Chi siamo per essere sempre scontenti, sempre agitati, sempre lamentosi, sempre con in bocca un "se" o un "ma"? Chi ci da' il diritto di pensare sempre che ci manchi qualcosa e la maggior parte delle volte non sappiamo neppure che nome o forma dargli a quel "pezzo mancante"? Perché pensiamo di volerlo anche se sappiamo che la soluzione alla nostra infelicità non ha quel nome o quella faccia ma insistiamo così tanto con noi stessi fino ad arrivare a convincercene? Perché neppure di fronte a esperienze forti e dolorose di chi amiamo o conosciamo come la malattia o la morte non siamo capaci di apprezzare tutto quello che abbiamo? Probabilmente siamo così intimamente presuntuosi o tremendamente stupidi da pensare di essere esonerati dalle sofferenze, incolumi alle tragedie ed eterni tanto da poterci permettere di lamentarci e piangere e deprimerci per una promozione mancata, un amore finito, un fine settimana andato male. Che piccoli presuntuosi incontentabili ed egoisti esseri a volte ci riduciamo ad essere. Oggi ho sentito il profumo dei peschi fioriti mentre andavo verso la macchina, ho cantato a squarcia gola una canzone struggente per almeno cinque chilometri con la modalità' “repeat”, ho sperimentato la ricetta per un nuovo dolce, ho prenotato un viaggio per Berlino, ho letto pagine di un buon libro e ho deciso che e' stato bello aver potuto godere di tutto questo. Veramente una fortuna, indipendentemente da chi e cosa non ho più' o non potrò' mai avere.
Sagge parole, basta un nulla per mandarci in crisi. Tutto deve accadere esattamente come lo immaginiamo e come lo vogliamo. Siamo diventati incontentabili, forse troppo viziati...Abituati ad ottenere sempre quello che vogliamo magari anche subito... E la cosa più triste è che non siamo più capaci di fermarci per apprezzare anche un piccolo gesto, ci è ormai tutto dovuto....XXX
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