sabato 9 aprile 2016

A lei.

Tra di noi che ci confrontiamo, tra di noi che parliamo come se stessimo parlando alla nostra immagine allo specchio, prive di qualsiasi schermo e autodifesa, serene perché saremo solo ascoltate e non giudicate, questo gioco è diventato un 'esigenza a prescindere, che sia alla fine o all'inizio di quel "pronto". A volte futile, a volte complesso. È intrinseca in noi. Ci interroghiamo su come e cosa e chi siamo state quel giorno. E ci ritroviamo a chiederci se siamo stati intelligenti o stupide  egoiste o generose buone o cattive. E mentre cerchiamo ancora, dopo anni, e non lo troveremo mai,  il giusto metro di misura utilizzabile nel complesso infinito, indefinito mondo delle relazioni, ci ritroviamo a fare i conti con il giorno scivolato via. Con il sorriso o le lacrime, la serenità o l'inquietudine. Chi siamo se al tramonto ci ritroviamo a sorridere, ricordando di aver navigato sulla scia di un sottile amor proprio che potremmo anche brutalmente definire egoismo, dove abbiamo dato semplicemente la precedenza ai nostri di desideri e passioni, senza fare del male a nessuno? Abbiamo goduto la vita? L'abbiamo assaporata volendoci bene? E cosa siamo se ci ritroviamo ad asciugarci a fatica le lacrime fisiche o dell'anima che esse siano, perché abbiamo dato la precedenza agli altri, alle loro parole, ai loro di bisogni, alle loro di necessità e non abbiamo avuto la voce per far sentire la nostra di voce? Siamo stupidi? Abbiamo buttando un giorno che la vita ci ha regalato? Siamo belle dentro se abbiamo l'approvazione del mondo e brutti se essa ci viene a mancare? Ed è più importante volersi o voler bene? E quanto possiamo pretendere di non essere giudicati o semplicemente disinteressarci da quel giudizio? E quanto siamo forti e deboli se ogni gesto, parola transita dagli altri e non da noi stessi?  Siamo piccoli equilibristi che cercano cadendo, ferendosi, la strada. Siamo di razze diverse ma di quelle che proprio perché in cammino degne di ogni considerazione e amore reciproco, scevri dai giudizi altrui che spesso non sono sinonimo di amore ma egoismo. E così è tra di noi, sorelle, anime gemelle, ci si confronta, ci si ascolta ci si consiglia, ci si assolve a vicenda mai giudicandosi.

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