Il guaio di quando ti manca qualcuno e tu a questo qualcuno non manchi quanto lui manca a te, diversamente la sensazione di manchevolezza non sussisterebbe perché sareste insieme da qualche parte a fare cose belle, è che non puoi proprio fare nulla. Sei costretto a subire la situazione perché non dipende da te e sei costretto a viverti, fisicamente ed emotivamente sensazioni che vanno dal “ti manca l’aria che non respiri e corri ad aprire la prima finestra a disposizione anche se non è la tua”, al “hai un mattone sullo sterno che inizi a massaggiarti pensando già alle conseguenze di un infarto”, al che “ti assale il magone per un nonnulla che non sai come nascondere le lacrime se non dietro la scusa di un attacco di allergia all’ultima pianta che ancora deve fiorire”. Cerchi di pensare ad altro, cerchi di fare altro, cerchi di ricordarti che, forse, se non tu in altre occasioni, qualcuno di vicino a te deve averti detto di esserci già passato e visto che te lo ha raccontato ed è ancora vivo questo può solo significare che di amore non si muore. E mentre ti iscrivi ad un corso di greco antico, passi tutti i mobili antichi con il legno rosso passando distrattamente anche le porte bianche, tinteggi la cantina in pieno inverno sapendo che non si asciugherà neanche a morire, organizzi le ferie da qui alla fine dell’anno, non puoi fare altro che continuare ad aprire quella finestra e provare a prendere fiato, asciugare le lacrime e per fingere meglio un attacco allergico starnutire, passare dalla tua farmacista di fiducia, farti provare la pressione e farti vendere qualche goccia calmante … e ti rendi conto che non puoi proprio fare nulla … perché se tu all’altro mancassi quanto lui manca a te non ne stareste parlando … sareste da qualche parte a fare cose belle invece di essere sola a pensarne e viverne di brutte …
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