venerdì 31 agosto 2012

Salatini per il suo arrivo

Non sapevo a che ora sarebbe arrivata e ho preparato un po' di stuzzichini.
Ho preso la pasta sfoglia (il foglio rotondo). L'ho tagliato a listarelle verticali e poi ancora a meta'. In alcuni ho riposto un piccolo wurstel e ho arrotolato. Alcune strisce le ho attorcigliate su se stesse con un filetto di acciuga.  Altre ancora le ho spalmate di formaggio fresco e chiuse a girandola. Cotte sulla carta da forno per 20 minuti a 190 gradi dopo averle spennellate con del latte.
Sono stati graditi serviti con sangria fresca mentre spioveva.

Favola e pioggia

Mi hanno chiesto se conoscevo "Favola". E se me lo chiedevano voleva dire che avrei dovuto farlo. Mi hanno suggerito di cercarla e ho ascoltato il consiglio e ... l'ho fatto. L'ho ascoltata, in continuazione guardando la pioggia violenta e improvvisa cadere.  E insieme alla pioggia sono scese inevitabili le lacrime. Per il piccolo Francesco nato oggi, per papà in cielo che fra qualche giorno avrebbe festeggiato il suo compleanno, per l' amore appena sbocciato che mi hanno confidato e per quelli finiti che non finiranno mai. Per la vita, che se la guardi e ascolti ti fa commuovere, sempre.  Grazie  per avermi presentato "Favola".

Ora vi racconto una storia che
Farete fatica a credere
Perché parla di una principessa
E di un cavaliere che
In sella al suo cavallo bianco
Entrò nel bosco
Alla ricerca di un sentimento
Che tutti chiamavano amore
Prese un sentiero che portava
A una cascata dove l?aria
Era pura come il cuore di quella
Fanciulla che cantava
E se ne stava coi conigli
I pappagalli verdi e gialli
Come i petali di quei fiori che
Portava tra i capelli
Na na na na na na na na na
Il cavaliere scese dal suo cavallo bianco E piano piano le si avvicinò La guardò per un secondo Poi le sorrise E poi pian piano iniziò a dirle Queste dolci parole:
Vorrei essere il raggio di sole che
Ogni giorno ti viene a svegliare per
Farti respirare e farti vivere di me
Vorrei essere la prima stella che
Ogni sera vedi brillare perché
Così i tuoi occhi sanno
Che ti guardo
E che sono sempre con te
Vorrei essere lo specchio che ti parla
E che a ogni tua domanda
Ti risponda che al mondo
Tu sei sempre la più bella
Na na na na na na na na na
La principessa lo guardò
Senza dire parole
E si lasciò cadere tra le sue braccia
Il cavaliere la portò con se
Sul suo cavallo bianco
E seguendo il vento
Le cantava intanto
Questa dolce canzone:
Vorrei essere il raggio di sole che
Ogni giorno ti viene a svegliare per
Farti respirare e farti vivere di me
Vorrei essere la prima stella che
Ogni sera vedi brillare perché
Così i tuoi occhi sanno
Che ti guardo
E che sono sempre con te
Vorrei essere lo specchio che ti parla
E che a ogni tua domanda
Ti risponda che al mondo
Tu sei sempre la più bella
Na na na na na na na na na

giovedì 30 agosto 2012

Anche stasera, Modà

Modà, sempre, in continuazione, ovunque. Cantando con il volume altissimo.

Anche stasera ho bevuto, con la testa non c'ero,
ti ho seguita ancora una volta solo con il pensiero
avevo voglia di te, avevo voglia di morderti,
frutto della mia proibita passione...
E ogni volta che ci penso, arrivo a capire
che non ti posso comprare, e rischio d'impazzire!
Bevo ancora qualcosa e poi mi metto a pensare
di averti vicino, voglio respirare il tuo odore,
sentire parole, anche stanotte e come in un film
voglio vederti arrivare con l'immaginazione, con l'immaginazione.
Abbraccerò l'aria di questa notte tranquilla che,
che mi abbraccia di stelle gialle e una di quelle, e una di quelle sei te.
Tu non puoi sapere che cosa prova il mio cuore,
se io mi metto a pensarti non riesco a respirare...
Chissà dove sei, chissà che luce vedrai,
vorrei sfiorarti almeno un secondo e poi, illuminarmi di te.
L'unica cosa che posso fare è scriver questa canzone,
perché più ci penso, più rischio d'impazzire!
Bevo ancora qualcosa e poi mi metto a pensare
di averti vicino, voglio respirare il tuo odore,
sentire parole, anche stanotte e come in un film
voglio vederti arrivare con l'immaginazione, con l'immaginazione.
Abbraccerò l'aria di questa notte tranquilla che,
che mi abbraccia di stelle gialle e una di quelle, e una di quelle,
e una di quelle, e una di quelle sei te.




Carote e patate all’aceto balsamico

Ho lavato  4 carote. Le ho pulite e tagliate alla julienne. Ho bollito 2 patate grandi, le ho spellate e tagliate e tocchetti. Le ho unite alle carote e condite con sale, olio e aceto balsamico ai fichi.

Involtini di carne salada d manzo

Ho trovato la carne salada di manzo nel reparto salumi. Ho preparato una crema a base di caprino e yogurt greco, utilizzando 5 caprini e 250 gr di yogurt. Ho riempito 8 fette di manzo con il composto, ho chiuso con un filo di erba cipollina e condito con olio, sale e pepe rosa in grani.

mercoledì 29 agosto 2012

Invecchiare, perdere i freni e i cannoli siciliani

E’ bello invecchiare. Puoi raccontare chi sei e cosa vuoi e dire cosa ti piace e cosa no con un senso di liberazione che solo gli anni che scorrono ti riescono a dare, senza preoccuparti del fatto che gli altri condividano, approvino o semplicemente capiscono.  A volte addirittura prendendoti la libertà di dare delle spiegazioni, se la prima affermazione desta perplessità, che possono sembrare ancora più assurde della cosa stessa. Invecchiare è un po’ come diventare folli . Ora capisco la mia nonnina quando diceva delle cose che a noi sembravano inappropriate e rivedo i nostri volti perplessi e il suo viso quasi felice, come a prenderci in giro, come a dire “e chi se ne importa se non capite?”. E’ come dire ad esempio “Odio i paccheri, adoro i fusilli. Odio i cannoncini ripieni di crema pasticcera, adoro i cannoli siciliani” mentre gli altri mi guardano pensando che i paccheri e i fusilli in fondo sono pasta e che non può esserci qualcuno al mondo a cui non piacciono i cannoncini. “A me, i cannoncini non piacciono a me!!!!”.
Ed ecco la ricetta dei cannoli che avevo trascritto tempo fa da un libro di casa e che non ho ancora sperimentato. Chissà, nei prossimi giorni, pensando che avrei potuto essere là e mangiarli direttamente nella loro terra, per consolarmi, potrei provare a farli. Nel week end pare piova, non sarò in spiaggia come sarebbe dovuto essere e quindi …
Mettete  750 gr di ricotta di pecora a scolare in un colino poggiato dentro a una ciotola e riponete il tutto in frigorifero. Mettete in una ciotola capiente 250 gr di farina setacciata, 1 cucchiaino di sale,  1 di cannella, 1 di  caffè in polvere, 5 gr di cacao amaro e 30 gr di zucchero a velo setacciati. Aggiungete 50 gr di strutto, 1 uovo e poi 30 ml di aceto mischiato con 30 ml di  marsala. L’impasto dovrà risultare morbido ed elastico e consistente. Impastate il composto per almeno 5 minuti su di un piano di lavoro, fino a che non sarà elastico, liscio ed omogeneo poi avvolgetelo nella pellicola trasparente e mettetelo a riposare per almeno un’ora in frigorifero. Prendete la ricotta ben scolata e ponetela dentro ad una ciotola dove aggiungerete 300 gr di  zucchero. Mescolate delicatamente gli ingredienti, coprite la ciotola con della pellicola e ponetela in frigorifero per almeno un’ora. Prendete un setaccio a maglie molto fini, poggiatelo su di una ciotola e con l’aiuto di una spatola schiacciate il composto di ricotta e zucchero verso il basso per farlo fuoriuscire. Una volta ottenuta una crema molto fine, aggiungete le gocce di cioccolato: conservate la crema di ricotta in frigorifero dentro ad un contenitore col coperchio. Prendete l’impasto per le cialde dei cannoli e tiratelo in una sfoglia sottile 1-2 mm . Prendete un coppapasta rotondo del diametro di 9 cm e ricavate circa 24 sagome. Arrotolerete sugli appositi cilindri di metallo, avendo cura di spennellare le estremità con l’albume d’uovo prima di sovrapporle. Scaldate lo strutto in un pentolino e friggete tutte le cialde, mettetele a perdere l’olio in eccesso su di un paio di fogli di carta assorbente e quindi fatele raffreddare completamente prima di estrarre i cilindri di metallo. Una volta fredde, riempite le cialde con la crema di ricotta che avrete messo dentro ad una tasca da pasticciere. Completate il dolce guarnendolo con mezza ciliegia candita posta su entrambe le estremità (oppure scorze di zucca o arancia candita o pistacchi tritati) e una generosa spolverata di zucchero a velo.

martedì 28 agosto 2012

Buonanotte a tutti quelli come me
che dopo mezzanotte inizia il tempo di aspettare il sole …
Viva i romantici, Modà

Pollo alla birra e speck

Ho tagliato a listarelle 4 fette di petto di pollo. Le ho lavate, asciugate e lasciate macerare con 80  gr di speck ridotto a straccetti in 50 ml di birra per mezz'ora. Ho trasferito pollo, speck e birra in una wok. Ho aggiunto un 3 cucchiai di olio, pepe, sale e paprika. Ho cotto per circa 30 minuti a fuoco vivo. Ho servito tiepido con insalata di patate al vapore scondite.

Magari, Renato Zero

Magari toccasse a me
prendermi cura dei giorni tuoi
svegliarti con un caffè
e dirti che non invecchi mai...sciogliere i nodi dentro di te
le più ostinate malinconie... magari
Magari toccasse a me
ho esperienza e capacità
trasformista per vocazione
per non morire che non si fa...puoi fidarti a lasciarmi il cuore
nessun dolore lo sfiorirà... magari!
Magari toccasse a me
un po' di quella felicità... magari saprò aspettare te
domani e poi domani e poi... domani
Io come un'ombra ti seguirò
la tenerezza è un talento mio
non ti deluderò la giusta distanza io
sarò come tu mi vuoi
ho un certo mestiere anch'io... mi provi... mi provi...
Idraulico, cameriere
all'occorrenza mi do da fare
non mi spaventa niente
tranne competere con l'amore ma questa volta dovrò riuscirci guardarti in faccia senza arrossire... magari
Se tu mi conoscessi certo che tu non mi negheresti... due ali che ho un gran disordine nella mente e solo tu mi potrai guarire... rimani!
Io sono pronto a fermarmi qui se il cielo vuole così prendimi al volo e poi non farmi cadere più da questa altezza sai non ci si salva mai... mi ami? Magari... Mi ami!?!? Magari...

Ceci tiepidi saporiti

I ceci mi riportano all’infanzia. Nelle Marche si mangiano in brodo. Le mie nonne mettevano a bagno i ceci secchi e poi preparavano il brodo di carne e poi li servivano in minestra,  conditi con olio e pepe nero. Tutta un’altra cosa rispetto ai ceci precotti che uso io e tutta un’altra ricetta. La mamy sta per tornare. Lei conosce bene la ricetta delle nonne, me li farò preparare … io intanto …
Ho scolato e lavato 300 gr di ceci precotti. Li ho passati in padella con olio, sale e pepe, scalogno, pomodorini datterino tagliati a metà, curry e paprika in abbondanza. Ho fatto cuocere a fuoco basso fino a quando i pomodorini non erano un po’ appassiti. Ho servito con delle mini piadine indiane senza lievito (acquistate al mercato equosolidale), fatte scaldare sulla piastra da crepes per qualche minuto.

lunedì 27 agosto 2012

Girelle salate

Ho steso un foglio di pasta sfoglia. Ho cosparso la superficie di una crema a base di 100 gr di prosciutto cotto, 100 gr di philadelphia e 100 gr di gorgonzola piccante. Ho chiuso il rotolo, ho spennellato con tuorlo d’uovo e semi di cumino. Ho tagliato a fette, le ho disposte sul foglio di carta da forno. Ho cotto a 180 gradi per circa 30 minuti. Ho lasciato raffreddare e servito le fette di girella tiepide.

Sono già solo, Modà

Troppa luce non ti piace
godi meglio a farlo al buio sottovoce
graffiando la mia pelle
e mordendomi le labbra
fino a farmi male, bene
senza farmi capire
se per te è più sesso o amore
Poi fuggi, ti vesti, mi confondi
non sai dirmi quando torni
e piangi, non rispondi, sparisci
e ogni quattro mesi torni
Sei pazza di me come io lo son di te
Resisti, non mi stanchi
mi conservi sempre dentro ai tuoi ricordi
e poi brilli, non ti spegni
ci graffiamo per non far guarire i segni
e sei pioggia fredda
sei come un temporale di emozioni che poi quando passa
Lampo, tuono, è passato così poco e son già solo
Tornerai, tornerai
altrochè se tornerai
ma stavolta non ti lascio
ti tengo stretta sul mio petto
poi ti bacio, poi ti graffio
poi ti dico che ti amo e ti proteggo
e poi ti voglio e poi ti prendo
poi ti sento che impazzisci se ti parlo
sottovoce, senza luce
perchè solo io lo so quanto ti piace
e ora dimmi che mi ami
e che stavolta no, non durerà solo fino a domani
Resta qui con me perchè son pazzo di te
Resisti, non mi stanchi
mi conservi sempre dentro ai tuoi ricordi
e poi brilli, non ti spegni
ci graffiamo per non far guarire i segni
sei pioggia fredda
sei come un temporale di emozioni che poi quando passa
Lampo, tuono, è passato così poco e son già solo
Resisti, non mi stanchi
mi conservi sempre dentro ai tuoi ricordi
e poi brilli, non ti spegni
ci graffiamo per non far guarire i segni
sei pioggia fredda
sei come un temporale di emozioni che poi quando passa
Lampo, tuono, è passato così poco e son già solo

Muffins con marshmallows

Ho acceso il forno. Ieri la temperatura si è abbassata quel tanto da permetterlo. Per coccole e consolazioni avevano regalato dei marshmallows e mi avevano parlato di muffins che li potessero avere come ingrediente. Grazie Paolina, per il dono e il suggerimento ...
Ho lavorato 2 uova con ½ bicchiere di zucchero semolato fine (ormai per i dolci uso solo quello), 75 gr di burro sciolto a bagno maria, 2 bicchieri rasi di farina bianca, 125 gr di yogurt bianco dolce. Ho aggiunto 2 cucchiai di marmellata senza zucchero alle fragole, 8 marshmallow spezzetati e ½ cucchiaino di lievito per dolci. Ho riempito 12  pirottini a forma di cuore e stella e cotto per circa 30 minuti. Sono risultati croccanti fuori (i marshmallows  hanno rilasciato i loro zuccheri salendo in superficie) e morbidi dentro.
Poi, dopo, ho letto di una ricetta che prevede cacao. Proverò anche questa.
E mentre passa una canzone, gli attimi rallentano: potere della musica che attraversa spazio e tempo per entrare nella mente o per colpire dritto al cuore, come te che resti sempre il mio più grande amore.
(Le ragioni del cuore, Raf)

domenica 26 agosto 2012

Cocottes uova e caprino

Ho sbattuto 3 uova, ho aggiunto 5 piccoli caprini, sale e pepe. Ho lavorato bene con una frusta. Ho riempito due stampi in silicone da big muffins. Ho cotto per circa 20 minuti a 220 gradi. Ho servito tiepidi con contorno di zucchine trifolate.

Togliere il fiato

Chi ha  messo insieme  queste parole per raccontare ciò che stava provando doveva essere  qualcuno che aveva di fronte un tramonto come quello di ieri sera. Il blu l'azzurro, il rosso, il giallo, uno dietro l'altro, dall'alto fino ad appoggiarsi sulla vetta delle montagne, lontane eppure vicine. Vincitrici sui tetti dei palazzi.  I confini così nitidi da prendere una matita e provare a riprodurli. Nei tramonti come questo, da un terrazzo come un altro, quando il vento racconta tutto quello che le parole non sanno e non possono dire, c'e' la magia del voler fermare il tempo e di tornare indietro a tramonti delle sere d'estate di tempi  in cui credevi tutto sarebbe successo.
C’è tutta una vita in un’ora di amore.
Balzac

Stelle

Difficile trovare notti limpide in città. Molto difficile, soprattutto se l'aria non è tersa come in questa estate caldissima e velata di umidità. Ma tra venerdì' e sabato notte il cielo era limpido e ne ho viste da togliere il fiato. E, soprattutto, mi sembrava di distinguerne i confini. Le stelle sembravano proprio a forma di stella, come ci hanno insegnato a disegnarle da bambini.  Una in particolare, grandissima e particolarmente luminosa che mi ha fatta perdere in tutto il resto del blu. Sirio? E poi l'Orsa Maggiore, l'Orsa Minora, e tre una in fila all'altra ed erano così piccole eppure così maestose. Ma quali saranno state Dragone, Cefeo, Cassiopea? E Pegaso, Andromeda e Perseo? Ma soprattutto Orione, dov'era Orione? Così bella nei cieli invernali? E' scomparso? Si nasconde? O forse era proprio quella là, la più' luminosa di tutte ... Quella che ha fatto scomparire e ed esaltare tutto il resto del cielo?

Pesce spada con olive e pomodorini

Ho lavato e asciugato due fette di pesce spada. L'ho riposto in padella antiaderente con pomodorini datterino piccolissimi tagliati a metà, olive verdi e pepe rosa. Ho cotto dieci minuti per lato e aggiustato di sale. Ho lasciato raffreddare e servito fresco.

Passato, presente, futuro

Non è facile lasciar andare il passato. Quando ci abbiamo creduto, quando lo abbiamo desiderato, quando ci siamo intrisi in esso, quando non abbiamo mai smesso di sperarci, quando pensavamo fosse corrisposto  e quando, anche se vedevamo che così non era, abbiamo continuato a sognarlo. Non e' facile accettare che se non è arrivato forse non arriverà mai. Non è facile mandare giù  il boccone amaro. Raccogliere la delusione, l'amarezza, la tristezza,  la disillusione e pensare che dovremo farci i conti da soli, metterci tutto nello zaino della vita e portarceli dietro senza farci ferire costantemente da essi. Non è facile pensare che il futuro potrebbe portarci belle sorprese, nuove speranze, dolci carezze e un nuovo sogno nel quale non solo crederemo ma che si realizzerà. Ma non ci resta che volerlo. Voler credere nel futuro e provare a sorridere.

Finger food crema di formaggio e crackers piccanti

Ho lavorato 150 gr di formaggio spalmabile con 50 gr di yogurt greco. Ho composto, in bicchierini trasparenti strati di crema di formaggio con cracker al chili fino a riempimento. Ho riposto in frigo fino a servire come antipasto.

venerdì 24 agosto 2012

Siamo

Siamo chi abbiamo incontrato, i luoghi che abbiamo visto, i sorrisi che abbiamo contraccambiato, le lacrime che abbiamo asciugato, i viaggi che abbiamo fatto, gli amici con i quali abbiamo chiacchierato, i genitori che ci hanno e i figli che abbiamo cresciuto, i film che abbiamo visto, i libri che abbiamo letto, i cibi che abbiamo assaggiato, i vini che abbiamo assaporato, i sogni che abbiamo fatto e quelli che abbiamo realizzato, le cattiverie e le ingiustizie che abbiamo subito, il male che abbiamo inflitto, l’amore che abbiamo dato e quello che abbiamo ricevuto, i tramonti che abbiamo visto, il mare nel quale ci siamo tuffati, la montagna che abbiamo scalato, la corsa nella quale abbiamo sudato, le parole che ci hanno consolato e quelle che abbiamo raccontato, la pazienza che abbiamo avuto e la rabbia che abbiamo urlato, quello che abbiamo raccolto e ciò che abbiamo donato, tutto quello che avremmo voluto realizzare e che ancora vorremmo afferrare.

Petti di pollo con mandorle e curcuma

Ho lavato, asciugato e tagliato a filetti cinque fettine di petto di pollo sottili. Ho passato in padella con poco olio, 100 gr di mandorle pelate a scaglie, sale e curcuma. Ho fatto sfrigolare fino a far diventare il pollo croccante. Ho servito a temperatura ambiente con riso thailandese cotto al vapore scondito a parte e salsa di soya da aggiungere a piacere.

Festa di Piazza, G. Mauro Costa

Bevuto e piaciuto. Bevuto come i litri di acqua in questi giorni torridi e piaciuto come mi piacciono gli autori siciliani. Con la loro sottile ironia, la loro scrittura intrisa della loro terra tanto da farti immaginare di essere tra quelle righe, in quelle feste di piazza, a mangiare una pasta con le sarde o a sentire quel sole scottare sulla pelle. E poi Enzo, il protagonista, aspirante investigatore privato e praticante per diletto, in attesa del patentino ufficiale, mi piace per un motivo in particolare: ha i miei stessi gusti in tema di musica popolare e  scambi culturali non necessariamente obbligati  fra le nostre terre ... Ma questo e' solo un particolare di poca importanza. Il libro vale la pena di essere letto. Io domani comprerò l'altro romanzo. Resterò, almeno con la testa, nella bella Sicilia, per qualche altro giorno.

giovedì 23 agosto 2012

Orzo con pesto e pecorino

Ho raccolto del basilico dal terrazzo dalla mamy. L’ho lavato, asciugato e frullato con mandorle e pinoli in uguale quantità. Ho aggiunto un filo di olio extra vergine di oliva, sale e pepe. Ho cotto al vapore 200 gr di orzo per circa 15 minuti. Ho scolato, fatto raffreddare, condito con il pesto e scaglie di pecorino romano stagionato.

Il biglietto diceva …

"Fruga tra gli scaffali, trova il tuo libro preferito e leggine alcuni passaggi ad alta voce mentre dondoli sull'altalena di un parco giochi". Il profumo, alla fine, non l'ho comprato. Nonostante la coloratissima signora colombiana che me lo presentava, i bellissimi colori, le mariposa. La fragranza "non sono io" come dico sempre quando un nuovo profumo non lo sento mio. Ma con questo bigliettino sono uscita comunque felice dalla profumeria dove l'ho pescato da una boccia con centinaia di altri messaggi. Altre mille donne avranno pescato lo stesso identico messaggio, le ingenuità le abbiamo accantonate, non del tutto nel resto della vita  ma almeno quelle di questo genere si,  sufficientemente accantonate  per non credere che il messaggio fosse solo per me, inviato dal cielo. Eppure, tra i tanti, ne ho pescato uno che parlava di libri e di altalene e io adoro leggere e condividere le righe di cui cerco di appropriarmi e anche le altalene e allora ho voluto leggere questo messaggio come un bell'augurio o un bell'invito a fare cose belle. Un messaggio positivo per me, per quello che sono e per quello che desidero. Peccato che tra quei due profumi nessuno dei due avesse anche solo, tra le mille note, la mia fragranza preferita. Quella che ho deciso di smettere di combattere e cancellare e dimenticare ma invece di esaltare, ricercare e portare sempre con me. A volte alcune cose, ricordi, persone, dobbiamo tenerle con noi, accanto, dentro. E forse solo così le riconosceremo per quello che sono. Parte di noi.

mercoledì 22 agosto 2012

Rotolo di frittata con mortadella

La mamy mi ha detto che conta di tornare fra non molti giorni. Sarà per questo, che mi manca e che ho voglia di rivederla, che mi è tornato in mente un rotolo di frittata che preparava quando ero ragazzina. Era uno dei miei piatti preferiti al ritorno da scuola. Ho pensato di provare a rifarlo. Ho sostituito il prosciutto cotto con della mortadella (ma solo perché era quella che avevo appena comprato e che avevo in frigo) e ho pensato, visto il caldo, ad una versione estiva.
Ho sbattuto 5 uova con grana, sale e pepe. Ho cotto la frittata in una padella abbastanza larga, in poco olio bollente su entrambi i lati, lasciandola sottile. Ho coperto uno dei due lati con uno strato di fontina a fette e uno di mortadella. Ho arrotolato, chiuso con un foglio di carta da forno e riposto in frigo. Ho servito a fette.

Le storie d’amore, Luca Carboni

Non sei andata via, non sei andata via
non è colpa mia, è che non va via
non si può cancellare niente
tutto viene registrato
dalla mente, dalla mente mia
dai cuori no, non si va più via
sono scatole perfette
in cui ritrovi sempre tutto
Così ora tu non sei più mia
è finita sì e sei andata via
e non c'è niente da capire
non c'è niente da spiegare
perché l'amore non ha parole
e poi ti toglie anche la voce
Ah... ma le storie d'amore
no, non finiscono mai
Ah... le storie d'amore
no, non finiscono mai
Finisce sì, finisce e si va via
l'amore forse è solo una bugia
la bugia più grande
la più vera che ci sia
amore mio, che non ho amato mai
non smetterò di amarti mai
non smetterò di perderti
di cercarti all'improvviso
di incontrarti nel mio passato
di difenderti da me
Ah... ma le storie d'amore
no, non finiscono mai
Ah... le storie d'amore
no, non finiscono mai

‘U sfogghiu di Polizzi Generosa

Ho letto di questo dolce siciliano nel libro che ho tra le mani. Ripropongo la ricetta esattamente come  l’ho recuperata. Io sostituirò la Tuma con la ricotta e la zuccata con canditi all’arancia. Dicono che da queste parti tra sabato e domenica arrivi la pioggia …

Lo sfoglio, dolce tipico di Polizzi Generosa è uno dei paesi più antico delle Madonie, è una torta con ripieno di formaggio fresco (tuma) grattugiato e mescolato con zucchero, cioccolata, zuccata e cannella e avvolto da pasta frolla. Il dolce fu inventato nel Seicento dalle monache benedettine del Monastero di Santa Margherita, ma la fama della sua bonta’ conquistò ben presto tutta l’isola.
Per la pasta frolla: 400 gr di farina 00, 200 gr di burro, 200 gr di zucchero semolato, 4 tuorli, 3 cucchiai di marsala, scorza grattugiata di 1 limone, un pizzico di sale.
Per il ripieno: 400 gr di tuma grattugiata (la tuma è il “primo” formaggio che si ottiene dalla lavorazione del latte), 200 gr di zucchero semolato, 25 gr di cannella in polvere, 200 gr di cioccolato fondente a scaglie, 100 gr di zuccata tagliata a dadini, 2 albumi montati a neve ferma, zucchero a velo per guarnire il dolce.
Preparazione: disponete la farina e lo zucchero a fontana con al centro il burro ammorbidito, i tuorli d’uovo, il marsala, la scorza grattugiata del limone e un pizzico di sale.
Amalgamate bene tutti gli ingredienti, lavorate per pochi minuti il composto in modo che diventi omogeneo, ma non elastico; modellatelo a palla , ricopritela con pellicola trasparente e ponetela in frigo per 1 ora. Nel frattempo preparate il ripieno: grattugiate la tuma in una grattugia a fori larghi e ponetela in una ciotola, aggiungete gli albumi con lo zucchero montati a neve, la cannella in polvere, il cioccolato a scaglie e la zuccata a dadini. Amalgamate bene tutti gli ingredienti e tenete da parte. Stendete la pasta frolla in due sfoglie. Con la prima, foderate il fondo e i bordi di una teglia rivestita di carta da forno, punzecchiate la superficie con i rebbi di una forchetta e riempite con il composto di tuma. Livellate bene e coprite tutto con la pasta rimasta, sigillando bene i bordi; spennellate con poco latte e infornate a 190°, per 50 minuti. A fine cottura, sfornate il dolce e lasciatelo intiepidire; trasferitelo su un piatto da portata e spolverizzatelo di zucchero a velo.
Questo è un dolce che va mangiato freddo, fatelo riposare almeno 1 giorno prima di servirlo.
... “Ci sono cose che non cambiano mai. E non si capisce se e' un bene o una condanna.”...
Festa di piazza, Gian Mauro Costa

Mousse yogurt e cioccolato

Ho lavorato con 1 cucchiaio di legno  125 gr di yogurt alla banana con 125 gr di yogurt al caffè e 100 gr di cioccolato bianco sciolto nel microonde (60 secondi altrimenti forma dei grumi). Ho mescolato bene e riempito due bicchierini finger food e riposto in frigo per circa 1 ora.

Filetti di persico con salsa di zafferano

Ho lavato un filetto di pesce persico di circa 300 gr. L'ho sistemato, tagliato a tranci, in una grande wok con olio extra vergine di oliva e l'ho cotto per dieci minuti su ogni lato. A parte ho stemperato 100 gr di panna con 2 bustine di zafferano e aggiustato con un pizzico di sale e pepe. Ho impiattato i filetti, cosparso con la salsa, guarnito con pepe rosa e verde in acini e servito a temperatura ambiente.

Pensare

Pensare di tuffarsi in un mare gelido e salato e' il pensiero più allettante che si possa avere se sei intrappolato nella città bollente senza contare su una data di partenza che ti guardi dal calendario sorridendoti. Pensare di non avere orari, correre sul lungo mare, mangiare piatti locali e non pensare a nulla e' il pensiero più allettante che si possa avere se la sveglia resta fissata e a correre non vai perché non c'e' il mare e neanche un lungo. E allora, l'unica cosa che ti resta da fare e' cucinare i piatti locali, locali  di casa propria. Quelli che, chiudendo gli occhi, puoi pensare di assaporare in un'altra parte di mondo. Un mondo  più azzurro, più fresco, più rilassante ... Pensare ... In attesa di poter andare.

martedì 21 agosto 2012

Counting down the days, Natalie Imbruglia

Ieri, o più di un anno fa, ho comprato questo cd … difficile da reperire e in realtà per una sola delle canzoni contenute e poi ho iniziato ad ascoltarlo e ascoltarlo e ascoltarlo … è estate, era estate …

You were right
And I don't wanna be here
If your gonna be there
Was that supposed to happen
I'll hold tight
I'll remember to smile
Though it has been a while
And without you does it matter
There's no room
No place to start
When our souls are apart
I wanna travel through time
See your surprise
Hold you so tight
I'm counting down the days tonight
I just wanna be a million miles away from here
I'm counting down the days
How've you been
It's just the usual here
And days are feeling like years
And every days without you
Now I cry
Just a little too much
When I think of your touch
And everything about you
I feel cold
I'm in the dark
When our souls are apart
I wanna travel through time
See your surprise
Hold you so tight
I'm counting down the days tonight
I just wanna be a million miles away from here
I wanna travel through time
See your surprise
Hold you so tight
I'm counting down the days tonight
I just wanna be a million miles away from here
I'm counting down the days
I'm counting down the days
I'm counting down the days
I'm gonna be your surprise
I'm gonna hold you so tight
Yeah
I wanna travel through time
See your surprise
I'd hold you so tight
I'm counting down the days tonight
I just wanna be a million miles away from here
I wanna travel through time
See your surprise
I'd hold you so tight
I'm counting down the days tonight
I just wanna be a million miles away from here
A million miles away from here


Macedonia a strati

Ho lavato e asciugato 2 pesche noci, 2 percocche, 4 prugne e le ho lavate a fettine sottili e regolare. Ho predisposto ciotoline di vetro trasparenti e ho disposto in ognuna strati di frutta mista, yogurt alla vaniglia, granella di nocciole. Ho terminato con un filo di succo d’acero e servito.

Cous cous con carpaccio di pesce spada affumicato e zucchine scottate

Ho cotto 200 gr di cous cous (precotto) per pochi minuti in 200 ml di acqua salata. Ho lasciato asciugare, aggiunto olio extra vergine di oliva e lasciato raffreddare sgranando di tanto in tanto. Ho condito 100 gr di carpaccio di pesce spada affumicato con olio e ho lasciato macerare. Ho tagliato a julienne 2 piccole zucchine e le ho passate in padella antiaderente, senza olio e con un pizzico di peperoncino, per qualche minuto lasciandole croccanti. Ho condito il cous cous con il pesce ridotto a filetti e le zucchine. Ho guarnito con un filo di olio e servito.

lunedì 20 agosto 2012

Frullato di yogurt e percocca

E siccome anche i dolci vanno limitati ma la voglia va sempre soddisfatta …
Ho frullato 250 gr di yogurt greco intero (quello magro non lo prendo neanche in considerazione perché per ricordare con onore la Grecia mangio tassativamente solo quello intero) con 2 pesche percocche lasciate macerare a cubetti con zucchero di canna e il succo di mezzo limone per qualche ora.

Merluzzo tiepido con pomodorini e olive

E  vai di fantasia dovendo preparare pranzo e cena, limitando le calorie per il mancato consumo causa la forzata immobilità …
Ho lavato e asciugato un filetto di merluzzo di circa 200 gr. Nel frattempo ho lavato, tagliato a fettine e passato in padella circa 15 pomodorini datterino con poco olio, sale, pepe e una spolverata di pane grattugiato. Quando i  pomodorini erano “sfatti” ho adagiato il merluzzo, aggiunto circa 10 olive verdi denocciolate e ho cotto per circa 15 minuti facendo attenzione a girare il pesce che, essendo molto sottile e morbido tende a rompersi. Ho riposto in frigo perché si servissero, il giorno dopo, a temperatura ambiente.

Che la notte porti consiglio …

… non e' proprio una cosa nella quale sia facile credere. Di notte e' difficile “parlarne” con qualcuno per confrontarti, a meno che tu non voglia far condividere, oltre ai pensieri, anche la notte in bianco. Di notte e' che hai gli incubi, esasperazione di quei pensieri che hai già consciamente  ben presenti di giorno.  Di notte, nel silenzio e nel buio, e' tutto più' grande, difficile, complicato e brutto. Lo sanno bene i bimbi che non riescono ad addormentarsi tranquilli se non una bella luce a forma di stella accesa vicino a loro. Di notte, oltre alla luna e alle stelle, se hai dei pensieri, delle preoccupazioni, dei ricordi o delle paure, di bello non c'e' proprio nulla. Non devi fare proprio nulla. Devi restare immobile nelle decisioni e aspettare la luce dell'alba. Puoi e devi solo distrarti. Puoi leggere, cucinare, studiare, disegnare. Puoi fare tutto. Tutto,  tranne quello di decidere qualcosa a proposito del motivo per cui sei sveglio e farla.

Ciotoline di ricotta e amarene

Ho lavorato 150 gr di ricotta con molte amarene e con un po’ del loro succo di conservazione, amalgamando delicatamente. Ho aggiunto un filo di miele d'arancio e riposto in ciotoline in frigo. Ho accompagnato con lingue di gatto.

Padellata di code di gambero

Ho lavato una cinquantina di code di gambero e le ho lasciate asciugare. Le ho passate in una wok con sale, olio, peperoncino e le ho fatte sfumare con abbondante rum. Ho fatto saltare per circa quindici minuti. Ho servito tiepide con un'insalata mista.

Le letture delle non ferie

Tra gli altri, da leggere nell'amata Trinacria, avevo comprato Festa di Piazza. "Cosa c'e' di meglio," mi ero detta ancora una volta,  "se  non leggere un romanzo di un autore siciliano, ambientato in Sicilia se lì sarai in vacanza?" Cambio programma ... Niente Sicilia, niente vacanza e allora, allora per consolarmi ho iniziato a leggere Festa di Piazza di Gian Mauro Costa oggi. E oggi ho cucinato una pasta alla norma. Perché  la Sicilia e' sempre nel cuore, nella testa, sotto la pelle e nel palato e in qualche modo bisogna pur consolarsi.

sabato 18 agosto 2012

Il sangue di Montalcino, Giovanni Negri

"Fondo torbido, colore rosso sangue, bouquet imprevedibile, retrogusto sottilmente ironico. Questo è un ottimo giallo d'annata". Ecco la presentazione, che mi ha particolarmente affascinata, di questo giallo che ho raccolto dagli scaffali della libreria più frequentata negli ultimi anni, tra un pò di inglese e prima di iniziare la giornata. Per ora, sono a metà e, a dirla tutta,  più che di scoprire l'assassino mi è venuta voglia di scoprire ed imparare ad assaporare corposi, profumati e sensuali vini della nostra terra. Comunque da leggere. Per accompagnare il commissario Cosulich o per viaggiare con la testa tra i nostri vigneti e sentirne i profumi.

Cocottes in prosciutto crudo

Ho sbattuto quattro uova con 50 gr di parmigiano grattugiato. Ho aggiunto 2 zucchine tagliate alla julienne e fatte appassire in padella con olio, sale e pepe e 2 patate fatte bollire e schiacciate. Ho rivestito 2 cocottes in ceramica leggermente imburrate e cosparse di pane grattato con fette di prosciutto crudo. Ho riempito con le uova e verdura e cotto in forno per 30 minuti a 220 gradi. Ho servito con pane nero ai cereali (farina spadoni) fatto in casa.

Sandy, un uomo 1979, Sunrise, un altro uomo, molto più' tardi...

... le canzoni accompagnano la vita e poi, quando meno te lo aspetti tornano e ti riportano tutto.  Otto di mattina, davanti al caffè' più' buono del centro, nel centro abbandonato della nostra rovente città, in sottofondo John Travolta canta Sandy. Il film era Grease, il film per eccellenza della mia infanzia e lui, Danny Zucco, l'amore indiscusso della bimba che ero.  Papà mi aveva fatto il "regalo dei regali" e ci aveva portato a vederlo in prima visione, nel centro di questa città, non lontano da qui, da dove ora bevo questo caffè' e dove, da dietro gli occhiali, schermo per il mondo, affiorano inevitabili i lucciconi. Quel pomeriggio l'emozione, l'eccitazione, la felicità, papà, il suo regalo e l'inizio di un amore. Quello di una bimba per un idolo. Otto di sera dello stesso giorno, mentre ti aggiorni su cosa è successo in questo folle mondo,  come sottofondo ad un servizio su  Robert Redford, Sunrise. Era estate, faceva caldo ed ero molto più' grande di quella bimbetta. E l'amore non era più' per un attore sconosciuto. Emozione, felicità, eccitazione e "il regalo dei regali" questa e altre canzoni.  Dovremmo farlo. Dovremmo scrivere la nostra colonna sonora. Dovremmo incidere una traccia con i pezzi che segnano il nostro cammino. O forse no, meglio di no. A volte fanno abbastanza male anche così, quando arrivano all'improvviso. Sandy, Sunrise e mille altre ...

venerdì 17 agosto 2012

With or without you, U2

Apro il libro di inglese, si cita questa canzone e arriva sul mio i pod

See the stone set in your eyes
See the thorn twist in your side
I wait for you
Sleight of hand and twist of fate
On a bed of nails she makes me wait
And I wait without you
With or without you
With or without you
Through the storm we reach the shore
You give it all but I want more
And I'm waiting for you
With or without you
With or without you
I can't live
With or without you
And you give yourself away
And you give yourself away
And you give
And you give
And you give yourself away
My hands are tied
My body bruised, she's got me with
Nothing to win and
Nothing left to lose
And you give yourself away
And you give yourself away
And you give
And you give
And you give yourself away
With or without you
With or without you
I can't live
With or without you
With or without you
With or without you
I can't live
With or without you
With or without you

I cuoricini per il nonnino

Ho lavorato 1 tuorlo d'uovo con 1 bicchiere di zucchero di canna. Ho montato a neve l'albume e tenuto da parte. Ho aggiunto 50 gr di burro sciolto, mezzo bicchiere di succo di pesca sciroppata, una pesca (sciroppata) tagliata a cubetti, farina q.b., l'albume montato a neve e mezza bustina di lievito vanigliato. Ho mescolato, riposto in pirottini a forma di cuore e cotto a 180 gradi per 30 minuti. Ho lasciato raffreddare, spolverizzato con zucchero a velo e riposto in una scatola porta muffins da "regalo".

Il nonnino dell’ospedale

E poi, inaspettatamente, in un giorno in cui tutti sono in spiaggia, tu finisci in ospedale e mentre aspetti che “aggiustino” il tuo compagno di sventura, conosci, tra un tuo “quasi svenimento” e l'altro un meraviglioso nonnino. Lui ti racconta di essere caduto di notte. Era in casa, con la moglie inferma e per non disturbare i parenti, ha aspettato l'alba per chiamare aiuto. Ha un occhio nero, gli versi dell'acqua, gli togli la busta del ghiaccio ormai tiepido e continui a chiacchierare. Lui e' dolce, ha i capelli bianchi, la voce bassa e musicale e parlate e parlate nel trascorrere del tempo. Poi vi salutate e vi fate gli auguri. E poi, siccome il giorno dopo sarei dovuta tornare, nell'eventualità fosse ancora ricoverato, ho preparato dei cuoricini. Sono arrivata, era lì, seduto e sorridente, in attesa di essere dimesso. Ci siamo salutati e gli ho detto che mi ero permessa di portargli dei dolci e lui mi ha sorriso e ha me si e' scaldato il cuore. Ho rivisto i miei di nonnini. E poi ci siamo salutati e lui, "spedito" sulle sue gambette e' uscito. Mi aveva detto di avere ancora la patente e abitare non lontano. Chissà, magari lo rivedrò ma se anche non dovesse succedere, ho avuto, in un brutto momento, un bell'incontro. Il nonnino, di cui non conosco il nome e' stato una carezza al cuore.

martedì 14 agosto 2012

E dimmi che non vuoi morire, Patty Pravo

Guarda
io sono la sola ormai
credi
non c`è più nessuno che
quando chiedi troppo e lo sai
quando vuoi quello che non sei te
ricordati di me
forse non mi credi.
Sguardi,
guarda sono qui per me
non ti ricordi
eri come loro te.
Tutti quanti sono degli eroi
quando vogliono qualcosa
lo chiedono lo sai
a chi può sentirli...
La cambio io la vita che
non ce la fa a cambiare me
bevi qualcosa
cosa volevi
vuoi far l’amore con me
La cambio io la vita che
che mi ha deluso più di te
portami al mare
fammi sognare
e dimmi che non vuoi morire!
Dimmi,
sono solo guai per te
dimmi,
ti sei ricordato che
hai una donna che se non ci sei
come fa a restare senza te
piangi insieme a me
dimmi cosa cerchi.
La cambio io la vita che
non ce la fa a cambiare me
bevi qualcosa
se non ti siedi
vuoi far l`amore con me.
La cambio io la vita che
che mi ha deluso più di te
portami al mare
fammi sognare
e dimmi che non vuoi morire!

Yogurt mascarpone e ... more

Ho iniziato a ri-studiare inglese e così mi do’ nuovamente speranze … per la birra e gli addii … è pur sempre un inizio e quindi sono già orgogliosa di me … nel frattempo la cucina, vera passione che non richiede impegno e dalla quale, anzi, mi devo allontanare per non trascorrere lì tutto il mio tempo libero,  mi ha attratta ancora una volta …
Ho mescolato 200 gr di yogurt greco (lo yogurt per eccellenza) con 200 gr di mascarpone. Ho aggiunto 4 cucchiai di succo d’acero  e continuato a mescolare per amalgamare. Ho riposto in coppette e aggiunto more fresche.
Le more fresche mi ricordano l’infanzia quando andavo a raccoglierle con i nonni perché poi facessero la marmellata e mi riportano a ricordi più recenti, quando in un pomeriggio di agosto le raccolsero per me e le portarono ad un incontro inaspettato e indimenticabile …

Finger food ceci e capesante

Ho frullato 300 gr di ceci in scatola con metà della loro acqua di conservazione. Ho salato e pepato. Ho pulito, lavato e passato in padella circa 24 capesante con olio e peperoncino, sfiammandole con mezzo bicchiere di cointreau. Ho riposto in 6 bicchierini un cucchiaio abbondante di crema. Ho guarnito con 4 capesante. Ho in frigo fino al momento in cui ho servito e a quel punto ho irrorato con olio extra vergine di oliva.

Everything is made from dreams

Così dice ad un certo punto una bellissima canzone di una meravigliosa artista che andrò, finalmente, ad ascoltare in autunno. E’ vero, tutto è fatto di sogni. Quelli con il quali siamo cresciuti, quelli che abbiamo avuto la fortuna di realizzare, quelli che ci hanno sfiorati e che abbiamo creduto sarebbero stati per sempre, quelli che inseguiamo certi che diventeranno realtà e quelli che, lo sappiamo già, resteranno tali per sempre e che ci terranno solo compagnia. Mentre la vita scorre everything is made from dreams …

Trevisana passata con uvetta pinoli e pancetta

Ho lavato e strizzato un ceppo di trevisana. Lo tagliata a listarelle. L’ho riposta in padella antiaderente con mezzo bicchiere di acqua, sale e pepe. Quando l’acqua si è asciugata ho aggiunto  50 gr di uvetta  sultanina (di quella grossa e chiara), lasciata prima ammorbidire in acqua tiepida e poi strizzata, 50 gr di pinoli, e 50 gr di pancetta a straccetti. Ho continuato la cottura per circa 10 minuti a fuoco vivo fino a quando tutto è diventato croccante. Ho servito a temperatura ambiente.

lunedì 13 agosto 2012

Il suono dell'infinito

A lei alla quale voglio un bene infinito e a tutti coloro che, prima o poi, lo sentiranno e con lui sentiranno il coraggio di voler vivere...
Mi ha detto di averlo "sentito".  Mi ha raccontato così il suono di quello che sarebbe potuto essere, di quello che potrebbe essere, di ciò' che si capisce non fa più per noi e di ciò' che ancora si pensa debba essere quel diritto alla felicità che ognuno di noi sente di dover sentire. Mi ha raccontato così quella strana sensazione che in questa strana estate sembra dilagare tra chi dovrebbe aver raggiunto un obiettivo e invece sente la profonda dolorosa mancanza di qualcosa. Di quel qualcosa che sembra linfa vitale per poter sorridere e affrontare piuttosto che mestamente annuire mentre il fiume della vita scorre e ci trascina. Il suono dell'infinito puoi far finta di non sentirlo, puoi soffocarlo con gli altri rumori della vita, puoi lasciarlo sedimentare ma e' inevitabile, inizia a muoversi e a smuovere a bollire e ribollire dalle tue profondità fino a quando non si contiene più' e alla fine, con una risata, sgorga e chiede voce per vivere e riportarti alla vita.

Il frullato post bicicletta

Tornata dai soliti venti, venticinque chilometri in bici hai voglia di qualcosa di fresco, una coccola per riavere quello che  hai perso lungo la strada … i pensieri li hai macinati volentieri, le energie le rivuoi …
Ho frullato 250 gr di yogurt alla vaniglia con 4 piccole banane, di quelle profumatissime e dolci. Ho aggiunto un cucchiaio di miele di fiori d’arancia.

L’eternità degli attimi

Sembra ieri ed è già domani. Ti volti, allunghi un braccio e ti sembra ancora di toccare quelle persone, di bere quel caffè, di ascoltare quella canzone, di sentire quelle voci e poi guardi il calendario e ti accorgi che non è ieri, i giorni si sono susseguiti, è cambiato il colore del cielo, ti sei alzato, svegliato, ti sei arrabbiato, hai pianto e sorriso, hai letto e provato a capire. Sembra ieri e i mesi si sono sgretolati e tu hai pensato che il tempo non passasse più oppure ti sembrava scorrere troppo velocemente e avresti voluto fermarlo per tornare indietro e riprendere quei volti, quei caffè, quegli istanti che sapevi essere speciali. Momenti come altri, momenti unici e proprio per questo diventati attimi di eternità.

Le interpretazioni della vita e delle canzoni, delle canzoni nei momenti della vita

Si impara da grandi. Come quasi tutto, o molto, della vita. Impari che ci sono delle canzoni che a volte ti vengono dedicate o ascolti in un momento della vita quando vedi quel pezzo di vita solo dal tuo di punto di vista, convinto che anche l’altro, o gli altri lo stiano guardando dalla stessa angolazione. Quelle canzoni diventano semplicemente delle meravigliose colonne sonore. Le tue. Ti sembrano addirittura delle dichiarazioni di amore e felicità eterni. E’ solo dopo, quando quel pezzo di vita non lo hai più, si è trasferito, ti ha lasciato, ha trovato un’altra casa o quella che aveva sempre avuto, che ti risvegli. E ti rendi conto che quel giorno,  obnubilata dalla felicità e dalla meravigliosa bolla in cui ti trovavi, ascoltavi solo la musica, intesa come melodia, intesa come sequenza di note senza ascoltare, leggere ed interpretare le parole, il testo. Se lo avessi fatto, forse, forse,  quelle canzoni, le avresti recepite, ricevute, lette ed interpretate per quello che erano. E forse, forse, ti saresti accorta che la tua angolazione non era l’unica, la tua interpretazione non era l’assoluta, il tuo vissuto non era anche quello dell’altro, la tua bolla era tua e non di altri e forse, forse, non avresti pensato di essere la protagonista del quadro di Marc Chagall “Capra che suona il violino” dove la capra la sposa e il violino mi hanno sempre fatto sognare una vita di amore e musica.

Rotolo di pesto, cotto e grana

Le stelle cadenti

Non mi e' mai successo. Neanche quando mi capitava di essere, proprio il 10 di agosto, al mare o in collina e lì le stelle si vedono, eccome. Mai successo. Mi sedevo e guardavo verso l'alto. Di desideri ne preparavo uno importante e altri "minori" per non correre il rischio di perdere qualche buona occasione. Non ho mai potuto vantarmi di realizzazioni avvenute, ne' sul principale, nei sui piccoli. O comunque di dare il merito alle stelle. A volte mi e' capitato, in altre sere, di vedere qualcosa muoversi ma mi sono sempre chiesta se erano effettivamente stelle o solo il mio grande desiderio di vederle cadere e così, nell'incertezza dell’aver visto cosa, sono passati gli anni. Da grande non ho smesso di sognare ne' di guardare il cielo. La notte del 10 non mi sono soffermata ma nel bel mezzo della notte,  come più o meno sempre, mi sono svegliata, sono stata alla finestra e erano lì. Molte. Ferme e luminose, il cielo cittadino ci ha regalato limpidezza per poterle vedere ma ... Nulla, ancora una volta. Ma forse, se ora ricordo bene, il la notte di san Lorenzo e' una data fittizia, la notte giusta e' quella dell'11? O del 12? O forse bisogna continuare a guardare, sognare, sperare ... Che cadano o che pur restando ferme guardandoci dall'alto, piccoli e impotenti,  esaudiscano comunque i nostri desideri.

Mini croissants con wurstel

Ho steso un foglio di pasta sfoglia. Ho tagliato formando dodici piccoli spicchi.  Ho messo al centro di ognuno un piccolo wurstel. Ho chiuso formando dei piccoli croissants. Ho spennellato con tuorlo d’uovo, ho cosparso con semi di finocchio. Ho cotto a 200 gradi per circa 30 minuti. Ho servito a temperatura ambiente.

La vendetta, Marco Vichi

Pensavo fosse un giallo. Forse un po’ lo è, ma non di quelli definibili “classici”. E’ un giallo dove i misteri della vita vengono comunque dipanati nel tempo e dove la resa denti conti poi tra i colpevoli e le vittime arriva. Dove poi chi ha subito un torto, uno di quei torti come perdere una persona, alla fine si ritrova, anche non volendolo a vendicarsi. Senza cercare ad ogni costo di restituire ciò che si è subito, senza l’ arsura di vendetta, senza pensare sempre e solo a far scontare anche solo la metà delle sofferenze che si è subito ma, a volte, accade. Succede che il caso, la vita, si sveglino, si scuotano, tornino a bussare alla tua porta e ti propongano di vendicarti e allora è difficile non farlo. Lui ha perso la donna che amava. L’ha persa per una meschinità gratuita di quello che pensava fosse il suo miglior amico. Lui passa una miserabile vita sotto i ponti di Firenze fino a quando l’”assassino” della sua vita torna in città. Come lasciar correre l’occasione per restituirgli il male subito?

Fusilli freddi di quasi metà agosto

Ho cotto 400 gr di fusilli al dente in abbondante acqua salata per 7 minuti e ho scolato e passato sotto l’acqua fredda per fermare la cottura. Ho condito con olio extra vergine di oliva, 200 gr di olive nere denocciolate, 200 gr di raspadura, molte foglie di basilico e pomodorini datterino lasciati sotto sale grosso per far perdere acqua.

Rotolo con scamorza

venerdì 10 agosto 2012

Cercami, Renato Zero

Cercami
come quando e dove vuoi
cercami
è più facile che mai
cercami
non soltanto nel bisogno
tu cercami
con la volontà e l'impegno...rinventami!
Se mi vuoi
allora cercami di più
tornerò
solo se ritorni tu
sono stato invadente
eccessivo lo so
il pagliaccio di sempre
anche quello era amore però...
Questa vita ci ha puniti già
troppe quelle verità
che ci son rimaste dentro...
Oggi che fatica che si fa
come è finta l'allegria
quanto amaro disincanto...
Io sono qui
insultami,feriscimi
sono così
tu prendimi o cancellami...
Adesso si
tu mi dirai che uomo mai...ti aspetti.
Io mi berrò
l'insicurezza che mi dai
l'anima mia
farò tacere pure lei
se mai vivrò
di questa clandestinità per sempre...
Fidati
che hanno un peso gli anni miei
fidati
e sorprese non avrai
sono quello che vedi
io pretese non ho
se davvero mi credi
di cercarmi non smettere no...
Questa vita ci ha puniti già
l'insoddisfazione è qua
ci ha raggiunti facilmente...
così poco abili anche noi
a non dubitare mai
di una libertà indecente
io sono qui
ti servirò ti basterò
non resterò
una riserva, questo no...
Dopo di che
quale altra alternativa può...salvarci!
Io resto qui
mettendo a rischio i giorni miei
scomodo si
perché non so tacere mai...
Adesso sai
senza un movente non vivrei..comunque.
Cercami...cercami...non smettere

L’isola che non c’è

L’ho conosciuta da grande e ogni volta che arriva porta  un mondo di nostalgia …

Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta all'isola che non c'è.
Forse questo ti sembrerà strano
ma la ragione
ti ha un po' preso la mano
ed ora sei quasi convinto che
non può esistere un'isola che non c'è
E a pensarci, che pazzia
è una favola, è solo fantasia
e chi è saggio, chi è maturo lo sa
non può esistere nella realtà!....
Son d'accordo con voi
non esiste una terra
dove non ci son santi né eroi
e se non ci son ladri
se non c'è mai la guerra
forse è proprio l'isola
che non c'è. che non c'è
E non è un'invenzione
e neanche un gioco di parole
se ci credi ti basta perché
poi la strada la trovi da te
Son d'accordo con voi
niente ladri e gendarmi
ma che razza di isola è?
Niente odio e violenza
né soldati né armi
forse è proprio l'isola
che non c'è.... che non c'è
Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta all'isola che non c'è.
E ti prendono in giro
se continui a cercarla
ma non darti per vinto perché
chi ci ha già rinunciato
e ti ride alle spalle
forse è ancora più pazzo di te

Finger food ceci speck

Ho frullato 100 gr di ceci in scatola con metà della loro acqua di conservazione. Ho salato, pepato e spruzzato di paprida. Ho tagliato a listarelle 50 gr di speck e l’ho passato in padella per farlo diventare croccante. Ho riposto in due ciotoline la crema, ho cosparso con lo speck , aggiunto un filo di olio crudo e accompagnato con pane al sesamo.

L’inglese, la birra, gli addii

Sono le tre cose che, con costanza, caparbietà' e impegno cerco, da anni, da sempre, che io ricordi, di accettare, vivere e far entrare nella mia vita, sotto la pelle, nella pancia e nel cervello. E da sempre, nonostante il costante impegno, sono le tre cose che non mi riescono. Si scollano da quello che sono, dal mio animo e dalla mia mente non appena finita l'ennesima prova, approccio, ragionamento. Da sempre mi iscrivo e dall'inizio alla fine del corso frequento, studio, faccio i compiti, alzo la mano con la soluzione degli esercizi, ascolto film in lingua. Finisce il corso, si chiude il capitolo, “The end” appare sullo schermo e, a caratteri ancora più' cubitali, nel mio cervello. Si abbassa la saracinesca e il mio livello e', di nuovo, quello meravigliosamente raccontato dall'amica che all'esame, dopo aver studiato a memoria l'argomento a piacere per fare bella figura, riuscì solo a proferire "Prof, my name is Mara". Ecco io, alla fine del corso, torno al "The cat is under the table". La saracinesca del mio cervello si e' chiusa e ... Resto in attesa del prossimo corso a cui iscrivermi.  Ad amare la birra ci ho provato e ci continuo a provare e cerco anche di convincermi sulla scia del "Cosa c'e' di meglio di una birra gelata in una sera d'estate seduta sul terrazzo?" o del  "Cosa si beve mangiando una pizza, se non una bella birra scura?". Ecco, le assaggio tutte. Scure, chiare, bionde, fruttate, doppio malto. Dal boccale di chi le ordina per poi convincermi che da lì a poco chiamerà' il cameriere per ordinarne una anche io. Chiedo il permesso al commensale al mio fianco, porto il boccale alle labbra, chiudo gli occhi e mi dico "Mi piace, questa mi piace, me lo sento". Deglutisco, apro gli occhi nell'istante in cui la mia testa si scuote in senso orizzontale e dice “No no no, e' amara!!!”. Come se questa volta, avrei potuto scoprire la birra zuccherina. Accettare gli addii. E' una cosa che va oltre la mia immaginazione. Ci sono, li vedo intorno a me, li ho vissuti e li vivo sulla mia pelle, come tutto il resto del mondo. So, razionalmente, che i rapporti, di qualsiasi genere siano, nascono ma poi possono morire. A volte con responsabilità, a volte senza motivo, o senza un motivo per noi valido. Eppure io sono sempre lì a domandare "Perche?" E a pensare che ci sarà un ritorno, una spiegazione, un perché che mi faccia accettare la fine e dire, una volta per tutte, “Evviva gli addii”. O quasi. Ci penso, mi impegno, mi ripeto che così e' la vita e poi ... Poi continuo a dire "Non e' possibile". Le cose belle non devono finire. Inglese, birra e addii. Chissà, forse, primo o poi parlerò solo inglese, mi ubriacherò di birra e dirò a voce alta “addio”. Forse …

I mix dei piccoli

Ho un nuovo nome. Me lo ha assegnato la piccola Sofia. E' il mix tra il nome del suo "fidanzato" (lui e' in montagna ma lei, evidentemente, lo ha sempre nel cuore)  ed il mio.  Abbiamo "cucinato" pasta, frittata, patatine e torta, con un sacco di immaginazione, in una batteria di pentole e pentolini di plastica tutte colorate come nella migliore delle tradizioni delle bambine di due anni. Sfamando la sua mamma e aspettando il suo papà di ritorno dal lavoro. Che bella vederla andargli incontro, quando si e' aperta la porta di casa.  Commozione, magistralmente celata, allo stato puro. Passare il tempo con un bimbo ti restituisce la  pace e  serenità', quelle che hai disperso nella giornata, pensando che ci possano essere cose più' importanti a cui dedicarsi e nelle quali perdersi.

giovedì 9 agosto 2012

I pensieri

Scegliere di passeggiare per la città di prima mattina, invece di salire su un treno della metropolitana, quando tutto è chiuso e tutti sembrano averla abbandonata è che ti sembra di essere sola in mezzo ad un mondo svuotato di ogni rumore e colore eppure proprio per questo più vero. Sei sola, intrisa dei tuoi pensieri che sembrano disperdersi tra il mormorare dei palazzi antichi. Cerchi tra quelle vie, pensando alle vie della vita, il bandolo della matassa. Cerchi di capire tutto quello che ti è successo. Cerchi di immaginare tutto quello che verrà. E poi pensi che, se poco è stato di come credevi che sarebbe stato, inutile avere la presunzione di sapere quello che sarà il domani. E non so se queste cose le pensavo prima o durante o dopo la canzone Temporale di Lorenzo, bellissima, dalla prima all’ultima riga e che ad un certo punto recita:  
“… Non si può scegliere un sogno non si può scegliere
Quando ti arriva ti arriva non c'è niente da fare
E' naturale preferire le belle bugie
Alla durezza di ghiaccio di certe verità …”


Camilla e i vizi apparenti, Giuseppe Pederiali

L'ispettore Cagliostro con una nuova indagine. Parte per una vacanza, proposta da un amico che ha bisogno di aiuto, per finire nella più' squallida delle tragedie. Omicidi, suicidi e ancora di peggio nella bassezza dell’essere umano. Un padre che ama non le donne ma le bambine e, addirittura, la propria di bambina e non dell’amore pulito che un padre ed un uomo dovrebbe provare. Camilla indaga e ama e vive tra Ferrara e Modena, indagando anche quando non deve per poi scoprire i colpevoli, giustificandone alcuni moralmente per certe punizioni che anche gli umani possono permettersi di dare e, continua ad amare senza porsi limiti con falsi moralismi. Non fosse che ama le canzoni di una certa tradizione italiana per sentirsi parte di quella terra, quella parte della nostra bella Italia che io invece non riesco ad apprezzare, Camilla mi sarebbe definitivamente simpatica.

Piada con crescenza wurstel e pomodorini

Ho sminuzzato 4 wurstel e li ho passati per qualche minuto in padella antiaderente. Ho tagliato a cubetti e passato in padella con olio, sale e pepe circa 10 pomodorini datterino. Ho scaldato in padella antiaderente due  piadine di farro senza lievito per pochi minuti. Ho spalmato ciascuna piadina con della crescenza, ho cosparso con i  wurstel e i pomodorini. Ho servito con birra leggera fresca.

Pesto, senza aglio

Ho raccolto, lavato e asciugato un mazzo di foglie di basilico (circa 70 gr).  Ho frullato con 50 gr di pinoli, un pizzico di sale e due cucchiai di olio extra vergine di oliva. Ho sistemato in un vasetto e coperto con olio per conservare. Il grana o il pecorino, a piacere, lo aggiungerò a fresco per evitare che il pesto fermenti. L'aglio? Da queste parti non se ne parla. Il gusto si può avere anche senza stare male...o far star male chi ci sta accanto!

mercoledì 8 agosto 2012

Bicchierini di pesche e percocche

Bicchierini di pesche e percocche. Ho fatto macerare pesche e percocche a dadini in zucchero di canna e succo di limone. Ho sbriciolato degli amaretti morbidi. Ho sistemato in bicchierini trasparenti strati di biscotti e frutta con succo. Ho guarnito con granella di nocciole e gocce di cioccolato.

Rileggere, pensare, confermare

Nella “calma” di questi giorni un po’ rallentati mi sono ritrovata a rileggere righe del passato. Non quelle severamente “archiviate”, pena la sofferenza eterna del cuore,  ma  quelle che se, per sbaglio le sfiori, puoi provare a vedere, anche solo per curiosità, se a distanza di tempo ciò che non avevi compreso, condiviso e accettato ora sia più comprensibile, condivisibile e accettabile. Perché provi a convincerti che forse, crescendo, anche tu ora potresti pensarla diversamente da come la pensavi quando le avevi ricevute. Ed ecco cosa scriveva chi aveva lavorato con noi per quasi vent’anni a proposito del poter mangiare ancora una pizza insieme, insieme  a coloro con i quali aveva passato dieci ore al giorno per un lungo pezzo di vita …
“ … confermandomi nella convinzione che il presente
va vissuto guardando al futuro: il passato ci conforta con i buoni ricordi ma ogni forma di attualizzazione finisce con l'essere fonte di tristezza.
Perciò bando alle drammatizzazioni e avanti sempre con fiducia e ottimismo!  FORZA …”
Sembrano parole dell’ultimo saggio da leggere sotto l’ombrellone “Come affrontare la vita e vivere felici”. Non fosse che le persone che la pensano così, estremizzando il concetto e parlando di rapporti umani da mantenere o gettare, buttano via pezzi di passato e con lui le persone che lo hanno composto. E’ semplicemente paura la loro, paura di continuare a vivere quelle persone, di vivere il confrontarsi, il crescere e l’invecchiare, magari fuori da schemi prefissati, imposti, obbligati e allora quelle parole di apparente ottimismo stridono e stonano perché sono solo voce dell’egoismo che se non ti rende più necessaria una cosa o una persona. Sono semplicemente voce di quell’egoismo che ti fa voltare le spalle, forte del futuro dove probabilmente ci saranno altre persone, altri “affetti” da vivere per poi gettare e passare con forza e senza tristezza al domani. Le ho rilette quelle righe e no, sono invecchiata, sono cresciuta, un po’ di scorza mi è venuta ma no, non la penso così, non quando si tratta di rapporti umani e quegli umani se non ti hanno fatto del bene sicuramente non ti hanno fatto del male.

Silenzioso amore, Giorgia

Silenzioso amore mio
che tremi senza me
come ti respiro se
te ne vai
trasparente amore mio
che vivi dentro me
come posso amarti se
te ne vai
come terra e mare
io ti coprirò
vieni fuori al sole
io ti aspetterò
resta con me con me
forte insieme a me
se ti stanchi, se ti perdi
avrai con me giorni nuovi se
se ti fermi e non te ne vai
silenzioso amore mio
cammini verso me
io ti aspetto al sole
che ora puoi
vento di tempesta
io ti chiamerò
corri fuori amore
li ti aspetterò
resta con me con me
vivi insieme a me
puoi restare riposare in me
sarai forte insieme a me
se ti fermi se non te ne vai
resta con me con me
forte insieme a me
se ti stanchi, se ti perdi
avrai con me giorni nuovi se
se ti fermi e non te ne vai
resta con me resta con me
silenzioso amore mio

Insalata di spada e carote

Ho tagliato a listarelle dello spada affumicato e l'ho aggiunto a carote fresche tagliate a listarelle larghe e sottili. Ho aggiunto olive nere taggiasche e condito con olio e pepe rosa in grani grandi.

Ai blocchi di partenza

Ci sono migliaia di gare da fare nel corso della vita. Per alcune ti allenano sin da piccolo, ti insegnano, ti correggono  e quando arriva il giorno della prova sei preparato. Magari più' teoricamente che non praticamente ma gareggi e pur non piazzandoti nel medagliere, ti guadagni le semifinali. Ce ne sono alcune in cui ti ritrovi iscritto da chissà chi, forse dal destino, allenatore beffardo e, con le scarpe e i calzoncini ai piedi, non puoi che partire. E no che non te l'aspettavi e allora parti già smarrito come se quella pista non l'avessi mai battuta e solo il tuo spirito competitivo e ottimista ti fanno partire. E corri ma cadi e ti fai male e cerchi di rialzarti e ti guardi indietro, lo vedi  il blocco di partenza e ti domandi perchè non hai litigato con l'allenatore e non ti sei rifiutato di correre e pensi al momento in cui, anche per una frazione di secondo, ti sei domandato se l'ottimismo sarebbe stato sufficiente e mentre ti guardi intorno smarrito e senti le urla dello stadio del mondo intorno a te incitare, incoraggiare o fischiare, te e tutti gli altri,  pensi che ormai e' fatta e non puoi che rialzarti. Gli errori, le umiliazioni e le corse sbagliate servono. Dopo esserti fasciato la ferita non puoi fare altro che, zoppicante, riprendere la strada e cercare di curarti e guarire per tornare a gareggiare nella vita. Magari scegliendo in quali discipline e con che tipi di avversari avere a che fare. Le allegre spensierate scampagnate dove tutti sono dilettanti e si vogliono bene, fanno parte dei film, negli stadi si fa sul serio, si corre veramente.