Nella “calma” di questi giorni un po’ rallentati mi sono ritrovata a rileggere righe del passato. Non quelle severamente “archiviate”, pena la sofferenza eterna del cuore, ma quelle che se, per sbaglio le sfiori, puoi provare a vedere, anche solo per curiosità, se a distanza di tempo ciò che non avevi compreso, condiviso e accettato ora sia più comprensibile, condivisibile e accettabile. Perché provi a convincerti che forse, crescendo, anche tu ora potresti pensarla diversamente da come la pensavi quando le avevi ricevute. Ed ecco cosa scriveva chi aveva lavorato con noi per quasi vent’anni a proposito del poter mangiare ancora una pizza insieme, insieme a coloro con i quali aveva passato dieci ore al giorno per un lungo pezzo di vita …
“ … confermandomi nella convinzione che il presente
va vissuto guardando al futuro: il passato ci conforta con i buoni ricordi ma ogni forma di attualizzazione finisce con l'essere fonte di tristezza.
Perciò bando alle drammatizzazioni e avanti sempre con fiducia e ottimismo! FORZA …”
va vissuto guardando al futuro: il passato ci conforta con i buoni ricordi ma ogni forma di attualizzazione finisce con l'essere fonte di tristezza.
Perciò bando alle drammatizzazioni e avanti sempre con fiducia e ottimismo! FORZA …”
Sembrano parole dell’ultimo saggio da leggere sotto l’ombrellone “Come affrontare la vita e vivere felici”. Non fosse che le persone che la pensano così, estremizzando il concetto e parlando di rapporti umani da mantenere o gettare, buttano via pezzi di passato e con lui le persone che lo hanno composto. E’ semplicemente paura la loro, paura di continuare a vivere quelle persone, di vivere il confrontarsi, il crescere e l’invecchiare, magari fuori da schemi prefissati, imposti, obbligati e allora quelle parole di apparente ottimismo stridono e stonano perché sono solo voce dell’egoismo che se non ti rende più necessaria una cosa o una persona. Sono semplicemente voce di quell’egoismo che ti fa voltare le spalle, forte del futuro dove probabilmente ci saranno altre persone, altri “affetti” da vivere per poi gettare e passare con forza e senza tristezza al domani. Le ho rilette quelle righe e no, sono invecchiata, sono cresciuta, un po’ di scorza mi è venuta ma no, non la penso così, non quando si tratta di rapporti umani e quegli umani se non ti hanno fatto del bene sicuramente non ti hanno fatto del male.
Nessun commento:
Posta un commento