sabato 29 marzo 2014

Fritatta con patate e pinoli

Ho lessato 3 patate per circa 45 minuti. Le ho pelate e schiacciate. Ho aggiunto 2 uova, menta fresca, prezzemolo, timo tritati e il cipollotto affettato finemente. Ho lasciato riposare per un po’. Ho passato i pinoli in una padella con olio, poi li ho asciugati su carta assorbente e li ho uniti al composto. Ho fritto la frittata in poco olio bollente da entrambe le parti.
Ho servito con insalata verde.


La casa nel bosco, Gianrico e Francesco Carofiglio

Due fratelli che si devono ritrovare per una questione di famiglia e che poi si “ritrovano” nel loro essere legati dallo stesso sangue. Il ricordo della loro infanzia, gli odori, i sapori, il raccontare segreti celati senza un motivo che alla distanza, una volta rivelati, hanno un dolore inaspettato, quello della distanza nel tempo.
Lieve e intenso, malinconico e dolceamaro. Un po’ come la vita quando inizi a vedere che è più il tempo che è passato di quello che probabilmente avrai, senza essere necessariamente vecchi, semplicemente sufficientemente maturi da apprezzare tutto quello che hai vissuto con il distacco che il tempo ti dà.
“A pensarci bene quello era un mondo dove c’erano più odori. Non so come dirlo. Odori di ogni genere. Buoni e cattivi.”
“Secondo me la questione è diversa. Eravamo noi a sentire gli odori perché eravamo bambini. Abbiamo smesso diventando grandi.”
“Ti piaceva vero? Si vedeva da come la guardavi.”
Francesco fa un sorriso dal quale emerge, fra i bagliori delle candele, la faccia del ragazzino di tanti anni prima. Lui non sorride molto e questa cosa mi fa una tenerezza inattesa e lancinante.
“Da ragazzina era insignificante. E’ diventata bella, in un certo senso.”
“E’ il tuo genere, direi.”
“Quale sarebbe il mio genere?”
“Con un sottofondo pericoloso.”
“Mio fratello mi guarda a lunga, stupito. Ho ragione e lui non capisce come faccia a sapere questa cosa di lui.”
“Che ne sai?”

Non è una vera domanda e infatti io non rispondo. Mi stringo nelle spalle e mi metto al lavoro.

mercoledì 26 marzo 2014

Gli esperti dicono che l'incontro con l'amore, con l'altro, sia casuale. Gli esperti dicono che il restare con l'altro sia un lavoro. Gli esperti dicono che perdonare o non perdonare l'altro sia una scelta. La vita dice che di Cenerentola ce n'e' stata una sola e a) non era la vita ma solo una favola e b) ci hanno raccontato solo il primo bacio. Appunto l'incontro casuale tra i due. E se al principe azzurro poi fosse piaciuta una sorellastra? Cenerentola lo avrebbe perdonato dopo aver fatto finta di essere stata in un paio di scarpine di cristallo per tutta la sera pur di ballare con lui? Noi donne, amanti dei tacchi, e della loro ineguagliabile scomodità, non ne siamo molto convinte.

martedì 25 marzo 2014

Se la tua mente insieme al tuo animo e insieme ai tuoi occhi e insieme alla tua pelle vanno oltre sarà inevitabile l'incontro con la sofferenza dell'amore. Puoi sempre decidere di fermare il tuo animo ma la tua pelle si lascerà scottare. Puoi sempre decidere di chiudere gli occhi, ma la tua anima si lascerà travolgere. Puoi sempre decidere ... Ma se ti innamorerai, soffrirai. 
E se invece in quel momento non avessi risposto, non ti fossi voltato, non avessi sorriso, non avessi? Semplicemente non avresti vissuto.

lunedì 24 marzo 2014

La mafia uccide solo d'estate

Pif è geniale. E’ riuscito a raccontare di una tragedia come quella della mafia con una sorta di ironica leggerezza senza far dimenticare nulla, anzi, accentuando così alcune vicende che per la dovuta pesantezza con la quale vengono normalmente raccontate, alla fine scegliamo di allontanare perché, si sa, meglio far finta che le brutture siano lontane dalle nostre vite. Ma se tutto viene raccontato attraverso gli occhi, le decisioni e le vicissitudini di un ragazzino che poi diventa uomo, allora forse, tutto ci sembra più drammaticamente vero e possibilmente vicino.
« - Ma la mafia ucciderà anche noi?
- Tranquillo. Ora siamo d'inverno. La mafia uccide solo d'estate. »
Il papà di Arturo consola così il figlio di fronte alle sue paure un po’ come Guido cerca di proteggere suo figlio Giosuè dagli orrori della realtà nel grande capolavoro “La vita è bella” del maestro Benigni.

domenica 23 marzo 2014

E ti fermi, per un istante. E’ tutto lì, davanti a te. Eppure così definitivamente lontano.

Tonno al forno

Ho lavato 4 tranci di tonno fresco. L’ho riposto in una teglia con carta da forno. Ho guarnito con abbondanti pomodorini datterino e olive verdi. Ho irrorato con un filo di olio e scottato in forno a 200 gradi per 15 minuti.

Coppette ricordando i profumi di sicilia

Ho lavorato 250 gr di ricotta con 2 cucchiai di miele di acacia. Ho aggiunto 50 gr di scorza di arancia candita e 50 gocce di cioccolato fondente. Ho riposto in frigo e servito con cialde.

A occhi aperti, Mario Calabresi

Steve McCurry, Alex Webb, Paolo Pellegrino, Josef Koudelka, Elliot Erwitt, Don McCullin, Gabriele Basilico, Paul Fusco, Abbas, Sebastiao Salgado. Mario Calabresi li intervista e pubblica le loro foto. Le foto che hanno fato la storia e il giro del mondo. Porbandar, India, 1983, nei giorni del monsone, un sarto immerso fino alle spalle nelle acque putride fotografato con la macchina da cucire sulla spalla. Unica sua ricchezza da portare in salvo. A Hue, Vietnam, 1968, un marine americano che porta in salvo una vecchia signora vietnamita. Intorno macerie e morte ma lui, il cappellano dell’esercito non è armato e ama. Il Funeral Train, giugno 1968, tutto il popolo americano lungo kilometri di ferrovia accompagna il feretro di Bob Kennedy. Teheran, 1978, sotto il regime dello Scià, gli uomini tutti in piedi sopra il muro, la donna sotto, vestita, non può salire. Non c’è ancora il regime degli ayatollah ma è chiaro il ruolo della donna, velata e un passo indietro. Serra Pelada, Brasile, 1986, la miniera d’oro a cielo aperto dove cinquantamila persone che lavorano senza nessun macchinario caricandosi sulle spalle sacchi di sessanta chili arrampicandosi su scale ripidissime. Fotografi che raccontano la vita, fermata in una foto.

sabato 22 marzo 2014

Coppette di mascarpone e caffè

Ho lavorato con una frusta a mano 250 gr di mascarpone e 1 tuorlo d’uovo. Ho aggiunto 3 cucchiai di zucchero a velo e 1 tazzina di caffè ristretto. Ho risposto in coppette e spolverizzato con polvere di caffè e cacao amaro.

La miscela segreta di casa olivares, Giuseppina Torregrossa

Genziana, Viola, Ortensia, Mimosa, tutte le donne del romanzo portano il nome di un fiore. E sono come i fiori differentemente profumate e colorate dentro e fuori. Orlando è il nome della macchina che tosta i chicchi di caffè. E poi ci sono gli uomini con nomi e animi meno complessi come è normale che sia. E c’è una meravigliosa Palermo ed una tremenda guerra. Ci sono le morti, gli addii e i ritorni. E sempre la ricerca della realizzazione della miscela perfetta, della soddisfazione, della pace e dell’amore. L’amore profumato di fondente come un chicco di caffè perché, “non c’è caffè senza amore”.
 La scelta profonda dell’uomo sarà sempre per un inferno appassionato, piuttosto che per un paradiso inerte.

G.CERONETTI, Il silenzio del corpo

giovedì 20 marzo 2014

Focaccia ai formaggi

Ho impastato 250 gr di farina manitoba con mezzo bicchiere di olio, 1 bicchiere di acqua tiepida,  1 pizzico di sale e ½ bustina di lievito per torte salate. Ho aggiunto 100 gr di pecorino grattugiato e 100 gr di caprino. Ho impastato, unto un tegame, steso l'impasto è infornato a 220 gradi per circa. Ho servito con salumi misti e verdure cotte.

Quando la luce del sole cala e le prime ombre si allungano sui muri, gli uomini percepiscono la propria finitezza al confronto con l'universo già immenso, che pur si dilata ancora.

lunedì 17 marzo 2014

A volte abbiamo piccoli sogni.
A volte ci illudiamo sulla loro condivisione.
A volte non si realizzano.
E’ il momento in cui capiamo che quello che era piccolo per noi per l’altro forse era troppo grande.
E’ il momento in cui capiamo che ci siamo illusi.
Ma il sogno non forse è un po’ illusione?

Chicce al profumo di caffè e cioccolati

Ho lavorato 1 uovo  con 100 gr di zucchero, 200 gr di yogurt cremoso al caffè, 100 gr di ricotta. Ho aggiunto 75 gr di burro sciolto e farina q.b. per un impasto morbido. Ho aggiunto ½ cucchiaino di lievito vanigliato, 1 fialetta di essenza alla vaniglia e gocce di cioccolato bianco e nero. Ho mescolato, riempito pirottini e cotto a 200° per circa 30 minuti.

venerdì 14 marzo 2014

Pare che l’empatia sia la capacità di un individuo di comprendere in modo immediato i pensieri e gli stati d'animo di un'altra persona. Forse è per questo che i nostri pensieri non dovrebbero diventare parole. E’ pura ambizione, o stupida presunzione, pensare che colui a cui le abbiamo raccontate sia in empatia con noi.

Cicerata marchigiana ... in ritardo sul carneavale

Ho fatto un impasto, sistemando gli ingredienti a fontana su un asse di legno, con 4 uova, 4 cucchiai di zucchero, 2 fialette di estratto i rhum, 1 noce di burro, ½ bicchiere di latte, la buccia di 1 limone e di 1 arancia grattugiate, ½ bustina di lievito per dolci e farina q. b. per ottenere un impasto morbido ma consistente. Ho preparato degli gnocchi e li ho fritti per pochissimi minuti in olio di semi bollette. A parte  ho preparato un succo, facendo scaldare 100 gr di zucchero e miele a piacere. Ho versato i chicchi nel caramello e li ho sistemati su un vassoio. Ho lasciato raffreddare e servito.

Magic, Coldplay

Call it magic, call it true
I call it magic, when I’m with you
And I just got broken, broken into two
Still I call it magic, when I’m next to you
And I don’t (x4)
No, I don’t, it’s true
No, I don’t (x4)
Want anybody else but you
No, I don’t (x4)
No, I don’t, it’s true
No, I don’t (x4)
Want anybody else but you
Ooh ooh ooh-ooh-ooh
Call it magic, cut me into two
I’ma fold your magic, I disappear from view
And I can’t get over, can’t get over you
Still, I call it magic
It’s such a passion doom
And I don’t (x4)
No, I don’t, it’s true
No, I don’t (x4)
Want anybody else but you
No, I don’t (x4)
No, I don’t, it’s true
No, I don’t (x4)
Want anybody else but you
I wanna fall, I fall so far
I wanna fall, I fall so hard
And I call it magic, oh I call it true
I call it magic
Ooh ooh ooh-ooh-ooh (x4)
And if you were to ask me
After all that we’ve been through
Still believe in magic
Why yes, I do
Oh yes, I do
Yes, I do
Oh yes, I do
Of course I do

Crema al latte di riso

Ho messo in un tegame antiaderente 1 tuorlo di uova, 2 bicchieri di latte di riso, 4 cucchiai di zucchero e 3 rasi di farina. Ho iniziato a mescolare e continuato fino a bollitura. Ho diviso la crema in due parti e ad una delle due ho aggiunto marmellata di albicocche senza zucchero.
Ho versato in ciotoline e lasciato riposare in frigo. Una dose a parte, in un vasetto di vetro, per l’amica da coccolare.

giovedì 13 marzo 2014

Se invece di fare qualcosa di speciale,  la domanda che ti sorge spontanea è “cosa devo fare?”, è probabile che tu non abbia capito nulla.

lunedì 10 marzo 2014

Tartufi al cioccolato fondente

Ho sbriciolato 1 pacco di savoiardi e li ho mescolati a 50 gr di cacao amaro. Ho fatto bollire 1 bicchiere di acqua con 2 bicchieri di zucchero. Ho lasciato raffreddare e versato nei biscotti e cacato in modo da ottenere un impasto morbido. Ho frullato 100 gr di cioccolato fondente. Ho composto delle palline e passato nella granella di cioccolato. Ho riposto in pirottini e poi in frigo fino al momento di servire.
Gli amici hanno apprezzato. Grazie ai “suggeritori romani”.

Bicchierini ricotta alchermes miele e cannella

Ho lavorato 500 gr di ricotta con 1 bicchierino di alchermes, 1 cucchiaio di cannella e 1 cucchiaio di miele. Ho emulsionato energicamente con una frusta. Ho riposto in 8 bicchierini finger food e riposto in frigo.

venerdì 7 marzo 2014

Bicchierini di ricotta e pistacchio

Ho lavorato 500 gr di ricotta con 5 cucchiai di zucchero a velo vanigliato e 2 cucchiai di crema di pistacchio. Ho riposto in bicchierini finger food e guarnito, al momento di servire, con granella di pistacchio.

Non dirmi che hai paura, Giuseppe Catozzella

Perché se dici di avere paura le cose di cui hai paura prenderanno il sopravvento, perché se dici di avere paura non rincorrerai mai veramente i tuoi sogni e lascerai che si disperdano nella paura stessa, perché se dici che hai paura non affronterai mai né il passato né il futuro e ti lascerai inghiottire dal difficile oggi.
Non dirmi che hai paura è una storia vera e solo come sono le storie vere possono essere è dura, forte, dolce, amara, piena di difficoltà, intraprendenza, sogni e disfatte.
Da leggere assaporare approfondire fare nostro per imparare …

lunedì 3 marzo 2014

Ci sono ancora sogni fluttuanti nell’aria 

Crema di buccia d'arancia

Ho lavato e tagliato a pezzetti la buccia 5 arance bio. Le ho cotte in padella con 2 bicchieri di zucchero bianco e 5 bicchieri di acqua. Ho continuato a cuocere per circa 2 ore aggiungendo sempre acqua. Ho frullato e ripassato per far rapprendere la crema. Ho riempito 2 vasetti di vetro precedentemente sterilizzati. Ho riposto in frigo.
Degustata con pecorini e caciotte il giorno dopo.