martedì 30 ottobre 2018

Riesco con un dito a toccare una nuvola anche se so che è lontana chilometri… 
mi piace essere all’altezza della mia fantasia!
(Snoopy, Peanuts)


Fate il vostro gioco, Antonio Manzini

Non delude mai. Proprio mai Manzini con il suo affascinante Rocco Schiavone così complesso eppure semplice, pieno di ricordi che sembrano essere anche sogni, così schietto eppure pieno di sfaccettature. Così innamorato da spaventare. Sempre intriganti i suoi casi. Sempre bello leggere queste righe. 



lunedì 29 ottobre 2018

Ciligie sotto grappa, dopo delizie di ogni genere.
Per terminare una dolce, calorosa, domenica in famiglia.

sabato 27 ottobre 2018

Ho cercato ovunque 
la felicità 
ma non l’ho trovata
da nessuna parte 
se non in un 
piccolo angolo
con un piccolo libro.

Jorge Loius Borges

Ribollita

100 gr di fagioli cannellini, 100 gr di fagioli borlotti, 100 gr di cavolo nero, 100 gr di cavolo verza, 1 patata media, 1 carote, 1/2 cipolla, 1/2 costa di sedano, pane raffermo toscano, sale e pepe, olio extravergine, rosmarino.

In una pentola larga ho fatto un soffritto con olio e rosmarino e ho aggiunto i fagioli (precotti), ho salato e pepato. 
In un'altra pentola, ho cotto a fuoco vivace per 5 minuti olio, cipolla tagliata a rondelle, carota a dadini, sedano e patate tagliate a tocchetti. Dopo 5 minuti ho aggiunto il cavolo verza, la bietola e il cavolo nero a listarelle. Ho aggiunto metà dei fagioli interi, con l’altra metà dei fagioli ho fatto un pure’  e l’ho unito alle verdure continuando a cuocere. 
A parte ho tagliato il pane raffermo a pezzettoni e l'ho passato in forno per renderlo croccante. Ho fatto strati di pane e verdure bollenti e servito.



venerdì 26 ottobre 2018

giovedì 25 ottobre 2018

Saremo sempre in tanti dentro di noi e sarà sempre un continuo cercare equilibrio tra il “noi che vorrebbe” e il “noi che dovrebbe”,  il “noi che subisce” e il “noi che si ribella”, il “noi pronto a tutto” e il “noi che ci obbliga a fermarci”. Perché c'è un noi che ci ama e un noi che si dimentica di noi. E ci saranno sempre giornate in cui i nostri noi combatteranno, si scontreranno, litigheranno, convivranno spintonandosi da mattina a sera. Complice la luna piena che tutto fa credere e sognare e che ti rapisce, portandoti tra le stelle.

mercoledì 24 ottobre 2018

Puoi essere luna ed essere ancora gelosa delle stelle.
(Gary Allan)


Sorgeva timida, come se volesse raccontare, sussurrando, i suoi pensieri.
Non faccio alcuna differenza tra un libro e una persona, un tramonto, un quadro. 
Tutto ciò che amo lo amo di un unico amore.
(Marina Cvetaeva)


Il bello della vita
è esserci
anche questa mattina
e sorseggiare
i primi raggi di luce
come se fosse
un miracolo.
(E. Pearlman)

martedì 23 ottobre 2018

Canto alla luna, Alda Merini

Canto alla luna di Alda Merini
La luna geme sui fondali del mare,
o Dio morta paura
di queste siepi terrene,
o quanti sguardi attoniti
che salgono dal buio
a ghermirti nell’anima ferita.
La luna grava su tutto il nostro io
e anche quando sei prossima alla fine
senti odore di luna
sempre sui cespugli martoriati
dai mantici
dalle parodie del destino.
Io sono nata zingara, non ho posto fisso nel mondo,
ma forse al chiaro di luna
mi fermerò il tuo momento
quanto basti per darti
un unico bacio d’amore.


lunedì 22 ottobre 2018

Se piovesse il tuo nome, Elisa

Non ci siamo mai dedicati 
dedicati le, le canzoni giuste 
forse perché di noi 
non ne parla mai nessuno
Non ci siamo mai detti le parole 
non ci siamo mai detti le parole giuste 
neanche per sbaglio 
neanche per sbaglio in silenzio
La città è piena di fontane 
ma non sparisce mai la sete 
sarà la distrazione 
sarà, sarà, sarà 
che ho sempre il Sahara in bocca
La città è piena di negozi 
ma poi chiudono sempre 
e rimango solo io 
a dare il resto al mondo
Se in mezzo alle strade 
o nella confusione 
piovesse il tuo nome 
io una lettera per volta vorrei bere 
in mezzo a mille persone 
stazione dopo stazione 
e se non scendo a quella giusta è colpa tua
Non ci siamo mai visti per davvero e 
non ci siamo mai presi per davvero in giro 
neanche per sbaglio 
neanche per sbaglio in silenzio 
la città incontra il tuo deserto 
che io innaffio da sempre 
sarà la mia missione 
sarà, sarà, sarà 
che ho un fiore nella bocca
Se in mezzo alle strade 
o nella confusione 
piovesse il tuo nome 
io una lettera per volta vorrei bere 
in mezzo a mille persone 
stazione dopo stazione 
e se non scendo a quella giusta è colpa mia
Ma senza te chi sono io 
un mucchio di spese impilate 
un libro in francese che poi non lo so neanche 
neanche bene io 
se devi andare pago io 
scusa se penso a voce alta 
scusa se penso a voce alta
Se in mezzo alle strade 
o nella confusione 
piovesse il tuo nome 
io una lettera per volta vorrei bere 
in mezzo a mille persone 
stazione dopo stazione 
e se non scendo a quella giusta è colpa mia

So che un giorno tornerai. Luca Bianchini

Mi hanno regalato una favola. Questa. E io, in una giornata in cui hai bisogno di Cenerentola, Bianca Neve, La bella addormentata nel bosco, l’ho letta tutta d’un fiato. Come quando da bambina ascoltavo le favole che mi venivano lette. Senza respirare. Un po’ Stefano Benni, un po’ Daniel Pennac, un po’ Stefania Bertola. Luca Bianchini ti porta in una storia che nella trama potrebbe essere reale ma che se non è vicina a te suona un po’ inverosimile. Ti ci porta con una scrittura che la rende ancora più fuori dalle righe. Ti ritrovi in un mondo dove anche le cose più tristi sembrano avere un soffio di leggerezza, dove in ogni inizio pagina intravedi qualcosa di terribile che però a fondo pagina è diventato bellissimo, dove le vicissitudini sembrano avere sempre una seconda possibilità, dove l’amore quello assoluto della famiglia perdona ogni cosa, dove le disgrazie trovano una loro collocazione grazie al modo di vivere essenziale della vita dove tutto viene accettato e assecondato per poi volgerlo al meglio.
Le favole, in una domenica sul divano, sono una buona compagnia. E domani si ricomincia con la realtà.

sabato 20 ottobre 2018

Tiramisù in barattolo

Tuorlo d’uovo giallo con mascarpone e zucchero
Pavesini bagnati nel caffè
A strati in mini barattoli per il dessert del sabato sera.

venerdì 19 ottobre 2018

Il giro dell’oca. Erri De Luca

Quando ho raccontato che stavo leggendo questo libro, mi hanno chiesto “Perche’?”.  E ho avvertito nel loro tono di voce la domanda vera “Perche’ vuoi farti del male?”. Ho risposto semplicemente. Perché Erri De Luca scrive in modo magistrale. Perché esplora l’animo. Perché ti sbatte in faccia la realtà. Perché è coraggiosamente malinconico. Perché non si nasconde dietro un dolore. Perché prima o poi i conti con noi stessi dobbiamo farli e se li posso fare scegliendo parole che sento mie, lo scelgo. Anche a costo di esplorare parti sino ad ora lasciate sopire perché a volte è preferibile fare finta che non ci siano o credersi lontane da esse. Queste righe sono per tutti noi. Padri, madri, non padri e non madri. 

giovedì 18 ottobre 2018

Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
“Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?”
“Gridano perché perdono la calma” disse uno di loro.
“Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore.
“Bene, gridiamo perché desideriamo che l’altra persona ci ascolti” replicò un altro discepolo.
E il maestro tornò a domandare: “allora non è possibile parlargli a voce bassa?”
Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.
Allora egli esclamò:
“Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati?
Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto.
Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare.
Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro.
D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente.
E perché? Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola.
A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano solamente sussurrano.
E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E’
questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.”
Infine il pensatore concluse dicendo:
“Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.”
(Gandhi)

domenica 14 ottobre 2018

Muffins ricotta, cioccolato bianco e nero

Ho lavorato 2 uova a pasta gialla con 200 grammi di ricotta fresca, 100 grammi di burro, farina antigrumi q.b., 1/2 bustina di lievito vanigliato, 100 grammi di cioccolato bianco e 100 fondente tagliati a scaglie grossolane. Ho riempito 12 10 stampi muffins. Cotto per 30 minuti a 190 gradi. 

Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere così come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un’opera di teatro, ma non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca priva di applausi.
(Charlie Chaplin)



Non devi cercare di fare in modo che le cose vadano come vuoi, 
ma accettare le cose come vanno: così sarai sereno.

(Epitteto)

sabato 13 ottobre 2018

Marmellata di mele cotogne

Mi hanno regalato 2 chili di mele cotogne e insieme ho trovato la ricetta consigliata. Ho il brutto vizio di non seguir le indicazioni ma il risultato non mi ha trovata pentita.
Ho lavato le mele e le ho messe a cuocere per circa 1 ora in abbondante acqua. Una volta cotte le ho scolate, fatte raffreddare, pelate, pulite delle parti scure e fatte a pezzi. Le ho quindi riposte in una grande padella di pietra con il succo di un limone e 500 grammi di zucchero (le mele erano ormai ridotte a circa un chilo e mezzo). Le ho fatte cuocere ancora per 1 ora. Ho frullato, ripassato in padella per circa 15 minuti e riposto in vasetti sterilizzati. 
Il goloso di casa di questa particolare marmellata mi ha promossa.

mercoledì 10 ottobre 2018

Il giro dell’oca, Erri De Luca

A tutti noi, che madri e padri non siamo diventati.
A tutti noi, che con i figli mai avuti, parliamo nei nostri silenzi.

martedì 2 ottobre 2018

Affrontiamo ogni tramonto con la delusione e lo struggimento di ciò che non abbiamo realizzato.
E il sogno di una nuova alba.
È in noi che i paesaggi hanno paesaggio.
 Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo. 
La vita è ciò che facciamo di essa. 
I viaggi sono i viaggiatori. 
Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.
(Fernando Pessoa)

Muffins salati

250 grammi di ricotta, 2 uova, 125 grammi di burro, sale, pepe, farina per impasti salati q.b, 100 grammi di scaglie di grana, un pizzico di lievito per salati. Ho riempito 10 stampi muffins e guarnito metà con olive verdi giganti denocciolate e l’altra metà con semi di papavero.
Ho cotto per circa 30 minuti a 180 gradi. Serviti tiepidi.