giovedì 3 maggio 2018

La stagione mancata era la stagione della pace. Avevano vissuto la pioggia, il sole e la neve, come una eterna lunga estenuante battaglia. Contro chi o cosa combattessero, forse non lo avevano capito mai neanche loro. Forse la vita. Nemica inespugnabile. Erano diventati, giorno dopo giorno, nemici invece che alleati. Inseguivano ciò che sarebbe stato inafferrabile senza mai accettare la realtà. Ingenui e presuntuosi avevano scelto la cecità e l’illusione. Avevano pensato che quelle briciole rubate avrebbero potuto placare una sete ed una fame senza fine. Il vuoto che si era creato, attimo dopo attimo, nell’attesa di ciò che non avrebbero mai raggiunto, li aveva lasciati al suolo, inermi e sconfitti. Ma, in quei corpi maciullati e sanguinanti, feriti a morte, un braccio sarebbe stato per sempre teso verso quel miraggio. Un oasi dove loro sarebbero esistiti.



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