Ogni volta la sensazione sembra mai conosciuta, mai vissuta, mai "sentita" prima. I traslochi forzati, subiti, dovuti, sono più' momenti di intima elaborazione che non di stanchezza fisica. Perché inizi ad aprire gli scatoloni e a scegliere cosa archiviare o cosa buttare, cosa tenere per poi tornare a sfogliare o cosa macerare perché inutile. E ti rendi conto che ogni giorno della tua vita è un trasloco. Apri il tuo cuore, la tua anima, il tuo cuore e vivi, senti, respiri, sperimenti, tocchi, e poi ogni giorno archivi e conservi e cerchi di macerare attimi fuggenti od eterni, per scelta o per sopravvivenza. Conservi ciò che ti fa star bene, un nipote, un figlio, un amico, madri, padri, compagni, mogli, coloro che ami e che ti amano a cui ti doni e che si donano, i tuoi simili nell'anima, che amano come te. Per quello che sei, come sei. Conservi chi ti conserva. Gli altri sono file da conservare, come meravigliosi o dolorosi ricordi che hanno riempito parte della tua memoria.
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