giovedì 28 giugno 2012

Brividi, Rossana Casale

Vivere
come gli amori impossibili
siamo rimasti noi a illuderci
e cadiamo come petali
piangere
e già sentirsi invisibili
ed ogni volta un po' più liberi
da questa realtà
E come un cerchio nell'acqua
si perde nel mare
tutta la vita ora e' dietro di me
e' un amore
che fa venire i brividi
e che ci rende nostalgici
simili ai versi di una poesia
e a qualsiasi pazzia
E come un cerchio nell'acqua
si perde nel mare
tutta la vita ora e' dietro di me
e' un amore
che fa venire i brividi
che ci sorride umiliandoci
e non ha mai parole ne' pietà
non ha fondo e non ha limiti
vivere
non resta altro da far sai
che camminare e non fermarsi mai
tanto di strada ce n'e'
c'e' tutto un mondo
fuori e dentro
di me


Il sale della vita, Francoise Héritier

Neanche cento pagine che bevi tutte in una sorsata. E' un piccolo saggio su tutto ciò' che vediamo, incontriamo, assaggiamo, sentiamo e che compone la nostra essenza, il nostro passato, presente e futuro. Citazioni di istanti, attimi, sensazioni, emozioni che sono il sale della nostra vita, quello che ci accade, che spesso ci sfugge ma che ne sono, appunto, il condimento. Ciò' che dovremmo fare nostro nel profondo, assaporandolo e cogliendolo con tutti i sensi, perché così, poi, ricchi di questo raccolto, potremmo sentirci arricchiti dal nostro passato per il nostro futuro. Da leggere e fare nostro. Da regalare per  fare che chi amiamo possa imparare che per tutto ne vale la pena, che c'è sempre una speranza, che ogni esperienza ha la sua valenza, che tutto è vita.

What a wonderful world

Una terrazza, una sera d'estate, la luna a metà, le stelle, questa musica in sottofondo e  tutto quello che hai visto, sentito, vissuto, ti sembra tutto, ti sembra niente, ti sembra il mondo, il mondo che vuoi respirare, toccare, sentire, assaggiare ancora e ancora perché siamo qui per vivere, vivere una terrazza, una sera d'estate, la luna a metà, come ieri, oggi, domani.

Gli scheletri nell'armadio, Francesco Recami

In riva al mare leggendo di casa, della città' e della provincia, delle case di ringhiera, dei suoi originali abitanti è stato curioso. Un po' come essere lontani spettatori di qualcosa che dieci giorni fa o fra dieci giorni potrebbe averti, se  non protagonista magari semplicemente comparsa. Il mio primo romanzo di Recami mi ha dato le stesse sensazioni del primo romanzo di Malvaldi. Storie tra il reale e il no in cui ognuno di noi si sente un po' coinvolto, non fosse per le atmosfere profondamente italiane in cui inevitabilmente ti ritrovi. Meno coinvolgenti, per me della molto più italianità del grande maestro Camilleri che di Recami scrive elogiandolo. E' per lui che ho voluto "assaggiarlo". Preferisco saziarmi, però, indiscutibilmente di lui, del maestro. Indiscutibilmente, assolutamente si.

mercoledì 27 giugno 2012

Così importante

Sento il tempo che mi sfugge fra le mani ed io
Lì a rincorrere
I miei pensieri i desideri
Di quei mesi a volte amari e senza regole
Li ricorderai
Come se fosse stato solo un sogno
Vivere soltanto di quegli attimi
E non cercarti più´
Ma non è così importante
Solo un attimo di forte nostalgia
Scivolando negli sguardi fra la gente
Io cammino indifferente per la via
Colpa di un´estate
Dei profumi di una notte di un momento che
Non dimentico
Guidati dalla voglia di sentirsi
All´improvviso sempre più´ vicini
Così vicini che
Adesso è troppo tardi per pensare
Di dimenticarti e poi rinascere
E non cercarti più
Ma non so cos´è importante
Se fidarmi o non fidarmi di te
Di quel viso così impresso nella mente
Non saprei ma ci penso sempre sai
E non c´è niente
Che cancelli il ricordo di te
Di uno sguardo malinconico e sognante
Dove sei dimmi adesso dove sei
In un attimo ritorno al mio presente
E vorrei che tu fossi ancora qui
Tu che sei così importante
Puoi sentire il mio bisogno di te
Nei tuoi occhi vedo acqua trasparente
Come un fiume travolgente dentro me

L'alba in riva al mare


L'alba in riva al mare  ti fa fare  pace con la vita, ti infonde  pace  sotto la pelle, ti instilla la pace che tanto affannosamente hai cercato ovunque per giorni, settimane, mesi senza trovarla da nessuna parte. L'alba di fronte al mare con le persone accanto, che in silenzio ti ascoltano e capiscono tutto ciò' che sei, senti e pensi, è semplicemente ciò' che desideri, pace ...

martedì 26 giugno 2012

I’ve got you under my skin, Cole Porter

I've got you under my skin.
I've got you deep in the heart of me.
So deep in my heart that you're really a part of me.
I've got you under my skin.
I'd tried so not to give in.
I said to myself: this affair never will go so well.
But why should I try to resist when, baby, I know down well
I've got you under my skin?
'd sacrifice anything come what might
For the sake of havin' you near
In spite of a warnin' voice that comes in the night
And repeats, repeats in my ear:
Don't you know, you fool, you never can win?
Use your mentality, wake up to reality.
But each time that I do just the thought of you
Makes me stop before I begin
'Cause I've got you under my skin.

lunedì 25 giugno 2012

Loro due in quella foto, Hélène Gestern


Letto in un giorno in riva al mare ...

Ti  afferra riga dopo riga e anche se l'inizio è l'ormai non più' originale inizio di molti romanzi (lo scambio di e mail, sms, corrispondenza tra due sconosciuti), poi quello che si dipana tra le righe é l'appassionante storia di un passato apparentemente lontano ma ancora vivo e forte come solo i segreti sanno essere. Più' vivi della vita e scalpitanti nel sottofondo fino a quando in un modo o in un altro riescono a venire a galla e a sconvolgere e rivoluzionare e rivedere la vita di chi li aveva sepolti o di chi ne ha in qualche modo portato le conseguenze indirette. E' la loro storia. Di due sconosciuti che scoprono a distanza di anni la verità' sui loro genitori, amanti appassionanti e sfortunati di un momento in cui non era così facile dar voce e forza ad un amore. Ma non era neanche facile farlo morire e dimenticarlo a costo di molto moltissimo.  La morte e l'infelicità' eterna. Come solo l'amore sa essere. Tragico eterno forte distruttivo e indimenticabile. Fonte di estrema felicità e definitivo dolore.

“… e sa che quel giorno farà la foto definitiva, l’alfa e l’omega di tutte le visioni che il mondo gli ha offerto. Saprà forzare la materiala transitorietà, la morte, l’oblio. Le luci, soggiogate dal suo gesto finale, schiave del sortilegio meccanico, convergeranno nell’Unica, per imprimere nell’immagine una verità che di solito le sfugge: una volta nato, l’amore, quale che sia il destino che gli si è riservato, è irrevocabile.”.

I muffins salati dell'angolo di pace

E’ nuvolo da queste parti, niente spiaggia … e curiosando tra i suoi scaffali, in questo "angolo di pace” ho trovato queste ricette … da fare, non appena rientrata in città …
Muffins salati con taleggio e pere
Sbattere 2 uova con 1 pizzico di sale, un po’ di pepe e 200 gr di farina. Aggiungere ½ bustina di lievito per torte salate, 50 gr di burro ammorbidito, 100 ml di latte intero e mescolare. Versare l’impasto nei pirottini immergendo in ciascuno un cucchiaino abbondante del composto precedentemente  preparato con 85 gr di taleggio e 50 di pera. Infornare a 180° per 25 minuti. Da servire caldi.
Muffins con brie e pere
Sbattere 2 uova, un pizzico di sale, uno di zucchero e uno di pepe. Aggiungere 200 gr di farina, 55 di burro sciolto, ½ bustina di lievito 110 ml di latte, 30 gr di noci tritate. Versare  negli stampini da e immergere in ognuno un po’ di brie tagliato a cubetti (85 gr in totale). Infornare a 180 gradi per 20 minuti e servire tiepidi.
Muffins salati con basilico pecorino e noci
Preparare un pesto con 10 gr di basilico, 25 gr di pecorino, 20 gr di gherigli di noci, olio di oliva. Sbattere 2 uova con un pizzico di zucchero, uno di sale e un po’ di pepe. Aggiungere 200 gr di farina setacciata con ½ bustina di lievito e olio per ammorbidire. Versare il composto nei pirottini e cuocere a 180 gradi per 25 minuti.
Grazie, al mio angolo di pace ...

giovedì 21 giugno 2012

Insalata di cellentani allo zafferano

Ho cotto al dente, aggiungendo nell’acqua di cottura 2 bustine di zafferano, 200 gr di cellentani (una delle mie paste preferite). Ho scolato e condito con olio extra vergine di oliva. Ho condito con 100 gr di olive nere denocciolate, raspadura in abbondanza, 100 gr pinoli e foglie di basilico. Ho servito, spolverizzato ogni piatto con del pepe rosa in grani grossi.

Perdere pezzi

Come è possibile dichiarare un’amicizia, dichiarare un amore, intrattenere un rapporto per giorni, mesi, anni, condividere momenti felici e  tristi, andare in vacanza e affrontare malattie, lavorare insieme, scambiarsi ricette, parlare di figli e genitori, mangiare un gelato, raccogliere un fiore, fare la spesa, e poi, all’improvviso sparire? Dove vanno a finire quel sentimento, quell’emozione, quell’intensità, che eri convinto avrebbero continuato a vivere con te, al tuo fianco? Perché perdiamo pezzi e persone per strada? Che senso ha perdersi come se nulla e nessuno contasse? Perché le persone ci catturano per poi abbandonarci? Perché non riusciamo a riconoscere alla distanza i nostri simili in modo tale da non restare poi feriti da coloro i quali, differenti da noi nell’animo, nel cuore e nella testa sono di un’altra razza e prendono e gettano incuranti di quanto male faranno? Perché le persone non sono in grado di trasformare e trasformarsi ciò che vivono in modo tale da restare? Se scegliamo delle persone, se curiamo delle persone, se viviamo delle persone, dovremmo poi sentirci in dovere di restare … dovremmo sentire il bisogno di restare … dovremmo voler camminare insieme … dovremmo …

Sogni e pensieri, pensieri e sogni

Sono i sogni che nascono dai pensieri o sono i pensieri che nascono dai sogni? Entrambi, in egual misura. A chi non succede  di chiudere gli occhi con qualcosa o qualcuno che giri ancora per la testa e, per quanti sforzi si facciano per “spegnere” tutto, eccolo che il sogno arriva?  Con qualche variante sul tema, qualche luogo e' simile, qualche viso poco definito ma, la sostanza indubbiamente c'e' e ti riporta ai pensieri pre sonno. Oppure succede il contrario. Ci si addormenta con la mente sgombra, certi di avere sonni tranquilli ed ecco che il sogno arriva, ti sveglia e la  testa inizia a frullare e i pensieri a non lasciarti in pace. Non ricordo giorni senza pensieri e notti senza sogni. Forse esistono, non a casa mia. E' un lavorio continuo.
Per questo la notte si cucina... Muffin yogurt albicocche, pesche e gocce di cioccolato ...

Big muffins yogurt greco, albicocche, pesche e gocce di cioccolato

Ho lavorato 1 uovo con 1 bicchiere di zucchero bianco e 250 gr di yogurt greco. Ho aggiunto due albicocche e 1 pesca noce a fettine sottili. Ho aggiunto due cucchiai di marmellata di albicocche, 2 bicchieri rasi di farina manitoba, 1 bicchiere di gocce di cioccolato fondente e 1 cucchiaino di lievito per dolci. Ho mescolato delicatamente e riempito 3 big muffins. Ho cotto per 30 minuti a 220°.
Tiepidi, morbidi e gustosi, con il caffè bollente e l’alba in arrivo …

martedì 19 giugno 2012

Spaccacuore, Samuele Bersani

Questa canzone ha quasi 20 anni eppure ogni volta che arriva è proprio come ogni volta che ricordi chi e cosa ti ha spaccato il cuore. Vera e viva, sempre.

Spengo la TV
E la farfalla appesa cade giù

Ah, succede anche a me
uno dei miei limiti.
Io per un niente vado giù
Se ci penso mi da i brividi.
Me lo dicevi anche tu
Dicevi tu ...
Ti ho mandata via.
Sento l'odore della città
Non faccio niente, resto chiuso qua.
Ecco un altro dei miei limiti.
Io non sapevo dirti che
Solo a pensarti mi da i brividi
Anche a uno stronzo come me
Come me ...
Ma non pensarmi pi,
Ti ho detto di mirare
L'AMORE SPACCA IL CUORE.
Spara! Spara! Spara, Amore!
Ma non pensarmi più,
Che cosa vuoi aspettare?
L'AMORE SPACCA IL CUORE.
Spara! Spara! Spara, dritto qui ...
So chi sono io
Anche se non ho letto Freud.
So come sono fatto io
Ma non riesco a sciogliermi
Ed per questo che son qui
E tu lontana dei chilometri
Che dormirai con chi sa chi
Adesso lì...
Ma non pensarmi più,
Ti ho detto di mirare
L'AMORE SPACCA IL CUORE.
Spara! Spara! Spara, Amore!
Ma non pensarmi più,
Che cosa vuoi aspettare?
L'AMORE SPACCA IL CUORE.
Spara! Spara! Spara, dritto qui

Una meraviglia inaspettata

In una sala d’attesa medica, due volumi datati 1935 e 1944. Due testi scolastici, carta spessa, gialla, sottolineature ordinate e precise “Chimica generale ed inorganica” e “Botanica generale”. Due gioielli, lì, tra i giornali di moda, quelli di attualità e quelli di medicina. Ho pensato a chi sarebbe stato affascinato quanto me nel poterli avere tra le mani, a chi, come me, avrebbe apprezzato il poterli sfogliare, sentire lo sfrigolio delle pagine spesse, stando attenti alla rilegatura ormai fragile. E ho guardato e toccato e sfiorato con gli occhi e le dita. Ho pensato a chi, come me, nostalgico, apprezza pezzi di chi ci ha preceduti. E lì, mentre aspettavo il mio turno, ho pensato a chi potesse aver passato ore su quei libri, a chi possa essere diventato nella vita, a cosa e chi abbia incontrato dopo quelle righe che lo facevano sperare in un futuro, se i suoi sogni si sono avverati e a dove potrebbe essere oggi.

Il bene del cuore

Ci sono cose che fanno bene al cuore. Sono tante, diverse, a seconda di dove siamo, con chi siamo e cosa stiamo facendo nella e della nostra vita. Una delle cose che fanno bene al mio di cuore è un enorme buonissimo gelato al cocco, pesca e ananas, il tutto servito su un cialda ricoperta di pistacchi e cioccolato fondente, talmente spessa da essere difficile da addentare. E se poi questa meraviglia, godimento di occhi e bocca, ti viene offerta dalla tua compagna di pranzo, altrettanta benefica medicina al tuo cuore e al tuo umore spesso tribolati, non puoi certo chiedere di più ad una giornata che era partita con ricordi più tristi che piacevoli. Grazie cielo, per il gelato e per lei che ha il cuore tenero e la scorza croccante, proprio come quella cialda.

Pomodori ripieni di farro

Ho cotto 100 gr di farro (nel cuoci riso da microonde per circa 15 minuti). L'ho condito con olio, pecorino romano grattugiato e foglie di basilico. Ho svuotato 4 pomodori grandi e maturi e ho aggiunto parte della polpa (scolata) al farro. Ho riempito i pomodori e ricoperto con le calotte. Ho servito freddi con olio, pepe verde  e sale blu a parte da aggiungere a piacere per gusto del palato e degli occhi.

Attimi

Ci sono attimi della vita che non dimenticherai mai e che peseranno e conteranno sempre nel futuro che ti aspetta. Sono attimi dolorosi, come un taglio piccolo ma profondo di una lama appuntita,  che nella presunzione della nostra "potenza" pensiamo affronteremo e prenderemo a pugni perché più' forti di loro. Sono attimi che pensiamo ci stiano solamente sfiorando, come un graffio lungo e leggero di un foglio di carta,  ma nella presunzione della nostra "grandezza" siamo certi che  li ridurremo ad un nulla. Sono attimi che ancora prima di essere terminati siamo perfettamente coscienti che non ci abbandoneranno mai, come la lunga e dolorosa cicatrice con molti punti di sutura.  Sono istanti, frangenti, di vita che ci si attaccano, si incollano, si tatuano sulla  e sotto la nostra pelle. Sono parole dette  o gesti compiuti, sillabe non pronunciate e cose non fatte che anche  a distanza di anni  affioreranno in mille attimi, luoghi,  tempi e  mondi diversi. Sarai in una vita apparentemente diversa e temporalmente lontana  ma basterà' un tono di voce, un paesaggio, una data, e tutto affiorerà come se fosse oggi e solo allora ti renderai conto quell'attimo non se ne e' mai andato.

lunedì 18 giugno 2012

La crema di arancia di papà Giancarlo

E' una di quelle meraviglie che ti danno l'idea della pace che puoi provare in un istante tuffando un cucchiaio in un  vaso. Chiudi gli occhi e affondi. E non parliamo di cucchiaino da caffè' (perché per questa delizia la proporzione giusta e' il cucchiaio da minestra), ne' di vasetto (perché i vasi di cui mi rifornisce papà Giancarlo vanno dai 500  ai 750 gr). La crema di buccia d'arancia e' da colazione (la giornata inizia meglio), da metà mattina (quando la tristezza o l'arrabbiatura ti aggrediscono), da dopo pranzo (con il dessert il pasto ti sembra completo), da merenda (se vuoi tornare bambino), da dopo cena (se il dessert ti e' piaciuto a pranzo, perché privartene la sera), da prima di andare a dormire (i sogni saranno più' dolci). La crema di buccia d'arancia potresti spalmarla o mescolarla o aggiungerla ma io, la crema di papà Giancarlo, voglio onorarla nella sua essenza. Cremosa, morbida e dolce proprio come lui. Al quale non finirò mai di dire grazie e al quale potrò' contraccambiare solo coccolando la sua bimba e il suo bellissimo nipotino a suon di muffins...

Né amicizia, né amore?

Sembra l’argomento del mese … Bastava averlo saputo prima. Ci sarebbero state molte meno illusioni, molti meno sogni, molti meno ceffoni. Bastava che qualcuno ce lo raccontasse "Lo sai vero che l' amicizia non esiste, vero?" "Lo sai vero che l'amore non esiste, vero?". Ecco, sarebbe stato tutto molto ma molto più' semplice. Quasi una passeggiata. Ne' notti in bianco a farsi consolare, ne' infiniti pianti, ne' chiedere o dispensare consigli, ne' promesse, ne' altisonanti dichiarazioni, ne' addii strazianti, ne' spiegazioni da dare o chiedere. Una vita fatta di superficiali, leggeri, scanzonati rapporti dove tutti valgono come tutti. Dove la consistenza lascia il posto all'apparenza. Dove parlare o tacere, sparire o arrivare, Carla, Bruno, Giorgio, Claudia, tu, io, abbiamo tutti la stessa valenza. Più' o meno vicino al nulla. Con molta meno sofferenza e dispendio di energie inutili. Eppure a me piace continuare a sognare, credere, illudermi, dare e prendere, anche ceffoni dolorosi. Mi piace pensare e credere che l’amicizia e l’amore esistano e siano l’essenza delle nostre vite.

Una Lama Di Luce, Andrea Camilleri

E mentre sto scegliendo tra Sicilia e Grecia (dove trascorrere le prossime vacanze?), quasi come una guida, un segno, ecco che e' uscito. L'ultimo suo libro, del grande maestro Camilleri. Ancora Salvo, ancora le sue indagini, ancora i piatti cucinati da Adelina, il suo essere grande e “mischino”, quando vive e quando ama. Una lama di luce e' un altro piccolo meraviglioso regalo, per iniziare una calda estate e, ancora prima dell'ultima pagina, aver deciso dove trascorrere le vacanze. "... La chiuvuteddra rinniva cchiu' acuto il sciauri del mari. Lo respiro' 'nchiennosi i purmuna. E un odori bono mannava macari la rina vagnata. E la rumorata liggera delle gocci supra alla tettoia della verandina era come 'na musica luntana che ... Ma che gli pigliava? Com'e' che tutto 'nzemmula gli viniva d'apprizzari la chiuvuta che sempri l'aviva fatto addivintari d'umore nivuro? Era il cangiamento inevitabili dell'eta' che faciva cchiu' comprensivi? O era, cosa assa' cchiu' probbabbili, l'effetto Mirian? ..."

Muffins salati olive e pomodorini

Ho lavato, tagliato e messo sotto sale circa 20 pomodorini ramati. Ho tagliato a metà delle grandi saporite olive verdi. Dopo circa un'ora, fatta fare l'acqua ai pomodorini, li ho mescolati alle olive e li ho aggiunti a 300 gr di farina bianca, 1 bicchiere di acqua tiepida,  olio extra vergine di oliva e mezza bustina di lievito per torte salate.  Ho lavorato l'impasto con una spatola di legno e riempito circa 15 pirottini da muffins. Ho cotto a 220 gradi per circa 30 minuti.

Le nuvole ed il sole

Le nuvole alle spalle e il sole accecante davanti a noi potrebbero, dovrebbero, essere un segno di come vedere e vivere la vita e ciò' che ci offre a colazione, pranzo e cena. Non dovremmo permettere alle nuvole di avvolgerci fino a farci ammalare il corpo e l'anima. Non dovremmo permettere loro di avanzare fino a pervadere il nostro orizzonte, fino ad offuscare la nostra serenità' e quello che ci meritiamo. A nulla e nessuno dovremmo permettere di farci soffrire e se dovesse capitare dovremmo avere la forza di guardare quelle minacciose nuvole dallo specchietto retrovisore per farci scaldare e accogliere dal calore del sole davanti a noi. E’ difficile, è impegnativo, è faticoso, è un dovere nei nostri confronti quello di chiudere gli ombrelli e mettere gli occhiali da sole. E’ quello che pensavo ieri, in macchina, tornando verso casa.

giovedì 14 giugno 2012

Be tender with my baby, Tina Turner

Non ti domandare perché un giorno ti dedicarono questa canzone per poi andarsene abbandonandoti … non troverai mai una risposta comprensibile al tuo cuore  … cerca di ricordare solo l’attimo in cui avvenne, fermalo, fissalo e prova a coglierne l’essenza, l’essenza di quell’attimo di amore …
You got the right to tell me it's all over
It isn't like me to be, begging you
Don't let go, don't let go
Just stay with me another day
When I'm not myself, please understand me
I'm so confused I don't know, what to do
But don't give up, don't give up
It just may take a little time
Be tender with me baby
I'm so afraid you'll go away
Be tender with me baby
Always, for always
I know that you've been patient with my weakness
And that you hate to see me cry
But I know, yes I know
It doesn't hurt to be this way
But I'm so lonely I could die
Why does my heart keep hurting
Why do I feel like I do
I hope you see this is not really me
It's just a phase that I'm going through

Frittella di frutta

Mi sono ricordata di una ricetta raccontatami “mille” anni fa … era la ricetta di una frittella dolce forse austriaca o comunque del nord … ho provato a farne una con lo stesso principio anche se sicuramente diversa perché non ricordo nulla se non chi me ne aveva parlato con entusiasmo …
Ho tagliato 2 pesche e 2 albicocche a fette e le ho messe a macerare nel succo di 1 limone in frigo. In una ciotola ho mescolato 3 uova, 5 cucchiai di farina, un pizzico di sale un po’ di latte. Ho lavorato con una frusta per ottenere un impasto senza grumi. Ho aggiunto la frutta e ho lasciato macerare ancora un po’, mescolando ogni tanto. Ho aggiunto una manciata molto abbondante di gocce di cioccolato fondente. Ho messo in una padella antiaderente 2 cucchiai di olio e, a olio bollente ho versato l’impasto. Ho cotto per circa 7/8 minuti su un lato e 7/8 minuti sull’altro. Ho lasciato raffreddare, cosparso di zucchero a velo e servito.

Ologramma, Gianna Nannini

Solo i sogni sono veri
i sogni dopo notti e giorni
ti leggo nei pensieri
dopo tutto questo tempo
vedo il fondo
sei ancora qui con me
nelle mie vene
per sempre accanto a me
senza catene
questa notte piove e respiro
e se dio non vuole io sopravvivo a questa rabbia,
a questo cielo che brilla nero
sei ancora qui con me
togli la sete
sorridi accanto a me, come succede?
non esistono misteri nei sogni
dopo giorni e giorni i sogni tornan veri
sono specchi trasparenti i tuoi silenzi
questa notte piove e respiro
e se dio non vuole lo stesso sopravvivo a questa rabbia,
a questo cielo che brilla nero
e allora stai con me
piccola gioia
per stare dietro a te
mi perderei
e mi hai trovato tu senza volere
e ancora siamo qui
senza sapere
solo i sogni,i sogni sono veri
solo i sogni abbiamo
e se i sogni sono veri allora ti vedrò
dove dio non piove respiro
dove dio non piove lo stesso sopravvivo
in questo inferno
in questa gabbia
a cuor leggero
e allora mi vedrai
questa notte piove e respiro
e se dio non vuole io sopravvivo a questa rabbia,
a questo cielo che brilla nero
e allora tornerai

mercoledì 13 giugno 2012

Insalata di fusilli al farro e verdure profumata alla menta

Ho cotto 2 zucchine, tagliate a fettine molto molto sottili, con olio, sale e pepe rosa. A metà cottura ho aggiunto circa 10 pomodorini datterino. Ho scolato le verdure per renderle più asciutte. Ho cotto 200 gr di fusilli al farro al dente, scolato e condito con le verdure fredde aggiungendo foglioline di menta.

Gli anniversari

Gli anniversari hanno sempre qualcosa di malinconico. Se il tempo, trascorso da quel giorno, e' stato un bel tempo, hai una sorta di timore su come potrebbero essere i giorni che verranno. Una sottile inquietudine sul futuro che hai timore non sarà come quel bel passato. E se il tempo trascorso invece dal quel giorno, è stato meno bello hai il rimpianto, la nostalgia, senti la mancanza di quel momento che non c’è più. Senza le date, le ricorrenze, gli anniversari sarebbe tutto molto più leggero …

Big muffins con cuore di cioccolato fondente e nocciole

Gli stampi big muffins newyorkesi si stanno rovinando e qui sembra impossibile trovarli.
Ho lavorato 2 tuorli d'uovo con 1 bicchiere e mezzo di zucchero bianco semolato fine. Ho aggiunto gli albumi montati a neve, 1 bicchiere e mezzo di farina, 1 bicchiere di yogurt bianco naturale intero, 75 gr di burro sciolto a bagnomaria e mezza bustina di lievito vanigliato.  Ho riempito 5 stampi big e ho affondato in ciascuno due cubotti di cioccolato fondente alle nocciole. Ho spolverizzato la superficie con cioccolato grattugiato e cotto per 40 minuti a 190 gradi.

Il presente

Il passato, il futuro e,  in mezzo, io.  Attraversando il solito giardino,  davanti alla solita università mi sono trovata tra il passato, un signore anziano sulla carrozzina, testa china, fazzoletto in mano, al suo fianco sulla panchina la signora che probabilmente se ne prende cura e, a pochi metri, ragazzi giovani, giovanissimi, sulle panchine e sull'erba con libri, i pad, pc, studenti studiosi per i loro esami. Io a pochi passi dall'uno, con una vita piena e vissuta e consumata, solo in attesa di chiudere definitivamente gli occhi e a pochi passi dagli altri, speranzosi, fiduciosi, con tutte le porte e le finestre aperte del futuro a loro disposizione. Avrei potuto sfiorarli entrambi, tutti, con una mano, l'ho fatto con lo sguardo, con il  pensiero, con il mio presente. A metà strada, tra di loro e nella mia vita. Con tanto già' vissuto e molto altro da vivere.

lunedì 11 giugno 2012

Streets of Love, Rolling Stones


You're awful bright, you're awful smart
I must admit you broke my heart
The awful truth is really sad
I must admit I was awful bad
While lovers laugh and music plays
I stumble by and I hide my pain
The lamps are lit the moon is gone
I think I've crossed the Rubicon
And I, I, I, I, I, I, I
Walked the streets of love
And they're full of tears
And I, I, I, I, I, I, I
Walked the streets of love
And they are full of fears
While music pumps from passing cars
A couple watched me from a bar
A band just played the wedding march
and the cornerstore mends broken hearts
A woman asked me for a dance
Oh, It's free of charge just one more chance
Oh I, I, I, I, I, I, I
Walked the streets of love
And they are full of tears
And I, I, I, I, I, I, I
Walked the streets of love
For a thousand years
You had the moves, you had the cards
I must admit you were awful smart
The awful truth is awful sad
I must admit I was awful bad
And I, I, I, I, I, I, I
I walked the streets of love
for a thousand years  
And I, I, I, I, I, I, I
I walked the streets of love
and they're drenched with tears
And I, I, I, I, I, I, I
Walked the streets of love
For a thousand years

Gli spettacolari temporali della vita

Gli scrosci di acqua di notte, quando puoi restare ad  ascoltarli sdraiato al buio e poi iniziare ad intravederli  nella penombra dell'alba sono un po' come quegli spettacoli dalla prima fila che, se anche ti permetti di chiudere per un attimo gli occhi, percepisci sulla pelle. La pioggia e il vento sembrano interpretare un concerto dal quale non puoi non farti coinvolgere. Un concerto nel quale i pensieri si confondono e perdono e partono e tornano proprio come la vita. Come quel pezzo di vita  dal quale a volte vorresti  estraniarti e al quale ti ritrovi, se hai provato a scavalcarlo senza affrontarlo perché tutto inizia e va attraversato per poi riuscire ad andare oltre, ad altri concerti, altri spettacoli, ad ascoltare ed ammirare altri spettacolari temporali estivi.

La cheese cake per il suo compleanno

Ho frullato 150 gr di frollini oro saiwa e li ho bagnati con 75 gr di burro fuso. Ho cosparso la base di un contenitore di vetro rettangolare e livellato. Ho frullato 250 gr di Philadelphia e 250 gr di ricotta, aggiungendo il succo di mezzo limone e 2 cucchiai di zucchero a velo vanigliato. Una volta ottenuta una crema morbida e omogenea l’ho spalmata sui biscotti. Ho ricoperto la superficie con marmellata di pesche.
Il bel ventenne è passato a ritirare regalo e cheese cake …


Crema di piselli, ceci e fagioli rossi

Ho frullato 100 gr di ceci, 100 gr di fagioli rossi e 100 gr di piselli scolati della loro acqua di conservazione e lavati sotto acqua corrente. Ho aggiunto un pizzico di sale e uno di pepe nero. Ho condito con olio extra vergine di oliva e pecorino romano. Ho servito a temperatura ambiente.

A te

Se mi dicono di non volersi più' lasciare andare nel vivere esperienze perché non si vuole correre il rischio di essere feriti di nuovo, non riesco che rispondere che "sbagliato". Penso che il limitarsi, restare al proprio posto, non darsi, non donarsi, e' semplicemente non cogliere, assaporare, vivere. Certo che soffrire per un amico che ti volta le spalle o un amore che ti illude, o nel quale ti illudi, e che poi se ne va, non e' una cosa che cerchi come la migliore gelateria nella quale passare l'estate. Ma non innamorarti, di una nuova amicizia, di una nuova donna, di un nuovo pezzo di vita, e' non innamorarti ogni giorno di te stesso e della vita che ti e' stata data. E allora, quale sarebbe il senso? La vita e' vivere, sorridere e piangere, cadere e rialzarsi, odiare e perdonare, amare e amarsi.  Doloroso spesso, bellissimo a volte. Talmente bello da essere irrinunciabile.

sabato 9 giugno 2012

L'intermittenza

I rapporti, per natura, e non per costrizione umana,  sono un po' come i tergicristalli, "ad intermittenza" quando piove e a tratti riesci a vedere la strada e a tratti ti sembra di annegare. Se vogliamo essere sinceri, se non con gli altri, ma almeno con noi stessi, sappiamo che è così. Perché oltre a questa bellissima definizione, che condivido e che ho "rubato" alla sua autrice con la quale si chiacchierava come quotidianamente facciamo,  continuo a pensare che la vita sia a pezzi e non un unico lungo  cammino, e se poi vogliamo essere definitivamente schietti, senza falsi pregiudizi o moralismi o etichette, ecco che penso che abbia ragione anche Verdone quando in un film recitava "l'amore è eterno finché' dura". Basta guardare il mondo, non limitarci a  vederlo, ma guardarlo, ascoltarlo, parlargli. Ci sono i cavalli imbizzarriti, i dannati e incontentabili quelli che all'amore unico ed eterno proprio non ci credono, assecondano la loro natura e trottano liberi.  Ci sono quelli che senza porsi domande, fatta una scelta,  restano  lì, anche se non sentono più' restano immobili  per "giustizia" o  perché hanno paura di nuove avventure. Ci sono  quelli  che restano lì e le loro avventure extra "amore eterno" continuano ad averle proclamando al mondo la perfetta vita di coppia forti delle etichette e di quello che il mondo pretende da loro e dal ruolo che hanno deciso di interpretare. E poi, come nelle favole, ci sono "i convinti" dell' l'amore eterno, che, forse "graziati" per la loro fede,  pezzi unici come diamanti da 20 carati, hanno anche la possibilità' di viverselo il loro sogno. Oggi il cielo e' carico di pioggia. Saranno felici i "cavalli imbizzarriti" potranno prendere la scusa del cielo nero e capriccioso se decideranno di andare a intermittenza!

giovedì 7 giugno 2012

Zucchine ripiene di ricotta e tonno

Ho lavato, tagliato a metà e scavato 2 zucchine. A parte ho frullato 200 gr di tonno, 200 gr di ricotta, sale, pepe e parte della polpa delle zucchine. Ho riposto in padella con un filo di acqua, olio e dado granulare. Ho cotto per circa mezz’ora e ho servito le zucchine fredde.

Mi fido …

"... la vertigine non e' paura di cadere ma voglia di volare...". Così canta Lorenzo e penso che forse sia proprio questa la differenza tra chi non  ha fiducia e ottimismo e speranza e forza  in sé stesso e nell'altro e chi sì. Così, in un modo o nell'altro, un po' ci nasciamo e un po' ci cresciamo. E' un po' responsabilità' o merito di cosa ci viene trasmesso geneticamente e un po' di come, chi ci sta accanto nel cammino, ci aiuta a diventare grandi. E da grande, ormai, posso dire di aver visto, sentito e vissuto sulla pelle entrambe le specie. Ed e' impossibile non  tifare per chi quella voglia di volare ce l'ha. E' il guizzo, il di cui, la consistenza, l'essenza del motivo per cui trascorriamo del tempo qui, con i piedi per terra, gli uni con gli altri  Non fidarsi, non affidarsi, non sorridere, non sperare, non sognare, non voler volare, e' come morire dentro, e' come non essere mai nati, e' far star male l'altro che incontri e al quale trasmetti le tue paure facendolo quasi sentire colpevole o responsabile di non aiutarti a liberartene.  Lo scotto che pagano coloro che disposti a spiccare il volo,  sono delle enormi ammaccature, punti di sutura, cerotti e sanguinamenti ma, alla fine, riesco solo a pensare che sia meglio un corpo ed una mente feriti ma  sorridenti per averci almeno provato e per aver vissuto, toccato, sentito,  che non un corpo perfetto, liscio e pulito nella sua paura e solitudine.

mercoledì 6 giugno 2012

Ti avrò, Enrico Ruggeri

Hai mai seguito il volo
di un falco o di un gabbiano,
traiettorie ardite nel vento,
dentro al cielo lontano?
Io sono così
e ho voglia di volare,
mentre dico che ti avrò.
E ti avrò.
Hai osservato il pasto
di un qualsiasi felino
o la voglia di vivere che
fa gridare il bambino?
Io sono così
e non mi posso fermare
quando dico che ti avrò.
Ti avrò.
Ti avrò perché sto male
se non ti sento mia,
ti avrò perché non posso più aspettare.
Ti avrò perché ti voglio
e con la fantasia
ho costruito un mondo
che dovrai guardare solamente tu.
Hai mai cercato nella notte
tra gli animali soli,
nei percorsi imprecisi
o nei pochi colori?
Io sono così
e non mi posso sbagliare
quando dico che ti avrò.
Ti avrò.
Ti avrò perché di certo
ti conoscevo già,
ti avrò perché mi devo raccontare.
Ti avrò perché non fermo
la mia curiosità
e voglio un posto dentro alla memoria,
voglio un posto dentro te.
Non mi resistere, non esitare
perché non abbiamo tempo;
non lasciare consumare il momento.
Se domani ci regalerà una fotografia,
non lasciarla scolorire,
non buttarla via.
Ti avrò perché sto male
se non ti sento mia,
ti avrò perché non posso più aspettare.
Ti avrò perché in futuro
io ti ritroverò.
Ti avrò perché nel libro della vita mia
c'è scritto che ti avrò

martedì 5 giugno 2012

Increduli

Siamo increduli di fronte all’abbandono e lo siamo ancora di più quando arriva così, senza che abbiamo fatto qualche cosa di brutto o cattivo per determinarlo e “meritarlo”. Quando  senza colpe vieni lasciato lì, in mezzo ad un incrocio della vita, sei frastornato e spaventato e non trovi una ragione. Una ragione che ti aiuti ad attraversare la strada e ricominciare a camminare lungo quel sentiero della vita che avevi deviato. Sei al centro di New York con auto e taxi e camion che suonano e i loro proprietari che urlano e tu, attonito e stordito li guardi, non sapendo riconoscere il verde dal rosso, pronto a farti investire perché tanto non senti più neanche di avere la pelle.
Siamo increduli perché non lo volevamo e subire un’imposizione è una cosa che mal digeriamo in qualsiasi contesto della vita sempre ma, ancora di più, se si tratta di quella porzione di vita emozionale e non razionale sulla quale il ragionamento ha ben poca voce in capitolo.
Siamo che ci sembra tutto solo assurdo e vorremmo avere una gigantesca gomma pane per cancellare quel “me ne vado” o forse addirittura tutto, non solo la fine, ma anche l’inizio perché alla fine è così. Non potendo avere il proseguo, ci pentiamo di aver iniziato. Una parte di noi lo fa perché, dopo aver provato quello che crediamo essere unico, non pensa di potersi accontentare più di nulla. Una parte di noi perché la rabbia ti vorrebbe far rinnegare anche quel bello perché non ci si perdona di essersi lasciati andare.
Siamo che non pensiamo di farci una ragione di come possa essere che quello che vogliamo non voglia noi e non perché siamo presuntuosi. Semplicemente ci sembra impossibile, senza entrare nel merito della nostra o meno unicità.
Siamo che l’amore, alla fine, dopo averti portato nella galassia delle stelle di panna montata, a volte succede che ti riporta, non dov’eri prima, ma molto più giù, in una profondità che non era conosciuta neanche a te, a te che pensavi di conoscerti così tanto bene ed eri certo di essere padrone di te e della tua vita.
Piccoli presuntuosi sciocchi romantici sognatori e poi, a volte, increduli. Quasi sempre, soprattutto sempre in amore.

lunedì 4 giugno 2012

The Help, il film

E' dolce e drammatico e tenero e intenso. E' la voce della giustizia. La voce del coraggio. La voce di chi non può' più' sopportare ciò' che umanamente non può' essere sopportato. L'umiliazione. Non puoi non commuoverti. Non puoi non riflettere. Non puoi che provare sdegno e rabbia di fronte alla cattiveria degli uomini, se di uomini si può' parlare. Da tenere nella propria cineteca.

Tutto suo padre, Enrico Brignano

Il libro inizia così ed e', a mio parere,  un bellissimo inizio …
"Leggimi dove vuoi e come più' t'aggrada. Però non lasciarmi solo troppo a lungo, non ripormi senza avermi dato un solo sguardo, dentro uno scaffale, fra le ricette della pastafrolla e il Bignami sbiadito del liceo; portami con te, nel fondo di una borsa, nelle buste della spesa o nelle tasche di un trolley, appoggiami pure sul sedile posteriore o sul cruscotto dell'auto, leggimi dappertutto se ti diverto, e' ovvio. Portami pure al bagno se t'aiuta, magari fa' attenzione che non cada dal bordo della vasca nella schiuma o dentro differenti specchi d'acqua. Se vuoi tenere il segno fammi pure le orecchie, se vuoi sottolineare qualche passo, a penna o con il lapis, fallo pure. Se vuoi mi addormenterò con te sul comodino che hai vicino al letto. Leggimi senza voce, sottovoce, ad alta voce ... E quando avrai finito, magari regalami o lasciami sulla panchina di un parco affinché' qualcun altro mi faccia raccontare ancora un po'. Se poi sarò' per te soltanto carta, sappimi riciclare in modo giusto. Insomma, fa' di me quello che vuoi ma fa' come se il libro fosse tuo. Un abbraccio di parole.". 

venerdì 1 giugno 2012

Tacchino alla crema di taleggio

Ho lavato e asciugato quattro fette di petto di tacchino a listarelle. Le ho fatte sfrigolare in olio extra vergine e mezzo cucchiaino di dado granulare saporito. Ho aggiunto 150 gr di taleggio tagliato a cubetti e ho continuato la cottura sino a che la crema era rappresa e quindi il tacchino ben cotto. Ho servito con un'insalata verde mista.

Di corsa, in corsa

Sempre di corsa. Perché dobbiamo fare, vedere, incontrare, realizzare, inseguire, avere. Le cose che ci vengono richieste o sollecitate o sottoposte o imposte dalla vita. Quella vita in cui spesso ci siamo ritrovati senza averla scelta. La scuola, il lavoro, la famiglia, gli amici. Sempre in corsa. Perché i sogni sembrano mai realizzati, mai raggiunti, mai afferrati. Ti sembra di averli acchiappati e invece ecco che si dissolvono, ti sfuggono. Ti sembra e invece no. Sono là che ti guardano, quasi sbeffeggiandoti.  A volte cambiano nome, casa ed ecco che ti devi riallacciare le scarpe da tennis e ... riprendere la corsa. Perché senza sogni non ci sappiamo stare. Senza sogni nulla ha senso. Senza sogni, semplicemente,  non siamo.