martedì 31 luglio 2012

Custodisci il cuore più di ogni altra cosa poiché da esso provengono le sorgenti della vita. (Proverbi 4,23)

Quinoa tiepida con gamberi e zucchine

Ho cotto 250 gr di quinoa per 10 minuti dopo averla lavata bene. Ho fatto passare in padella 3 zucchine trombetta (arrivate fresche dalla riviera) con olio, sale e pepe per circa 15 minuti. Le ho lasciate croccanti e messe da parte. Ho scottato 15 code di gambero sgusciate e poi le ho passate in padella a scottare con peperoncino e rum. Ho condito la quinoa con le zucchine e i gamberi aggiungendo un filo di olio extravergine a crudo su ciascun piatto e servito a temperatura ambiente.  

Le andate e i ritorni

Andarsene, con le gambe, un treno, un aereo, prendere le distanze dalla vita scandita e attraversata a memoria senza più' neanche pensarla, e' una necessità intima ed indispensabile per proseguire.  Che sia passeggiata in mezzo alle montagne, lungo la spiaggia, un viaggio nel deserto, a pochi o mille chilometri da casa, quel momento arriva. Arriva il momento in cui il nostro corpo e la nostra testa ne hanno bisogno. E' una necessità primordiale. Prima che tutto “salti” insieme a te e alla tua quotidianità. E poi si torna perché' abbiamo, in un certo modo, bisogno anche della abitudinarietà, della noia, della lamentela, della impazienza,  perché' così forse in fondo abbiamo di nuovo la scusa per ripartire e correre lungo una spiaggia.

domenica 29 luglio 2012

La crema pasticcera … colorata

Ho fatto scaldare 1 bicchiere abbondante di latte con 2 tuorli d’uovo, 1 cucchiaio e ½ di fecola di patate e 2 di zucchero bianco. Ho portato a bollore, aggiunto canditi misti e riposto in quattro ciotoline colorate. Ho riposto in frigo.

Se hai la fortuna

Se hai la fortuna di poter passeggiare lungo le strade della bellissima  Firenze  in una sera d'estate e la luna e' lì che ti guarda mentre si guarda nell'Arno, non lo fai apposta ma, ad un certo punto, ti ritrovi un po' più' avanti o un po' più' indietro rispetto agli altri.  E' perché' stai parlando con la luna, con il fiume, con quelle pietre antiche che,  illuminate,  ti raccontano quante vite  hanno visto e ascoltato. E poi un po' parli anche con le stelle che, dalle colline più buie, riesci a scorgere.  E anche di fronte a loro le tue tristezze ti sembrano stupide e le tue gioie diventano un grazie. E non vorresti dover tornare. Lì, dove la vita ti sembra un po' eterna, un po' infinita, un po' misteriosa, vorresti fermarti. Per fare il pieno di eterna saggezza.  Il pieno da portare a casa per affrontare tutto di nuovo senza l'aiuto di quelle stelle, di quella luna, di quel fiume, di quei mattoni.  ...

Grazie agli amici che con la loro deliziosa ospitalità' mi hanno permesso di vivere questo attimo di vita ...

venerdì 27 luglio 2012

Finger food uova strapazzate e …

Ho tagliato a cubetti dei pomodorini ciliegia e li ho messi sotto sale perché perdessero acqua per circa ½ ora, li ho scolati e messi da parte. Ho sminuzzato con la mezzaluna dell’erba cipollina fresca. Ho strapazzato  4 uova con 1 mozzarella tagliata a filetti.  Una volta ben cotte le uova le ho riposte in bicchierini trasparenti alternandole ai pomodorini e all’erba cipollina. Ho servito a temperatura ambiente.

Se passerai di qui, Raf

Tracce come solchi
segnali che hai lasciato qua e là
giornali e vestiti qualche cd
nel disordine
Ho finito quel libro che leggevi ma
di colpo hai lasciato a metà
chissà se ti chiedi come finirà
o forse lo sai già
Sembrava incredibile
fin troppo tutto semplice
almeno per me è stato così
e non c'è altra regola
che quella di non chiedere mai
ma il cielo si tocca e tu lo sai
se passerai di qui
Tra il vento e l'inquietudine
mi nutro col pensiero di te
ma cresce così un vuoto che
non è colmabile
Sembrava incredibile
fin troppo tutto semplice
ma il tempo è fermo da che non ci sei
se passerai di qui rivivrà
com'è stato possibile com'è successo se lo sai dimmi se ci credi
quella parola la sola che ci unisce anche se distanti è amore
è amore... ci sono cose che restano e che ti aspettano
se passerai di qui

giovedì 26 luglio 2012

Muffins crema di pere e nutella

Ho disobbedito ... ho riacceso il forno, c'era stato un forte temporale ... era quasi freschino ...
Ho lavorato 1 uovo con 1/2 bicchiere di zucchero bianco. Ho aggiunto 5 cucchiai di crema di pere (fatta da me quest’inverno), 3 di nutella e 3 di farina bianca. Ho mescolato energicamente con una frusta e poi aggiunto 30 gr di cedro candito. Ho aggiunto un pizzico di lievito e riempito 6 stampi muffins a cuore e cotto per 40 minuti a 190 gradi

Involtini di tagliata

Hanno commentato “sublimi, da pubblicare” e io, allora, mi fido ed eseguo …
Ho lavato asciugato e steso 6 fette di tagliata. Ho appoggiato su ognuna di essa una fetta di prosciutto cotto e una fetta di formaggio emmenthal. Ho avvolto e fatto scottare in padella con 3 cucchiai di olio, ho quindi aggiunto 2 bicchieri di rum e 1 cucchiaino di dado granulare saporito. Ho continuato la cottura e a dieci minuti dalla fine ho aggiunto 1 vasetto di funghi chiodini sott’olio scolati. Ho fatto rapprendere un po’ la crema ma lasciando tutto molto morbido. Ho servito a temperatura ambiente.  

martedì 24 luglio 2012

Eppure sentire

A un passo dal possibile
A un passo da te
Paura di decidere
Paura di me
Di tutto quello che non so
Di tutto quello che non ho
Eppure sentire
Nei fiori tra l'asfalto
Nei cieli di cobalto - c'è
Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio - c'è
un senso di te
mmm...mmm...mmm...mmm...
C'è un senso di te
mmm...mmm...mmm...mmm...
Eppure sentire
Nei fiori tra l'asfalto
Nei cieli di cobalto - c'è
Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio - c'è
Un senso di te
mmm...mmm...mmm...mmm...
C'è un senso di te
mmm...mmm...mmm...mmm...
Un senso di te
mmm...mmm...mmm...mmm...
C'è un senso di te

Involtini di bresaola di tacchino

Ho lavorato 150 gr di robiola con 150 gr di caprino. Ho aggiunto una spruzzata di pepe verde e rosa. Ho disteso un cucchiaio abbondante di crema su ciascuna fetta di bresaola. Ho arrotolato e chiuso con uno stuzzicadenti riposto per il lungo guarnendo le estremità' con un’oliva verde e una nera nera (denocciolate). Ho impiattato e irrorato con un filo di olio.

Eppure

Eppure ti sembra di essere più' o meno la stessa persona. Eppure ti sembra di avere più' o meno  gli stessi principi. Eppure ti sembra di aver rispettato più' o meno le stesse regole. Eppure ti sembra di aver voluto più' bene e meno male. Eppure un giorno ti dicono che sei diverso, di vederti cambiato, di non vederti spensierato come una volta, di essere preoccupati per te. E allora ti fermi e provi a risponderti e a rispondere che forse quel gioco di più' o meno devono aver fatto la differenza. E forse sono state le persone con le quali quei più' o meno hanno giocato. Perché' poi, nel gioco della vita, ti ci sei dovuto un po' adattare. Perché' avresti voluto, dire, fare, andare e invece hai dovuto non dire, non fare, restare. Eppure, in fondo tu continui a riconoscerti. Strano che gli altri non ti vedano più'. Eppure, in fondo, tu, ti senti proprio ancora tu.

lunedì 23 luglio 2012

Dolce al cocco e pesche sciroppate

Il forno si è riacceso mentre ascoltavo Anna e Marco, la storia di tutti e di nessuno, piena di sogni e concretezza e desideri e realtà, una di quelle canzoni che dicono tutto pur non dicendo nulla di nuovo. Sarà stata la voce di Lucio, sarà stata la nostalgia di una sera d’estate, sarà, semplicemente, che ho avuto bisogno di impastare …
Ho rotto due uova in una grande ciotola di vetro, ho aggiunto 1 bicchiere di zucchero di canna grezzo, 3 bicchieri di farina di cocco, 75 gr di burro sciolto a bagno maria, ½ bustina di lievito per dolci, 1 bustina di vaniglina. Ho versato il composto in una teglia in silicone a forma di cuore e ho immerso le pesche sciroppate (scolate e già tagliate a metà) in mezzo all’impasto. Ho cotto a 180 gradi per 45 minuti. Ho lasciato raffreddare e capovolto la torta.

Anna e Marco, Lucio Dalla

Anna come sono tante anna permalosa
anna bello sguardo
sguardo che ogni giorno
perde qualcosa
se chiude gli occhi lei lo sa
stella di periferia
anna con le amiche
anna che vorrebbe andar via
marco grosse scarpe e poca carne
marco cuore in allarme
con sua madre una sorella
poca vita sempre quella
se chiude gli occhi lui lo sa
lupo di periferia
marco col branco
marco che vorrebbe andar via
e la luna e' una palla
ed il cielo e' un biliardo
quante stelle nei flippers
sono piu' di un miliardo
marco dentro a un bar
non sa cosa fara'
poi c'e' qualcuno che trova una moto
si puo' andare in citta'
anna bello sguardo non perde un ballo
marco che a ballare sembra un cavallo
in un locale che e' uno schifo
poca gente che li guarda
c'e' una checca che fa il tifo
ma dimmi tu dove sara'
dov'e' la strada per le stelle
mentre parlano
si guardano e si scambiano la pelle
e cominciano a volare
con tre salti sono fuori dal locale
con un aria da commedia americana
sta finendo anche questa settimana
ma l'america e' lontana
dall'altra parte della luna
che li guarda e anche se ride
a vederla mette quasi paura
e la luna in un silenzio
ora si avvicina
con un mucchio di stelle
cade per strada
luna che cammina
luna di citta'
poi passa un cane che sente qualcosa
li guarda abbaia e se ne va
anna avrebbe voluto morire
marco voleva andarsene lontano
qualcuno li ha visti tornare
tenendosi per mano

domenica 22 luglio 2012

Due anni

Due anni e, a volte sembrano passate solo  due ore e, a volte di anni ne sembrano passati duecento.  In quei giorni soffrivamo, non volevamo salutare gli affetti che eravamo costretti a lasciare là. Forse avevamo paura di perderli e che la mancanza della quotidianità li avrebbe spenti come succede ai fuochi non alimentati. Gli affetti veri non si sono spenti, alcuni, paradossalmente, trovando nuove occasioni, nuove strade, nuove modalità' per vivere,  si sono rafforzati. Le persone che non si volevano lasciare,  sono rimaste, hanno, senza sforzo, fatto e detto cose nuove. Si sono parlate, viste, scritte, cercate. Volendosi,  sono rimaste. Che stupidità  la paura e,  fra non molto, pare si torni "a casa"...

Kòliva … di casa mia

Ho cotto 100 gr di grano. L'ho lasciato raffreddare e l'ho condito con noci e mandorle tritate,  coriandolo e prezzemolo, fette biscottate tritate e mirtilli essiccati.
La versione originale greca, o quella che è riportata sul mio libro, aggiunge melograno invece che mirtilli …

Le Relazioni Culinarie, Andreas Staikos

Mentre leggevo di Nanà, Damocle e Dimitris, del loro intreccio amoroso, dei loro incontri culinari come “ouverture” dei loro incontri passionali, gli odori e i sapori e i profumi della Grecia si sono risvegliati tutti. La moussaka, i dolmades, la kòliva, preparati dai due uomini alla loro comune amante per conquistarla, trattenerla e farsi amare perdutamente non sono stati sufficienti perché lei, non potendoli più' amare contemporaneamente, decide di lasciarli. Ma le ricette riportate hanno invece fatto venire a me la voglia di riaprire il libro di cucina, comprato durante l'ultima vacanza nel mar Egeo e sarà che oggi, dopo la tempesta di grandine e' tornato il sole o che la voglia di mare e' irresistibile, ho chiuso gli occhi e, per un attimo, ho pensato di essere là. Poi li ho riaperti e ho deciso di preparare la kòliva. O la versione casalinga e italiana, per la mia colazione.

sabato 21 luglio 2012

Finger food panna e cioccolato fondente

Mi hanno detto che si stavano preoccupando del livello di muffins mafia che avevo raggiunto e del fatto che anche a luglio non spegnessi il forno. Voglio tranquillizzarla ... Sono passata ai finger food dolci. Ecco gli ultimi.
Ho riposto in ogni bicchierino (6) 1 cucchiaio di cereali di frumento al cioccolato e miele e li ho bagnati con 1 cucchiaio di caffè' nero bollente. Ho coperto con 1 cucchiaio abbondante di una crema preparata con 200 gr di panna e 100 gr di cioccolato fondente fatto sciogliere a bagno maria. Ho riposto in frigo.

Orzo tiepido con scamorza e pesto

Ho cotto, per 10 minuti (così come da indicazioni) 250 gr di orzo dopo averlo lavato bene. Ho condito con tre cucchiai di pesto casalingo senza aglio. Ho aggiunto 1 scamorza tagliata a dadini e circa 200 gr di pomodorini ciliegia precedentemente lavati, tagliati a metà e fatti appassire con olio e dado vegetale in padella per 10 minuti a fuoco vivo. Ho servito a temperatura ambiente.

giovedì 19 luglio 2012

Momenti di “non trascurabile felicità”

Metti una sera, in un posto carino, appartato eppure in mezzo al mondo. Metti delle chiacchiere che nascono con leggerezza per spingersi sempre di più in profondità. Metti una non amicizia che trova il modo di esserlo nella sostanza delle parole lasciate cadere. Metti un momento di riflessione davanti ad un calice di vino rosso, scelto alla cieca fidandosi di chi ti consiglia. Metti una canzone che inizieresti a ballare proprio lì, in mezzo alla strada, che ti mette di buon umore e di cui scoprite il titolo in quel momento. Metti una lunga passeggiata, quando ormai il sole è tramontato per smaltire i peccati del palato e della gola,  attraversando le strade della tua città mentre la vedi cambiare nella gente e nel vestito delle sue case. Metti che godi un’altra volta di un momento di non trascurabile felicità.

Finger food nutella e mascarpone

Avevo dei biscotti al farro e cioccolato che avevo fatto qualche giorno fa per le mie colazioni …
Ho sbriciolato i biscotti (circa 20) suddividendoli sul fondo di 10 bicchierini finger food. Li ho bagnati con del caffè nero amaro. Ho preparato una crema con 250 gr di mascarpone e cinque cucchiai di nutella. Ho ricoperto i biscotti con un cucchiaio abbondante di crema e cosparso di granella di nocciole e mandorle. Ho riposto in frigo fino a poco prima di servire.

mercoledì 18 luglio 2012

Un altro angolo

Un altro angolo e un altro ancora e poi un altro. Eccoli lì, tutti intorno a me. Ancora non scoperti, per disattenzione o abitudine o superficialità,' sino ad ora. E poi basta qualche giorno di solitudine per riaprire gli occhi, risvegliare l'olfatto e, senza distrazioni, scoprire e goderne. “Il sale della vita”, “Piccoli momenti di trascurabile felicità”, “Come una sorsata di birra”, ne ho lette molte di righe a questo proposito e le ho sempre condivise perché,  se cresci con le antenne dritte e i sensori accesi, quelle righe saranno la realtà'. Perché, come puoi non pensare che la felicità non sia altro che ogni piccolo momento della giornata? Non può essere che questo perché' pare che della grande felicità tutti abbiamo perso le tracce.  

“Hanno ammazzato la Marinin” e “Uva noir”

Rispettivamente di Morbelli Nadia e Gabriella Genisi. Due gialli, due  indagini, due donne. Una del nord e una del sud, ognuna con il proprio fascino e la propria femminilità.  I colori e i sapori della nostra terra tra i vicoli di Genova e quelli di Bari. Due città di mare, due città italiane che così diverse non potrebbero essere. Carini, da leggere sotto l’ombrellone o durante i tragitti metropolitani. Per far scorrere queste giornate di luglio in maniera leggera … distraendosi senza impegnarsi.
Non so agli altri
per essere felice e infelice
a me basta questo:
una dimessa provincia dove anche le stelle sonnecchiano
e ammiccano nella sua direzione
non significativamente.

Wislawa Szymborska

Fusilli da single

E siccome le patatine, le olive e il martini mi hanno messo fame mi sono cotta 100 gr di fusilli al farro. Li ho scolati al dente e conditi con olio toscano, basilico fresco rubato dal terrazzo della mamy e tante ma tante scaglie di raspadura. E ... Sono stata felice ancora una volta ...

La vita da single …

... anche se per pochi giorni, o forse e' proprio perché' e' per pochi giorni, e' una sensazione di leggera sublime piacevolezza. Se sei preoccupata, di cattivo umore o se hai voglia di cantare a squarcia gola quella stupida canzone o guardarti per la trecentesima volta il tuo film preferito, non devi rendere conto a nessuno, cioè' a quel qualcuno a cui dovresti (secondo i dettami del mondo normale) voler raccontare le tue preoccupazioni, sfogarti dei motivi del tuo malumore, dedicare il canto della tua voce e condividere il tuo film preferito. E' che, al di là delle leggi del buon costume, che noi umani amiamo raccontarci e che ci diciamo sia giusto rispettare, sappiamo poi che così la realtà' non è. Spesso ci sentiamo orsi solitari e in tale condizioni vorremmo vivere. E allora in questi giorni sei tu con tutto ciò' che pensi, vuoi, senti. Sei che puoi ascoltare i tuoi pensieri, metterli in ordine, fare pulizia, resettare, ripartire. Puoi che ti apparecchi il divano con patatine, olive verdi, martini e ... Sei felice. E non perché' tu non sia felice anche quando non e' così ma perché' la felicità può avere molteplici volti e colori e sapori e situazioni. Punto e basta. Ed e' bello, ma proprio tanto.

lunedì 16 luglio 2012

Camminare

Camminare lungo le strade della tua città mentre la tua città si sta svegliando, l’aria è frizzante e il sole inizia a farsi spazio tra i terrazzi dei palazzi è una di quelle impagabili sensazioni che, se ti regali, potrai solo esserne felice perché sentirai di esserti fatto del bene. La musica nelle orecchie, quella a ripetizione casuale ma che se se poi arriva una canzone che pensi ti porti indietro invece di farti andare avanti puoi modificare schiacciando semplicemente un tasto. Lo sguardo della gente che incontri e che a volte ti sorride e a volte ti accorgi essere imperscrutabile nel proprio mondo. Lo sguardo rivolto in avanti e poi verso l’alto perché così dobbiamo fare. Per andare avanti e scoprire nuovi mondi come quel terrazzo all’angolo pieno di piante o come la guglia di quella chiesa o lo scorcio di quel vicolo e la vita intorno, di fianco, ovunque. La vita che si muove al ritmo della danza che hai nelle tue orecchie, che devi volere avere dentro di te.
Nessun essere umano indifferente al cibo e' degno di fiducia.
Manuel Vasquez Montalban

Salame di cioccolato bianco ai cereali

Ho lavorato 1 uovo con 5 cucchiai di zucchero bianco, 50 gr di burro e 100 gr di cioccolato bianco fatti sciogliere a bagno maria. Ho versato nella crema 200 gr di cereali di frumento misti, nocciole e scaglie di cioccolato fondente. Ho mescolato, steso l'impasto nella carta alluminio, dato forma di salame e messo in freezer a raffreddare.

Pollo freddo alla "salsa Mimi"

Ho cotto in padella anti aderente 4 fette di petto di pollo sottili.  Nel frattempo ho preparato una salsa con 8 cucchiai di maionese, 6 cucchiai di salsa di soia e una spruzzata abbondante di pepe nero. Ho tagliato a filetti il pollo e li ho mescolati alla salsa. Ho riposto in frigo. Ho servito con un'insalata di carote condita con vainegrette al limone.

La metà del tempo o la pace?

Con lei si parlava di quanto tempo occorra per "farsela passare". Al di là della teoria non del tutto negativa di Charlotte (lei crede anche che ognuno di noi, nella vita abbia diritto a soli due grandi amori)  secondo la quale, per lasciarsi tutto alle spalle  occorrerebbe almeno la metà del tempo della durata della storia, per dirla tutta, direi  che se la storia e' stata seria, profonda, forte, creduta e voluta, più' che pensare a quanto tempo ancora saremo li', fermi, a perderci un po' indietro e dentro, forse dovremmo pensare ad elaborare la storia e la sua fine, dovremmo pensare  al modo per cui senza cancellarla ne' rinnegarla, possa accompagnarci nella vita, possa diventare un bel ricordo o come comunque  possa averci rafforzati e cambiati.  D'altronde cancellarla, rinnegarla, sarebbe un po' cancellare o rinnegare noi stessi. E questo, per quanto poco bene ci possiamo volere in alcuni momenti della vita, non e' mai un bene in assoluto. E poi ancora litigare con quella fine nei fatti e' come non finirla mai. La soluzione e' farci la pace. Tanto ormai non ci puoi fare proprio nulla...

venerdì 13 luglio 2012

Strudel scamorza e pancetta

Anche io ho contribuito, avendo poco più di mezz’ora di tempo, al buffet  per la sua festa di compleanno …
Ho steso un foglio di pasta sfoglia rotonda. Ho coperto il centro con 4 fette sottili di scamorza affumicata, 70 gr di pancetta dolce e altre 4 fette di scamorza. Ho chiuso dando la forma dello strudel. Ho spennellato con tuorlo d’uovo, cosparso di semi di sesamo e infornato a 220° per 30 minuti circa.

Sul ring del cielo

Ma non sarà che il cielo quando piove con il sole ti vuole raccontare che anche lui e' un po' come  te? Forse ti vuole raccontare che anche a lui capita di vivere tutto e il contrario di tutto nello stesso istante, di voler restare e scappare, ridere e piangere, lasciarsi andare e rialzarsi, sperare e urlare. E' consolante guardare in alto e vedere che e' un po' come quaggiù'. E' affascinante guardare come il sole e la pioggia sgomitino per prevalere l'uno sull'altra. Un pò come quando litigano la razionalità' e l'emozione e tu stai lì a guardarti come se fosse una cosa che non ti riguardi. Sono sere che la pioggia e il sole combattono sul ring del cielo ... le sere d'estate sono sempre serate tribolate ...

mercoledì 11 luglio 2012

Torta fresca di albicocche e pesche

Ho frullato 200 gr di frollini al cioccolato e li ho bagnati con 100 gr di burro sciolto. Li ho riposti sulla base di un piatto da portata rotondo livellandoli. Ho frullato 250 gr di yogurt greco, 100 gr di mascarpone e 100 di cioccolato bianco (fatto sciogliere prima). Ho coperto i biscotti con la crema e ho riposto in frigo a rassodare. Ho tagliato a cubetti 3 pesche noci e 6 albicocche, le ho frullate e le ho lasciate macerare nel succo di 1 limone in frigo. Dopo circa un'ora ho scolato la purea del liquido in eccesso e l'ho sistemata sulla crema. Ho riposto in frigo fino al momento in cui ho servito.

Sfiorare le pareti del passato

Entrare nella tua casa di bambina quando bambina non lo sei più' e quando la casa e' nel silenzio di chi e' partito per le vacanze e l'ha lasciata a te in custodia, e' una sensazione antica che mi coglie ogni volta di sorpresa, nuova e sconosciuta. Apro la porta con le mie vecchie chiavi e vengo sopraffatta dal profumo di questa casa, della casa che mi ha vista  ridere, piangere, litigare, diventare grande, da quel profumo che la contraddistingue e che  da allora non e' più' cambiato. Eppure e' strano. E'  una casa sempre aperta, piena di gente e di luce e finestre spalancate. Difficile pensare ad un profumo gelosamente rinchiuso e trattenuto. Vengo sopraffatta da questo odore e mentre inizio a respirarlo a pieni polmoni ripercorro mentalmente i giorni e fisicamente le stanze, sfioro i mobili, mi siedo sul mio letto e mi fermo un attimo, un attimo lungo una vita.

Dolci finger food

Ho riposto sul fondo di 4 bicchierini finger food, un cucchiaio abbondante di cereali al farro. Ho coperto ciascuno degli strati con 2 cucchiai di crema preparata con 100 gr di philadelphia e 100 gr di cioccolato bianco sciolti a bagno maria. Ho coperto la superficie con 1 cucchiaio abbondante di marmellata di fichi. Ho riposto in frigo.

Pomodori ripieni

Ho frullato 200 gr di philadelphia con 200 gr di tonno, 10 olive verdi, 10 olive nere denocciolate e 3 filetti di acciuga. Ho aggiustato la crema con un filo di olio e un pizzico di pepe. Ho lavato e  svuotato  4 pomodori. Ho riempito con la crema e coperto con la calotta. Ho riposto in frigo fino a qualche minuto prima di servire.

I temporali

C'e' qualcosa di più' affascinante di un temporale estivo? Oh, si ... I tuoni e i lampi che lo precedono e poi, proprio quel temporale estivo intriso di pioggia e ricordi.

C’erano una volta un film … e una canzone …

Il film è molto divertente. Il titolo non lo era affatto ma da lì in poi recitava più' o meno "maledetto il giorno che t'ho incontrato". Loro si incontravano o meglio scontravano per poi aiutarsi e poi innamorarsi ma per poi scappare con lo specchio di sè stessi nell'altro. E così via in un rocambolesco susseguirsi di eventi fino al lieto fine. Quella frase nella realtà' poco ha che vedere con episodi o pensieri esilaranti. E' piuttosto quello che sentiamo o ci sentiamo dire se ad un certo punto incontriamo, ci scontriamo, ci imbattiamo, in qualcuno che ci cambia la vita. Da lì in poi, se lieto fine non e' come per Carlo e Margherita, che si resti o si scappi, si insegua o si fugga, nulla avrà' più' lo stesso sapore, lo stesso odore, lo stesso colore. Un po' di più, un po' di meno, ma mai uguale a prima. Ed è per questo che ti ritroverai a pensare “maledetto il giorno che t’ho incontrato”.  Niente sarà ascoltato, visto, sentito e vissuto come prima di quell'attimo. Dall'attimo in cui, consci o meno, responsabili o meno, volontari o meno, saremo andati a quell'appuntamento, avremo contraccambiato quello sguardo, ci saremo fatti sfiorare da quelle dita. Nulla mai più' come prima,  perché' avremo perso parte di noi  e avremo preso con noi parte di chi magari non c'e' più'. E così gli occhi, la bocca, il naso, le mani, saranno un meraviglioso doloroso imprescindibile insieme. E allora vorresti poter  cantare a tutta voce "tu che sei parte di me" ...
Le tue braccia lunghe
spalancate all'aria
Solo nel vento sei sempre felice
E butta via i ricordi,
getta ogni cornice,
lascia spazio alle cose a venire
Fuori... c'è una notte intera
Puoi perderti!...
Tu che sei parte di me
e lasci fuochi, piccole tracce
per riportarmi a casa
Tu che sei parte di me
Ultima luce, ultima insegna accesa...
E ogni nuova paura
alza il fumo negli occhi
e le parole cominciano male
E ti riuscissi a dire,
riuscissi a spiegare
È solo pelle che inizia a cambiare
Fuori... c'è una vita intera,
vuoi perderti?...
Tu che sei parte di me
e sciogli i nodi, le resistenze,
le mie mani chiuse
Tu che sei parte di me
e porti sogni e mi fai sorprese
Tu che sei parte di me...
Soli per la notte intera,
soli una vita intera
[Tu che sei parte di me
e lasci fuochi... piccole tracce
per riportarmi a casa

martedì 10 luglio 2012

Torta salata alle zucchine

Pubblico la ricetta solo perché mi hanno fatto i complimenti. Non pensavo di farlo perché mi sembrava poco degna di nota
Ho lavato e tagliato a tocchetti 3 zucchine chiare abbastanza grandi. Le ho passate in padella con poco olio, sale e pepe. Una volta trifolate le ho scolate e mescolate a 250 gr di ricotta, 2 uova intere e 5 sottilette spezzettate. Ho mescolato bene e versato tutto su un foglio di pasta sfoglia rotondo. Ho cotto a 200° per circa 40 minuti.

Pomodirini grigliati tiepidi

Mi hanno regalato tantissimi pomodorini ciliegia. Ho pensato di cuocerli e poi mangiarli tiepidi.
Li ho lavati, tagliati a metà e disposti sulla teglia appoggiandoli su carta da forno.  Li ho cosparsi con un misto di spezie (timo, origano, cumino), sale e pepe nero. Ho spolverizzato con pane e parmigiano grattugiati e cosparso con un filo di olio extravergine di oliva. Ho cotto per circa 30 minuti a 220° fino a quando li ho visti appassiti e con una leggera crostricina.
Li ho lasciati raffreddare e serviti con burrata fresca.

I love you, Cesare Cremonini

Un giorno, non so dirti quando, ci
rincontreremo io e te!
Tu per la strada coi dischi e la spesa,
io ancora ubriaco a un
caffè. Occhi negli occhi, diremo
qualcosa sul tempo che va,
senza il coraggio di chiederci quanto
è costata la felicità...
Sai, certe volte ci passo il mio
tempo a invecchiare con te,
vivere per le abitudini come due
inglesi all’ora del the.
Pensare per un attimo di averti ancora,
se avessimo una vita
in più, chiamarti prima di dormire
come allora, solo per dirti
una volta in più:
I love you, I love you! I love you,
I love you!
Quante domande impaurite ci siamo scambiati,
io e te?
Quante risposte smarrite in un attimo
senza capire il perché...
Un uomo e una donna non sanno pensare
una vita a metà.
Ma quando finisce davvero l’amore
ancora nessuno lo sa!
Pensare per un attimo di averti ancora,
se avessimo una vita
in più, chiamarti prima di dormire
come allora, solo per dirti
una volta in più:
I love you, I love you! I love you,
I love you!
Un giorno, non so dirti quando, ci
rincontreremo io e te,
forse ridendo davanti alle stesse parole...
I love you, I love you!
I love you, I love you!
I love you, I love you!
I love you, I love you!

lunedì 9 luglio 2012

Una come te, Cesare Cremonini

Una come te, se chiude gli occhi vede
il mare, senza andar lontano.
Una come te, ha una valigia per le
scarpe, che sembra un aeroplano.
Una come te, non si avvicina per ballare,
guarda da lontano.
Una come te, se corre inciampa ma non
cade, chiede la tua mano.
Una come te, per una rosa può morire,
solo perché ancora non sa
togliere le spine. Una come te, mi
piace da morire!
Una come te, un gatto sopra il letto
e un uomo nudo ad aspettare.
Una come te, il vento che le soffia
dentro non la può spostare.
Uno come me, non la può dimenticare…
Una come te!
Una come te, la porti al cinema d’estate,
dorme sul finale.
Una come te, sotto a un temporale…
Una come te, come una rondine d’aprile
vola solo quando ha un
orizzonte da inseguire. Una come
te, mi piace da morire!
Una come te, un gatto sopra il letto
e un uomo nudo ad aspettare.
Una come te, il vento che le soffia
dentro non la può spostare.
Uno come me, non la può dimenticare…
Una come te!
E’ un pianoforte senza coda che suona
in città, non vuole essere
alla moda, la moda la fa! Quattro
carte in una sola, si pente, si sposa
ma poi s’innamora per sua vanità….
Una come te! Una come te!
Una come te! Uno come me, non la
può dimenticare…
Una come te! Una come te!
Una come te!

Schiacciata morbida di mele

Ho lavato, sbucciato e tagliato a fettine sottili 2 mele gialle bio. Le ho distese su una teglia rettangolare leggera imburrata. Ho coperto con una crema di  2 uova, 1 bicchiere di zucchero bianco e 1 di farina bianca. Ho cotto a 180° per 45 minuti. Ho lasciato intiepidire, capovolto la torta e l’ho riposizionata nella teglia, cospargendo la nuova superficie con  zucchero e fiocchetti di burro. Ho acceso il grill e passato per altri 10 minuti a 200° per fare una crosticina croccante e profumata.

Insalata riso dei ricordi

Ieri la mamy e' venuta a pranzo ... Ultimo pranzo domenicale prima della sua partenza e ... Ha voluto preparare la "nostra" insalata di riso. Quella che da sempre lei non cambia mai e che mi ricorda la mia infanzia e le serate d'estate e noi quattro nella cucina assolata dal tramonto e le chiacchiere di fine giornata ... Lei non usa quei risi moderni che non scuociono mai eppure la cottura e' sempre perfetta. I suoi ingredienti?
Riso bianco, sottaceti a filetti (carote e sedano), tonno, wurstel e olive verdi.  Il tutto condito con un filo d'olio e una spruzzata di limone.
Semplicemente meravigliosa come lo sono i dolci ricordi dell'infanzia e lei, la mia mamy. Buone vacanze mamy …

domenica 8 luglio 2012

Tacchino tiepido alla crema di gorgonzola

Ho tagliato a filetti 1 petto di tacchino di circa 300 gr.  L'ho lavato e asciugato. L'ho riposto in padella con 200 gr di gorgonzola dolce. Ho salato e pepato e fatto cuocere a fuoco lento per quindici minuti. Ho ravvivato la fiamma per far asciugare la crema. Ho lasciato raffreddare e servito a temperatura ambiente. Ho accompagnato con insalata di pomodori cuori di bue all'aceto balsamico.

Panini alla crescenza

Ho mescolato 2 bicchieri colmi di farina bianca, 150 gr di crescenza, 1/2 bicchiere di acqua tiepida, 1/4 di bicchiere di olio extra vergine, 1 pizzico abbondante di sale e 1 cucchiaino di lievito secco per torte salate. Ho lavorato bene con un cucchiaio di legno. Ho riposto l'impasto in 10 pirottini a forma di cuore. Ho cotto a 200 gradi per 1/2 circa. Ho servito tiepidi.

sabato 7 luglio 2012

Insalata di pollo, emmenthal e sedano

Ho cotto tre fette di petto di pollo alla piastra. Ho lasciato raffreddare e le ho tagliate a listarelle. Ho tagliato alla julienne 200 gr di emmenthal svizzero saporito. Ho pulito, lavato e tagliato a fettine una costa di sedano morbido. Ho preparato una salsa a base di maionese (10 cucchiai), salsa di soya (cinque cucchiai), sale e  pepe nero. Ho mescolato pollo, emmenthal e pollo e condito con la salsa. Ho lasciato riposare in frigo e servito freddo.

Il comico, Cesare Cremonini

Sono stato anche normale,
in una vita precedente
m'hanno chiesto "che sai fare?"
"So far ridere la gente",
menomale
che non ho fatto il militare.
Si, menomale,
sai che risate..
C'è chi non conosce Dante,
chi c'ha tutto da imparare,
chi è felice quando piange,
chi si veste da soldato a carnevale,
io mi nascondo tra la gente,
si, a carnevale non so che fare.
Tu vestita da bambina,
prigioniera, vuoi scappare
da una perfida regina
così seria da star male.
Non so dirti una parola,
non ho niente di speciale,
ma se ridi poi vuol dire
che una cosa la so fare
se mi lancio in un'aiuola,
casco e non mi faccio
male.
E l'occhio ride ma ti piange il cuore,
sei così bella ma vorresti morire,
sognavi di essere trovata
su una spiaggia di corallo una mattina
dal figlio di un pirata,
chissà perché ti sei svegliata..
Si rincorrono i ricordi
come cani nel cortile
e tu nemmeno te ne accorgi,
come un fesso vorrei farti innamorare,
no ti prego non andare,
se puoi rimani
fino a domani..
qui, vestita da bambina,
prigioniera, vuoi scappare
da una perfida regina,
col tuo principe immortale.
Non so dirti una parola
non ho niente di speciale,
ma se ridi poi vuol dire
che una cosa la so fare,
se mi lancio in un'aiuola,
casco e non mi faccio..
E l'occhio ride ma ti piange il cuore,
sei così bella ma vorresti morire,
sognavi di essere trovata
su una spiaggia di corallo una mattina
dal figlio di un pirata,
chissà perché ti sei svegliata..
E il mondo ride se mi piange il cuore,
sei così bella ma vorresti sparire
in mezzo a tutte queste facce
come se con te sparisse anche il dolore,
senza lasciare tracce.
E l'occhio ride ma ti piange il cuore.
Sognavi di essere trovata
su una spiaggia di corallo una mattina
dal figlio di un pirata,
chissà perché ti sei svegliata..

Me lo hanno raccontato

Ecco chi sono quelli che se ne vanno … me lo hanno raccontato, l’ho chiesto a lei, più conoscitrice dell’animo umano e dell’umanità, di me. La risposta era semplice, chiara, breve, e senza bisogno di molte spiegazioni. Ero io a non averla scoperta od elaborata. Chi se ne va dai rapporti è l’egocentrico. Non è cattivo, non è egoista, non è nulla di male. E’ semplicemente un egocentrico. Ha bisogno? C’è e ti vive. Non ha più bisogno? Se ne va. Semplice, lineare, chiaro. Cosa mi resta da imparare ancora? Che tra le strade del mondo di queste persone potrei incontrarne ancora e molte. Starà a me cercare di riconoscerle, decidere se viverle e, in questo caso, non starci male ma  accettarle come un pezzo della vita che sto attraversando, loro e il fatto che ad un certo punto non siano più al mio fianco.

venerdì 6 luglio 2012

Cuore di mascarpone e cocco

Per tutte le persone che hanno deciso di andarsene e per quelle portate via …

Ho lavorato due uova con 250 gr di mascarpone e 1 bicchiere di zucchero bianco. Ho aggiunto 2 bicchiere di farina di cocco e 100 gr di cioccolato fondente spezzettato grossolanamente. Ho riempito uno stampo a forma di cuore. Ho cotto a 200° per 40 minuti.

Quando qualcuno se ne va

La morte atterrisce e frantuma. Sgomenta e spaventa. Destabilizza e addolora. Ammutolisce e fa  piangere  lacrime inconsolabili. Non si accetta lo strappo che subisci e non scegli. Non lo accetti perché il non poter più' vedere, toccare, vivere e amare qualcuno è qualcosa contro natura. E la morte, che non si accetta, riconduce, inevitabilmente, a quei pensieri futili nella viva quotidianità ma forti e veri di fronte all'evento traumatico.  Quei pensieri che non ti fanno accettare perché le persone invece di coltivarsi e viversi se ne vanno, a volte per stupidi motivi, ammesso che ci siano motivi intelligenti per non amarsi, e  si perdano, si abbandonano. La morte fa venire la  voglia  matta di telefonare, bussare, citofonare, scrivere, scuotere, cercare chi se ne è andato dalla nostra  vita senza averne un motivo serio, preferendo il silenzio, il girare le spalle, il non chiedere perdono, il non voler faticare per stare vicini. E' facile svoltare al bivio, girare alla boa, scegliere la discesa, scappare, non affrontare. La domanda è se ne valeva la pena. La risposta è no. Abbiamo già' la morte ad esserci nemica e a dividere le nostre strade. Perché anticipare le sue mosse?  Perché  procurarci volontariamente un dolore che un giorno sarà inevitabile?

Le date

Mi hanno chiesto "Possiamo, per favore, cancellare questa data, questo giorno, questo mese, questo anno? Possiamo prendere tutti i pennarelli indelebili, i correttori, le vernici e depennare, cancellare, eliminare, strappare? Possiamo saltare un giorno? Era ieri, è domani? Possiamo annullare tutto quello che ci fa ricordare, vivere e rivivere, sentire sulla pelle ancora tutto quello vissuto, provato, desiderato e che non abbiamo più?”. “Possiamo” ho risposto. “Possiamo provarci ma la nostra pelle, la nostra memoria, avranno la meglio. Il pennarello si sarà consumato, il correttore seccato, le forbici spuntate e la pagina non si strapperà bene, perché più forte ed efficace di tutto saranno la nostra pelle, i nostri ricordi, il nostro olfatto. Perché noi siamo oggi quello che siamo perché ci portiamo dietro e dentro giorni, mesi, anni, di ciò che abbiamo vissuto, sentito, desiderato e nulla e in nessun modo e per nessun motivo potrà mai cancellare una parte di noi, che piacevole o dolorosa che sia.

giovedì 5 luglio 2012

Insalata fresca di cereali

Ho cotto 250 gr di kamut orzo grano e farro, per 15 minuti, in acqua bollente salata. Ho scolato e raffreddato sotto acqua corrente. Ho condito con olio extra vergine di oliva e qualche cucchiaio di pesto fresco senza aglio. Ho aggiunto scaglie di raspadura e olive nere denocciolate.
Ho impiattato in due bellissimi piatti, decorati a mano in occasione di una esposizione a Parigi, ricevuti in dono qualche giorno, guarnendo con pomodorini datterino al centro e fettine di limone sottili ai bordi del piatto.

Porci con le ali, Rocco e Antonia

Scelto nella libreria di un'amica dai gusti letterari completamente diversi dai miei, scelto tra quelli che lei mi indicava, facendoli fuoriuscire dalle linee ordinate degli scaffali, questo libro-culto per chi ha vissuto il sessantotto,  e' stata, per me che ne ho sentito solo parlare,  una piacevole scoperta. E' il sessantotto, non raccontabile e non comprensibile fino in fondo se non da chi l'ha vissuto, e questi due giovani adolescenti, con voce chiara, spudorata e azzardata come solo gli adolescenti sanno essere, cercano di raccontare e raccontarsi. La scoperta del sesso, delle emozioni, dell'amore, e dell'essere piccoli sentendosi grandi di fronte ad un mondo che vogliono cambiare mentre, vivendo, quel mondo cambia loro. Rocco e Antonia che si scoprono, si amano, crescono, si perdono ...

mercoledì 4 luglio 2012

In tutti i miei giorni, Raf

Il tempo scorre o non trascorre mai, a volte non esiste
Per questo non ha cancellato tutti i miei giorni con te
La strada scorre sale l’ansia che io non saprò nascondere
C’è sempre un’emozione nuova nel rivederti
No, non ti chiederò, se resterai un giorno o solo un'ora
Se, puntualmente siamo all'ultima puntata della nostra storia
Adesso no, non mi importa niente, niente al mondo
Incognite, malinconie, lasciate il posto in questo cuore che va
Che attraversa la città, non fermatemi, sto per raggiungerti.
Il tempo scorre inesorabile, tu non ci sei, stavolta non verrai
Ed i ricordi sbattono in faccia,
Come un treno che sfreccia.
Ma che sarà di noi, se tutto è stato, oppure non c'è stata mai
La coscienza di poter toccare insieme il cielo in una stanza
Chissà chissà  e resto solo con le mie domande
Patetiche, inutili purtroppo indispensabili
Adesso che sono solo, sono io a non credere
In un laconico addio
Tu non smetterai di essere il centro di tutti i miei pensieri
E di tutti i sogni quelli più veri
E se mi cercherai, se ti sentirò
O se non ci incontreremo mai,
Comunque io ti ritroverò in tutti i miei giorni

Persico sfilettato con pomodorini, olive e pinoli

… Al mare abbiamo cucinato cose semplici, da mangiare in terrazza al tramonto, dopo il solito meraviglioso aperitivo e con le solite belle chiacchiere …
Ho appoggiato in una padella antiaderente un grande filetto di pesce persico con qualche cucchiaio di olio extra vergine, pomodorini datterino tagliati a metà, olive verdi e olive nere denocciolate. Non ho aggiunto sale e ho fatto andare a fuoco vivo. A metà cottura ho tagliato a filetti il persico e continuato la cottura facendo in modo che il condimento si amalgamasse al pesce. Ho aggiunto quindi dei pinoli e del pepe rosa in grani. Ho fatto saltare qualche minuto e servito tiepido accompagnato da insalata verde mista.

lunedì 2 luglio 2012

Dance me to the end of love, Leonard Cohen

Dance me to your beauty with a burning violin
Dance me through the panic 'til I'm gathered safely in
Lift me like an olive branch and be my homeward dove
Dance me to the end of love, dance me to the end of love

Oh let me see your beauty when the witnesses are gone
Let me feel you moving like they do in Babylon
Show me slowly what I only know the limits of
Oh dance me to the end of love, dance me to the end of love

Dance me to the wedding now, dance me on and on
Dance me very tenderly and dance me very long
We're both of us beneath our love, we're both of us above
Dance me to the end of love, dance me to the end of love

Dance me to the children who are asking to be born
Dance me through the curtains that our kisses have outworn
Raise a tent of shelter now, though every thread is torn
Dance me to the end of love

Dance me to your beauty with a burning violin
Dance me through the panic till I'm gathered safely in
Touch me with your naked hand or touch me with your glove
Dance me to the end of love, dance me to the end of love
Dance me to the end of love

Dove gli angeli riposano

Entri in punta di piedi nella casa degli angeli che riposano. Entri quasi a non voler disturbare il loro riposo quieto, infinito e incomprensibile.  Entri chiedendo permesso alle stelle che tra le nuvole non abbandonano di sorvegliarli, alle lucciole che tempestano il buio intorno quasi ad illuminare le pareti della loro casa e chiedendo permesso a loro, quasi che la tua visita possa non coglierli di sorpresa. Entri con il rispetto che solo a loro riesci a portare perche' li', la presunzione di andare a sistemare un mazzo di tulipani cede il posto alla consapevolezza che sono loro a sistemare te, accudendoti e proteggendoti. Entri, ti avvicini, accarezzi quelle immagini dove sono come erano e saranno sempre, un'immagine che mai ti abbandonerà' e vieni colta da una infinita struggente nostalgia e ti fermi e pensi che forse l'egoismo qui non ha spazio e tempo e loro sono in pace, in pace e un tutt'uno con le lucciole e le stelle che tempestano il buio della notte.