto per dirle "dai, ora puoi saltare fuori'. Ci ha provato a beffarmi. Prima con sonni agitati, poi frammentati, poi con propri, veri, verissimi, incubi e alla fine la battaglia l'ho vinta. È stata sgominata ed è crollata sotto interrogatorio e si è arresa: la mia insonnia. È' tornata in tutto il suo splendore. Chiara. Lucida. Ha dovuto farlo e, finalmente possiamo riaffrontarci con dignità e a testa alta. Come due nemici veri sanno fare. La aspettavo. Ora la partita può ricominciare.