... anche se per pochi giorni, o forse e' proprio perché' e' per pochi giorni, e' una sensazione di leggera sublime piacevolezza. Se sei preoccupata, di cattivo umore o se hai voglia di cantare a squarcia gola quella stupida canzone o guardarti per la trecentesima volta il tuo film preferito, non devi rendere conto a nessuno, cioè' a quel qualcuno a cui dovresti (secondo i dettami del mondo normale) voler raccontare le tue preoccupazioni, sfogarti dei motivi del tuo malumore, dedicare il canto della tua voce e condividere il tuo film preferito. E' che, al di là delle leggi del buon costume, che noi umani amiamo raccontarci e che ci diciamo sia giusto rispettare, sappiamo poi che così la realtà' non è. Spesso ci sentiamo orsi solitari e in tale condizioni vorremmo vivere. E allora in questi giorni sei tu con tutto ciò' che pensi, vuoi, senti. Sei che puoi ascoltare i tuoi pensieri, metterli in ordine, fare pulizia, resettare, ripartire. Puoi che ti apparecchi il divano con patatine, olive verdi, martini e ... Sei felice. E non perché' tu non sia felice anche quando non e' così ma perché' la felicità può avere molteplici volti e colori e sapori e situazioni. Punto e basta. Ed e' bello, ma proprio tanto.
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