Una scrittrice e un’insegnante di cucina, ispirate dai pensieri e dalla grandezza di Jean Anthelme Brillat Savarin (Fisiologia del gusto o Meditazioni di gastronomia trascendente), scrivono a due mani una piacevole lettura che chi ama leggere, cucinare e mangiare, non potrà non apprezzare e fare propria. In queste righe si condividono i pensieri sulla cura nella scelta degli ingredienti per le pietanze, sulla preparazione della tavola, sulla scelta dei commensali, sul cucinare che è godimento, appagamento, sfogo, piacere che parte da quando si sbatte, frulla, spezzetta a quando si condivide con chi potrà godere delle stoviglie e dei sapori delle pietanze. E si condividerà l’idea di come con la cura in cucina si trasmette cura e amore per gli altri, per coloro che amiamo e con i quali condividiamo i giorni della vita
… “La consapevolezza di quello che si cucina, del perché lo si cucina e per chi, dà godimento e appaga i sensi” …
La gastronomia ci sostiene dalla culla della tomba, aumenta le delizie dell’amore e la confidenza dell’amicizia, disarma l’odio, agevola gli affari e ci offre, nel breve corso della vita, la sola gioia, che non essendo seguita da stanchezza, ci riposa perfino dalle altre.
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