lunedì 22 ottobre 2018

So che un giorno tornerai. Luca Bianchini

Mi hanno regalato una favola. Questa. E io, in una giornata in cui hai bisogno di Cenerentola, Bianca Neve, La bella addormentata nel bosco, l’ho letta tutta d’un fiato. Come quando da bambina ascoltavo le favole che mi venivano lette. Senza respirare. Un po’ Stefano Benni, un po’ Daniel Pennac, un po’ Stefania Bertola. Luca Bianchini ti porta in una storia che nella trama potrebbe essere reale ma che se non è vicina a te suona un po’ inverosimile. Ti ci porta con una scrittura che la rende ancora più fuori dalle righe. Ti ritrovi in un mondo dove anche le cose più tristi sembrano avere un soffio di leggerezza, dove in ogni inizio pagina intravedi qualcosa di terribile che però a fondo pagina è diventato bellissimo, dove le vicissitudini sembrano avere sempre una seconda possibilità, dove l’amore quello assoluto della famiglia perdona ogni cosa, dove le disgrazie trovano una loro collocazione grazie al modo di vivere essenziale della vita dove tutto viene accettato e assecondato per poi volgerlo al meglio.
Le favole, in una domenica sul divano, sono una buona compagnia. E domani si ricomincia con la realtà.

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