sabato 31 dicembre 2016

Lo si schiaccia dolcemente tra lingua e palato; lentamente fresco e delizioso, comincia a fondersi: bagna il palato molle, sfiora le tonsille, penetra nell’esofago accogliente e infine si depone nello stomaco che ride di folle contentezza.
(Gustava Flaubert)



Rimani! Riposati accanto a me.
Non te ne andare.
Io ti veglierò. Io ti proteggerò.
Ti pentirai di tutto fuorché d'essere venuta a me, liberamente, fieramente.
Ti amo. Non ho nessun pensiero che non sia tuo;
non ho nel sangue nessun desiderio che non sia per te.
Lo sai. Non vedo nella mia vita altra compagna, non vedo altra gioia.
Rimani.
Riposati. Non temere di nulla.
Dormi stanotte sul mio cuore…


Rimani, Gabriele D'Annunzio

Tra i vari di stasera ...

Brioches di pasta sfoglia al brie
Mini muffins
Finger food crema di zucchine con chevre
Finger food ricotta e zola con dattero

venerdì 30 dicembre 2016

Non si sa di nessuno che sia riuscito a sedurre con ciò che aveva offerto da mangiare, ma esiste un lungo elenco di coloro che hanno sedotto spiegando quello che si stava per mangiare.
(Manuel Vàzquez Montalbàn)

L’uomo crede di volere la libertà. In realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere delle decisioni, e le decisioni comportano rischi.
(Erich Fromm)

E dall'altra parte del mondo ...

Qualche piatto per stasera

Muffins alla crescenza
Brioches di pasta brisee' ripiene di crema di scamorza e würstel
Pane nero ai sette cereali
Code di gamberi e pomodorini per i piaci
Martin sec cotte ricoperte di cioccolato fondente

mercoledì 28 dicembre 2016

Non è stagione, Antonio Manzini

... "Che altro non mi hai mai detto?".
"Che mi manchi, Marina, mi manchi da morire".
"Non è vero. Lo sai perché dici così? Perché hai paura".
" E di cosa avrei paura? "E di che?"
" Non sono io che ti manco. Sei tu".
"Ti sbagli. Ti ricordi quella frase? Il desiderio di una persona è immortale".
"Ma se lo riempi, svanisce. E svanisce anche il bisogno di quella persona".
"E come lo riempio?".
"Forse l'hai già fatto".
Mi accarezza i capelli. Lo guardo negli occhi. "Lo sai un altro cosa Marina? Mi sa che sto perdendo qualche diottria".
"Le diottrie non c'entrano niente". E mi asciuga una lacrima. "Sono le due Rocco. Vai a letto."
"Non posso. Ti dico che non posso".

Cuori integrali

Ho lavorato 1 uovo intero, 200 grammi di farina di kamut, 100 grammi di burro, 100 grammi di zucchero integrale, un pizzico di lievito madre. Ho impastato tagliato e riposto su carta da forno a 180 gradi per 30 minuti. 

martedì 27 dicembre 2016

Passione semplice, Annie Ernaux

Fuori soffiava il vento e quando soffia il vento io penso sempre che tutto possa succedere. Ed è un momento magico per sognare cose meravigliose. Ma e' anche un momento magico per assaporare la triste storia di una passione. 
Iniziato alle cinque di un pomeriggio di fine dicembre. Terminato poco prima di cena. Impossibile non berlo senza interruzioni. La storia di una passione che tutto crea e tutto distrugge. Vissuta con gli occhi, il cuore, i pensieri e i ricordi di una donna. Così travolta da stravolgere la propria vita.

"Ho misurato il tempo in modo diverso, con tutto il mio corpo. Ho scoperto di cosa si può essere capaci, cioè di tutto. Desideri sublimi o mortali, assenze di dignità, credenze e comportamenti che trovavo insensati negli altri, finché io stessa non ho fatto a essi ricorso.  ..."


lunedì 26 dicembre 2016

Altri due tra gli antipasti ...

Crema di zucchine e ricotta con code di gambero caramellate al miele piccante.
Crema di zucca e caprino con pancetta e pecorino toscano.

Due tra gli antipasti ...

Crema a base di Philadelphia, gorgonzola e caprino con dattero morbido.
Crema a base di ceci e cannellini con capasanta.

domenica 25 dicembre 2016

L’uomo non conosce altra felicità se non quella che egli si va immaginando, e poi, finita l’illusione, ricade nel dolore di sempre. Sofocle.



venerdì 23 dicembre 2016

Questo amore

Questo amore
Così violento
Così fragile 
Così tenero 
Così disperato 
Questo amore 
Bello come il giorno 
Cattivo come il tempo 
Quando il tempo e cattivo 
Questo amore così vero 
Questo amore così bello 
Così felice 
Così gioioso 
Così irrisorio 
Tremante di paura come un bambino quando e buio 
Così sicuro dì sé 
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte 
Questo amore che faceva paura
Agli altri
E li faceva parlare e impallidire 
Questo amore tenuto d’occhio 
Perché noi lo tenevamo d’occhio
Braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Perché noi l’abbiamo braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Questo amore tutt’intero 
Così vivo ancora 
E baciato dal sole 
E’ il tuo amore 
E’ il mio amore 
E’ quel che e stato 
Questa cosa sempre nuova 
Che non e mai cambiata 
Vera come una pianta
Tremante come un uccello 
Calda viva come l’estate 
Sia tu che io possiamo 
Andare e tornare possiamo 
Dimenticare
E poi riaddormentarci
Svegliarci soffrire invecchiare 
Addormentarci ancora 
Sognarci della morte 
Ringiovanire 
E svegli sorridere ridere Il nostro amore non si muove 
Testardo come un mulo
Vivo come il desiderio 
Crudele come la memoria 
Stupido come i rimpianti 
Tenero come il ricordo 
Freddo come il marmo 
Bello come il giorno 
Fragile come un bambino 
Ci guarda sorridendo 
Ci parla senza dire
E io l’ascolto tremando
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti quelli che si amano
E che si sono amati
Oh sì gli grido
Per te per me per tutti gli altri
Che non conosco
Resta dove sei
Non andartene via
Resta dov’eri un tempo
Resta dove sei
Non muoverti
Non te ne andare
Noi che siamo amati noi t’abbiamo
Dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci morire assiderati
Lontano sempre più lontano
Dove tu vuoi
Dacci un segno di vita
Più tardi, più tardi, di notte
Nella foresta del ricordo
Sorgi improvviso
Tendici la mano
Portaci in salvo.
Jacques Prévert

Risotto arancia e tomino

Ho tostato 5 pugni di riso carnaroli in una noce di burro. Ho sfumato con un bicchierino di brandy e poi ho coperto con 500  ml di spremuta di arancia. Ho salato e continuato a mescolare. A cottura quasi ultimata ho aggiunto 2 tomini tagliati a cubetti. Ho fatto mantecare, impiattato e cosparso di pepe nero. 

Dedicato agli amanti dei risotti, a coloro a cui il primo piatto non basta mai ...

giovedì 22 dicembre 2016

Senza fiato, Negramaro

Sono riva di un fiume in piena 
Senza fine mi copri e scopri 
Come fossi un'altalena 
Dondolando sui miei fianchi 
Bianchi e stanchi, come te - che insegui me. 
Scivolando tra i miei passi 
Sono sassi dentro te – dentro me 
Se non sei tu a muoverli 
Come fossi niente 
Come fossi acqua dentro acqua 

Senza peso, senza fiato, senza affanno 
Mi travolge e mi sconvolgi 
Poi mi asciughi e scappi via 
Tu ritorni poi mi bagni 
E mi riasciughi e torni mia 
Senza peso e senza fiato 
Non son riva senza te 

Tell me now 
Tell me how am I supposed to live without you 
Want you please tell me now 
Tell me how am I supposed to live without you 

Se brillando in silenzio resti accesa dentro me 
Se bruciando e non morendo tu rivampi e accendi me 
Stop burning me! 
Dentro esplodi e fuori bruci 
E ti consumi e scappi via 
Stop burning me! 

Mi annerisci e ti rilassi e mi consumi e torni mia 
Stop burning me! 
(Get out 
Of my head 
Get out 
Of my head 
Get out 
Of my head 
Get out 
Of my head! Aaahhh) 
Want you please tell me now 
Tell me how am I supposed to live without you 
No, please, don't tell me now (touch me) 
Tell me how am I supposed to live without you 
No 
Please 
Don't

mercoledì 21 dicembre 2016

Risotto "Il Quinto" e emmental

Ho scottato 5 pugni di riso arborio in una noce di burro. Ho coperto con due bicchieri di vino rosso toscano (Il Quinto abita sulle colline tra Pisa e Firenze), un pizzico di sale e una macinata di pepe bianco. Ho continuato a mescolare e aggiunto 1 bicchiere abbondante di acqua calda. A tre quarti di cottura ho aggiunto 70 grammi di emmental a cubetti. Ho mescolato, fatto mantecare e servito. A tavola parmigiano reggiano e ancora vino rosso. 
Ho sentito dire come al cantare del gallo, gli spiriti vaganti nel mare, nel fuoco e nella terra, ritornano di gran lena ai loro nascondigli. Alcuni dicono che durante il Natale il gallo canti senza sosta, e per qusto motivo gli spiriti non posso girovagare, le notti sono salubri e le fate non possono fare incantesimi, ne le streghe possono fare fatture, tanto quel tempo e' santo e colmo di grazia.Dall'Amleto William Shakespeare 

Milano benedetta
Donna altera e sanguigna
con due mammelle amorose
pronte a sfamare i popoli del mondo
(Alda Merini)

La costola di Adamo, Antonio Manzini

Manzini non tradisce mai. È un altro su cui contare. Come Camilleri. E non so se perché il vicequestore Schiavone e il commissario Montalbano si somigliano. Uomini di legge ma anche con un loro personalissimo codice. Non so se perché l'accento romano e quello siciliano sono nelle mie corde. Non so se perché loro sono maestri nel miscelare ironia e tragedia e sentimenti. So che, girata l'ultima pagina, dell'ultimo libro le domande sono sempre le stesse: "E ora? Chi mi terrà compagnia? È già pronto il prossimo?". Ci sono romanzi epocali immensi che tutti declamano come "le opere che non si possono perdere". Ce ne sono altro meno epocali ma che comunque io penso sia bene non perdersi.

martedì 20 dicembre 2016

Anche il sogno non è che un’ombra.
(William Shakespeare)

Attraversavo la città e al mio fianco, all'improvviso, un palazzo tagliato a metà. Non avevano costruito la parte mancante? L'avevano abbattuta? Se l'erano dimenticata? Non era mai esistita se non nel progetto? Sono stata pervasa da un'indicibile tristezza. Sembrava monco, come se lo avessero amputato. Sembrava solo. Sospeso. Indefinito. Ho pensato che quel palazzo potevamo essere noi, tu, io, senza più noi. 

Gnocchi verdi gorgonzola e noci

Ho lessato 400 grammi di patate a pasta gialla e una volta raffreddate le ho sminuzzate con una forchetta riducendole in poltiglia. A parte ho lessato 200 grammi di spinaci in acqua salta e li ho strizzati e tagliuzzati. Ho unito le verdure aggiungendo 60 grammi di farina e aggiustato di sale. Ho impastato, formato dei tubolari e tagliato gli gnocchi. 
A parte ho preparato una crema con 200 grammi di gorgonzola e 2 cucchiai di panna con la quale ho condito gli gnocchi una volta fatti bollire. Ho impattato e cosparso di gherigli di noci. 

domenica 18 dicembre 2016

Cuori al miele per lei

Ho lavorato 1 uovo con 100 grammi di margarina, 5 cucchiai di miele di acacia e 200 grammi di farina di kamut. Ho impastato, steso e tagliato con forma a cuore. Ho cotto a 180 gradi per 30 minuti. Pronti per lei che mi viene a trovare!!!!
"Mi fai venire voglia di essere un uomo migliore."
" E' il compleanno più bello che abbia mai ricevuto."

Qualcosa è cambiato.

sabato 17 dicembre 2016

“Ieri sera era amore,
io e te nella vita
fuggitivi e fuggiaschi
con un bacio e una bocca
come in un quadro astratto:
io e te innamorati
stupendamente accanto.
Io ti ho gemmato e l’ho detto:
ma questa mia emozione
si è spenta nelle parole”.


Alda Merini

Biscotti con nocciole

Ho lavorato 1 uovo con 200 grammi di farina, 150 grammi di zucchero di canna integrale, 200 di nocciole tritate e 200 di burro. Ho aggiunto un pizzico di lievito madre. Ho riempito pirottini e cotto a 210 gradi per circa 20 minuti. 


Evviva la pizza

Ho lavorato 200 grammi di farina "00" e 200 grammi di farina Manitoba con un cubetto di lievito di birra sciolto in 250 grammi di acqua tiepida, 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva e, infine una presa di sale. Ho impastato e lasciato riposare per circa due ore. Ho, nel frattempo, fatto andare 300 grammi di polpa di pomodoro con un filo di olio e un pizzico di sale per circa trenta minuti. Ho steso l'impasto, coperto di pomodoro e infornato a 220 gradi. Ho spezzettato mozzarella di bufala, parmigiano e emmental e ho  aggiunto i formaggi dopo circa 30 minuti, a 15 minuti dalla fine della cottura. 


Ella
tiene las llaves
de la sinfonia de los cuerpos
se abandonan
a la musica.

Antonio Nazzaro

L'unico tiranno che accetto in questo mondo è la voce silenziosa dentro di me.
Mahatma Gandhi

venerdì 16 dicembre 2016

Esploro la mia anima
ripercorro la strada
ruggisco nei silenzi
ascolto il frastuono dei miei battiti
arranco cercandomi.

Risotto gorgonzola con guarnizione di speck

Ho fatto appassire uno scalogno in una noce di burro salato. Ho aggiunto 5 pugni riso arborio e bagnato con un bicchiere di vino bianco. Ho aggiunto brodo vegetale leggero e a tre quarti di cottura ho spezzettato 200 grammi di gorgonzola dolce. Nel frattempo ho passato in padella 50 grammi di speck a dadini e, dopo averli tostati, ho scolato il grasso in eccesso. Ho terminato la cottura del riso, mantecando con 1 cucchiaio di panna da cucina, impiattato e guarnito con dadini di speck. 
"Gentile bibliopatologo,

amo i libri, ma li amo a modo mio. Faccio cose che gli altri bibliofili aborrono: li maltratto, ci scrivo sopra, sottolineo a penna, faccio le orecchie per segnare le pagine e anche per segnare le pagine più belle (sono orecchie diverse, per distinguere!). A forza di leggerli li rovino, e più li rovino più li amo, come un paio di scarpe vecchie in cui i piedi stanno comodissimi. Ma questo è ancora niente. Il culmine della perversione l’ho raggiunto qualche mese fa, quando ho strappato la pagina che più amavo e più odiavo di un libro a me molto caro e l’ho spedita per posta alla persona che mi faceva odiare e amare tanto quella pagina.

Sì, ho strappato una pagina. A un libro. Dottore, è grave?"
S

Ho trovato questa lettera e relativa risposta "sfogliando" pagine nell'etere. E mi sono ritrovata in questa firma. Passano le pagine lette e si è trasformato il mio modo di aggredirle. Ora sottolineo righe, segno paragrafi, trascrivo passaggi. Torno e ritorno. Rileggo. Chiudo gli occhi. Assaporo. Alcuni volumi, invece di finire catalogati in libreria, fanno parte del mio comodino, lo hanno coperto e contornato. A volte ho regalato libri che mi avevano colpito avendo la tentazione di sottolineare le stesse pagine che lo erano nel mio di volume. Mi sono violentata e ho resistito. Per non essere invadente e prepotente. Non ho ancora strappato pagine perché, come ritiene il gentile bibliopatologo, la cui risposta completa non ho riportato, si tratterebbe di un sacrilegio, di mutilazione, di sopruso, non solo del libro ma proprio di se stessi se ci si sente un tutt'uno con il libro in questione. E quindi, nel caso mi trovassi con il desiderio di raggiungere qualcuno con un messaggio,  penso che opterò per il consiglio del meraviglioso bibliopatologo.

"...  la prossima volta che qualcuno ti provoca sentimenti di amore e di odio così viscerali, sequestralo, mozzagli un orecchio e spediscilo ai familiari. Ma ti prego, lascia in pace i libri."

giovedì 15 dicembre 2016

Non ho bisogno di denaro. 
Ho bisogno di sentimenti 
Di parole, di parole scelte sapientemente, 
di fiori, detti pensieri, 
di rose, dette presenze, 
di sogni, che abitino gli alberi, 
di canzoni che faccian danzar le statue, 
di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti... 
Ho bisogno di poesia, 
questa magia che brucia le pesantezza delle parole, 
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

Alda Merini

Barattolo di biscotti augurale

Ho lavorato 1 uovo con 200 grammi di zucchero, 200 di burro, 300 di farina e un pizzico di lievito madre. Ho riempito pirottini e cotto per 35 minuti a 190 gradi. Ho lasciato raffreddare e riposto in barattolo!
La donna è un firmamento, ma se un uomo non sa leggerle dentro, vede solo la notte.
Alda Merini

mercoledì 14 dicembre 2016

Stesso luogo ... stessa ora ...
Ecco come  tutto, da un giorno all'altro, può cambiare ....
... All'improvviso mi rendo conto che sono pieno di quello che ho vissuto, ma che in mano non ho niente. Nasce dentro di me, in questo istante, il pensiero che Michela non sia mai esistita. ... 

Il giorno in più. Fabio volo

Trenette profumate

Ho preparato un pesto con 50 grammi di basilico, 30 grammi di pinoli, 50 di pecorino romano e un misto di 200 grammi tra spicchi di arance e pompelmo rosa spellati. Ho cotto al dente 250 grammi di trenette di farina di grano saraceno. Ho fatto saltare in padella, impiattato e spolverizzato di pepe bianco. 

martedì 13 dicembre 2016

Il tempo si è fermato,
i colori sono sbiaditi,
il sale non sala,
la musica non suona,
il sole non scalda.
Eppure, noi, eravamo convinti di essere.
Di essere il tempo, i colori, il sale, la musica, il sole.
Noi. Oltre tutto.

lunedì 12 dicembre 2016

Le taratarughe tornano sempre, Enza Gianmaria Napolillo


Ci sono libri che vuoi accanto. Perché hanno sulla prima pagina trascritta una dedica. Perché ti hanno raccontato qualcosa di particolare. Perché hanno toccato tasti sensibili dentro di te. Perché li hai divorati in un giorno di solitudine e ti hanno fatto commuovere più volte. Perché non sempre c’è un perché se non per te e va bene anche così.
Questo è uno di quelli. Da tenere sul comodino, a portata di mano, per rileggerne qualche passaggio speciale la sera prima di addormentarti o quando il silenzio della notte è la tua unica compagnia. Perché è fresco ma maturo. Leggero ma profondo. Pieno di giovani speranze ma anche di mature consapevolezze. Perché parla di cammini e rinascite, sconfitte e cadute, lotte e scoperte, amore e punti di arrivo e di scegliere chi voler diventare da grandi, anche quando grandi lo si è già e forse si è capito di non essere ancora ciò che si vorrebbe essere.
Ne abbiamo sempre più bisogno. In modo impellente, indispensabile, imprescindibile. Come dell’acqua quando hai sete, come del pane quando sei affamato, come di una poesia quando sei innamorato. Abbiamo sempre più bisogno della gentilezza che è cortesia, cordialità, garbo, educazione, amabilità, affabilità, disponibilità, tatto, bel modo, buone maniere, belle maniere,  attenzione, premura. Con gentilezza dovremmo trattare tutti. Semplicemente perché è umano. Ancora di più coloro che diciamo di amare perché, nei loro confronti, oltre ad essere educati e garbati dovremmo essere amabili e premurosi. La gentilezza non è di tutti, forse neanche di molti. Per tanti poi è difficile essere gentili se si è in balia della rabbia ma è vero che se siamo gentili con noi stessi, anche se per un po’ di noi stessi ce ne siamo dimenticati, poi la gentilezza la pretendiamo anche dagli altri. E allora si, che tutto torna, tratteremo bene noi stessi e gli altri e gli altri noi. Abbiamo bisogno di carezze. In modo impellente, indispensabile, imprescindibile.

domenica 11 dicembre 2016

A volte succede che un ottimo bicchiere di acqua fresca, in una giornata torrida, aumenti solo la sete.
Questo è uno di quei vasi.


Ci si domanda spesso se le dipendenze facciano male e la risposta è spontaneamente un corale si. Capita di domandarselo anche per quelle che apparentemente male non sembrano farne. Sto parlando di libri, di volumi, di poesie, di romanzi, di racconti, di quella voglia che in certe giornate non riesci a contenere e di quel momento dove il violentarti per il non porgere nuovamente la carta di credito e il farti del bene sono in precario equilibrio. La domanda è fievole e tiepida e a quella tentazione proprio non resisto e mentre mi porgo la domanda, più per uno scrupolo di coscienza che perché io mi stia facendo seriamente dei divieti,sono già la' alla cassa e più povera ma assolutamente più felice e ricca di altro. Sensazioni. Appagamento. Gioia. Parole. Pensieri. Emozioni. Ieri li guardavo i miei oltre mille volumi e pensavo che si, sono decisamente la migliore compagnia in una giornata fredda di inverno. Ora. E anche in futuro. Per sempre. 
Uno degli ultimi regali di due giorni fa. Assapaorato tra ieri e oggi. E ... avanti il prossimo ...




sabato 10 dicembre 2016

...
"Marina sta sempre con noi " gli disse l'amico stringendogli la mano. 
Rocco lo guardò. Ora il pianeta in orbita gli sembrava bagnato, e anche il buio aveva un alone umido. Spennazzo' le ciglia e se le asciugò. Furio lo abbracciò forte. 
...

Da "Le ferie di agosto" , Cinque indagini romane per Rocco Schiavone. Antonio Manzoni 

Torta salata

Ho cotto in padella 1 cipolla rossa, 1 patata e 1 zucchina con olio, sale e pepe. Una volta cotte le verdure le ho mescolate a 1 panetto di crescenza e 2 uova intere. Ho versato il tutto su un foglio di pasta sfoglia e cotto per 40 minuti a 220 gradi. 

venerdì 9 dicembre 2016

A tutti coloro che odiano il giorno del proprio compleanno. 

"...
Lui a capodanno andava a dormire alle undici e un quarto.
Al massimo.
Capodanno nella lista di Rocco Schiavone veniva al terzo posto delle peggiori date del calendario. Al primo posto c'era il suo compleanno, che lui odiava in maniera totale, violent, omicida. Gli auguri li considerava degli insulti. E non era un atteggiamento preso dopo i quaranta, non era una cosa da scambiare con la senilità incipiente e col tempo che passa sempre più veloce. Lui già a sei anni, quando giocava per le strade di Trastevere, poteva spaccare teste e sette nasali se un amichetto o un parente gli avesse fatto i fatidici auguri il 7 di marzo. 
...  "

Da "L'accattone", Cinque indagini romane per Rocco Schiavone. Antonio Manzoni 

Da questa parte del mondo ...
                                                         
Dall'altra parte del mondo ... 

giovedì 8 dicembre 2016

Patate e formaggio

Ho pelato e lavato 3 patate a pasta gialla e 3 patate a pasta rossa. Le ho tagliate a pezzi regolari e cotte per circa 30 minuti coperte di acqua e un filo di olio, aggiustando di sale. Una volta cotte le ho trasferite in ciotole singole e ricoperte di cubetti di emmental e spolverizzando di pepe nero. Ho passato al grill per qualche minuto e servito. 

L'arte di essere fragili, Alessandro D'Avenia

Ho sentito l'autore parlarne e sono stata rapita da quello che i suoi occhi dicevano al di là delle parole che ascoltavo. È un libro che dovrebbero leggere gli insegnanti come lui o quelli che come lui dovrebbero essere, i genitori che avrebbero un altro punto di vista adulto sui propri figli, gli adulti che per scelta o destino genitori non lo sono diventati ma che non devono dimenticare l'importanza di essere vivi e del significato che questo dovrebbero assumere e, infine, gli adolescenti che sin da subito potrebbero riflettere su cose che spesso da adolescenti sfuggono o sperare di incontrare un insegnante come lui, l'autore, Alessandro d'Avenia.   

mercoledì 7 dicembre 2016


... 
La poesia della vita non è un sentimentalismo dolciastro, ma un eros forte, appassionato e resistente, fatto per mostrarci che tutto è per noi, destinato a noi, come quando ci innamoriamo e il mondo non è altro che la scenografia in cui si muove l'altro, il tatto il luogo per riceverl, gli occhi il mezzo per guardarlo, le orecchie per udirne la voce, il naso per sentirne l'odore, le labbra per conoscerne il sapore.
... 

Pepite cereali cioccolato arancia e pistacchio

Ho lavorato 1 uovo con 150 grammi di yogurt al pistacchio, 2 cucchiai di marmellata di buccia di arancia, 2 cucchiai di miele e cereali al cioccolato q.b.. Ho versato cucchiai dimimpasto su carta da forno e cotto a 200 gradi per circa 35 minuti. 
« Quand je pense à tous les livres qu’il me reste à lire, j’ai la certitude d’être encore heureux. » écrivait Jules Renard.

martedì 6 dicembre 2016

Senza un perché, Nada

Lei non parla mai lei non dice mai niente  Ha bisogno d'affetto e pensa che il mondo non sia solo questo. Non c'è niente di meglio che stare ferma dentro a uno specchio come è giusto che sia quando la sua testa va giù e tutta la vita gira infinita senza un perché e tutto viene dal niente e niente rimane senza di te. Lei non parla mai lei non dice mai niente. Non è poi così strano se chiede perdono e non ha fatto niente. Non c'è niente di meglio che stare in silenzio e pensare al meglio a un'estate leggera che qui ancora ancora non c'è e tutta la vita gira infinita senza un perché  e tutto viene dal niente niente rimane senza di te e tutta la vita gira infinita senza un perché e tutto viene dal niente e niente rimane senza di te. Lei non parla ma  lei non dice mai niente. 

lunedì 5 dicembre 2016


Hummus di barbabietola

L'ho mangiata a cena da amici e l'ho adorata. Ho provato a ripeterla con qualche piccola variante perché ognuno deve metterci un po' di se. E così ...

Ho frullato 150 grammi di ceci precotti in scatola, 100 grammi di barbabietola già bollita, cumino, paprika dolce, sale, e olio. 
Ho servito con pane nero su cui spalmare.
Io non ho mai sentito tanto di vivere quanto amando.
Zibaldone, 1819-1820

Crocevia, Mario Vargas Llosa

Rapita dalla copertina in bianco e nero, incuriosita dalle recensioni pubblicate, affascinata da un autore da una produzione così ricca, in dovere di leggere un premio oscar. Spinta e sospinta ho scorso le prime pagine, sono rimasta delusa a metà cammino e piacevolmente sorpresa sul finire. Leggere questo romanzo e' più che altro come ascoltare un'opera musicale che inizia con un ritmo ma che all'improvviso cambia sollevandoti e trasportandoti in un mondo che potrebbe essere il mio, il tuo, il nostro e che da fuori tutti saremmo pronti, a domanda rivoltaci a disdegnare, disconoscere e ripugnare.