martedì 17 luglio 2018

Coacèrvo

Mi hanno sempre raccontato la parola “coacèrvo” con una accezione negativa. Fino a qualche giorno fa. E forse il suono che produciamo, anche solo nel pronunciarla questa parola, richiama qualcosa di oscuro.
Mi piace pensare invece che questa parola possa averne una positiva di accezione perché voglio pensare che ognuno di noi sia, e possa essere, scegliendolo, un ammasso, un insieme, un’accozaglia di idee, sentimenti, emozioni, gialle come il sole, bianche come la neve, azzurre come il mare, alte come una montagna e mozzafiato come un tramonto e l’alba in un cielo senza nuvole. .Mi piace sognare che questo esista e ci sia e sia anche contagioso. In una società sempre più egoista e in una quotidianità in cui, anche se in pochi, gridiamo a gran voce di non volerci imbruttire, voglio inziare a pronunciare e scrivere questa parola perché giorno, dopo giorno, dopo giorno, sia una di quelle parole che mentre pensi e vorresti raccontare e scrivere, mi possa venire alla mente ed essere buttata lì, tra una riga ed una chiacchiera.
Scegliamo le parole, come scegliamo chi essere.

Nessun commento:

Posta un commento