Forse ci vediamo migliori di quello che siamo. Forse pensiamo che all’altro arrivi l’immagine che noi siamo convinti non di avere ma proprio per quello che noi siamo convinti di essere. Forse noi pensiamo di essere “belli dentro” e invece l’altro, di noi, chissà per quale motivo, ci vede brutti o comunque meno belli. Forse è cieco o forse noi non siamo poi così belli. Forse è per questo che invece di essere “amati” come pensiamo di meritare e come pensiamo di amare percepiamo, di ritorno qualcosa di diverso, di strano, di non bello. A volte astio, addirittura odio. Forse siamo presuntuosi e pensiamo di essere perfetti così, come siamo, non nel mondo, ma per l’altro. E invece, forse non siamo quello che l’altro vorrebbe fossimo e forse è per questo che invece di venirci incontro si scontra di noi. Forse è per questo che le persone non si capiscono. Forse invece di continuare a combatterci dovremmo decidere di amarci o forse, semplicemente, di rispettare l’amore dell’altro con il suo modo di essere, esprimersi e vivere e se, non coincide con noi, con il nostro, con quello che vogliamo o di cui abbiamo bisogno, lasciarci semplicemente andare. Le due metà della mela, nelle quali abbiamo fermamente creduto, alimentate dai milioni di fiabe lette per farci addormentare, sono una mezza e una mezza pera e non riusciranno mai a congiungersi, combaciando contorni e consistenze. Bastone quadrato e buco rotondo che per quanta sforzi faranno non riusciranno mai ad incastrare le loro anime.
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