Emozionarsi per gli altri e' una cosa che mi succede da sempre e, con il giro dei fogli sul calendario e i calendari che man mano finiscono nel cestino, sempre più' spesso. La condivisione della vita, nei momenti tristi come in quelli belli, e' inevitabile. E' inevitabile anche se solo pensi che questa e' la vita. Che gira, va, torna, avvolge, travolge e siamo tutti costantemente nella sua centrifuga pronti a girare vorticosamente quando quel qualcuno o quel qualcosa che ci guida e si prende anche un po' gioco di noi e, strapazzandoci un po', pensa che sia il nostro turno. Se un amico e' triste come non volergli stare vicino? Se un'amica e' innamorata come una ragazzina, come non essere felice per lei? Se qualcuno non sta bene, come non essere preoccupata? … E’ successo che in giro per il centro, all'ora di pranzo, mescolati tra migliaia di sconosciuti, lei ha visto lui, l'amico dei banchi, perso da troppi anni e si sono abbracciati e sorrisi e raccontati ed erano così felici che io che li guardavo ne sono stata travolta. … E' successo che lei mi ha raccontato l'ultima sorpresa del suo nuovo inaspettato amore e io, per l’emozione, non ho potuto non piangere. … E' successo che lui, giovane da far invidia, bello tanto dentro quanto fuori, ha condiviso con me, il suo entusiasmo delle uscite con gli amici e i nuovi incontri e io mi sono entusiasmato come se lì, insieme a lui, potessi esserci io … E' successo che anche solo negli ultimi giorni mi sono emozionata e molto e mi e' piaciuto perché e' una sensazione unica. Sentirsi nella centrifuga della vita è bello, anche se a questo giro sei ferma e tu sei solo l'addetta a riempire le vasche di detersivo.
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