L’amaranto è una pianta originaria dell’America centrale, dove era coltiva già dalle civiltà precolombiane. Si pensa che esistesse anche una varietà già conosciuta dai popoli Greci, nella cui mitologia si narrava che le Dee amassero essere festeggiate dagli umani con ghirlande di amaranto, per ottenere così la loro protezione e benevolenza. Ugualmente si pensa che i romani attribuissero all'amaranto il potere di tenere lontana l'invidia e la sventura. Nei suoi territori d'origine, era definito dagli Aztechi come “il misterioso grano” o “il grano degli Dei”; i semi erano conosciuti per le alte qualità nutrizionali ed energetiche ma altrettanto se non maggiormente importante era l’uso che se ne faceva nei rituali religiosi. Anche i Maya lo usavano come nutrimento mentre gli Incas lo definivano “kiwicha” (piccolo gigante) e ne apprezzavano principalmente il suo potere curativo.
Ho fatto il primo esperimento
Ho lavato bene 1 tazza di l'amaranto sotto acqua corrente e in una pentola a fondo alto ho messo l'amaranto, 1 piccola zucca tagliata a pezzetti (ho provato a togliere un po’ di buccia), 2 tazze d'acqua. Ho insaporito con ½ dado. Ho portato a bollore e poi ho abbassato la fiamma al minimo continuando la cottura per circa 20 minuti fino ad assorbimento dell’acqua.
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