domenica 1 aprile 2012

L’ultima riga delle favole, Massimo Gramellini

Ti ci ritrovi, ti ci perdi, sorridi, ti commuovi, rifletti, scopri, viaggi dentro di te, torni indietro per andare avanti.

“Lei è la tua anima, mica un accidente. Se non te ne innamori, non amerai mai niente“ “Innamorarmi della mia anima! E come si fa?”  Ti do un indizio.  Ricomincia dall’inizio”
”Le disfatte del cuore aprono squarci provvisori che consentono di guardarsi dentro, e quel poco che aveva visto non gli era piaciuto per niente. La ferita si era rimarginata a fatica, lasciando una cicatrice che durante certe canzoni sanguinava ancora”
”L’amore è un fuoco che sgorga dalla testa, in reazione a un impulso dei sensi. E da lì precipita come una freccia verso l’eros…solo quando l’emozione si sublima in sentimento l’amore raggiunge il suo centro e l’uomo diventa invincibile”
”Come dentro, così fuori.” “Sguazza nelle mie viscere, questa spazzatura?” “Ogni tempio è un corpo e ogni corpo un tempio. Va purificato.”
“Se l’incastro  non è reciproco, non è lei la tua anima gemella” “Ma se non lo è, come mai io ci soffro da morire?” “il tuo è autoinganno. Non conoscendo ancora te stesso, sei attratto dalla creatura sbagliata e ti convinci che sia giusta”
Arrivato sul ciglio, aprì le braccia e assunse istintivamente l’aspetto di una croce, mentre il fuoco del suo amore  si risvegliava, risaliva all’osso sacro attraverso i trentatré gradini delle vertebre, oltrepassata i sette cancelli del corpo, raggiungeva la testa e precipitava nuovamente dentro la camera del cuore in una scia di luce.
“E tu, sei fidanzato?” “Si, da pochissimo. Con la mia anima”.
Continuava a pensare ad Arianna, … non aveva idea di come avrebbe fatto a ritrovarla, ma la Voce che Parlava Dentro lo rassicurò. Ci sarebbe riuscito presto. Si, molto presto.

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