giovedì 12 luglio 2018

a te dolce amica, nuvola leggera, piena di tutto ...

E se ci avessero educato a trattenere, a non dire, a non raccontare, a non lasciarci andare? E se ci avessero raccontato che non si deve far pesare, ci si deve sapersi comportare, si deve e non si deve? E se tutti questi messaggi educativi, seppur a fin di bene, ci avessero in qualche modo modellato e condizionato l’anima? Perché siamo tutti così pieni di schemi mentali? Di ciò che è giusto e sbagliato e soprattutto di ciò che è bene o male dire e fare perché gli altri hanno e devono avere sempre la precedenza su di noi? Alla fine, chi ci perde siamo solo noi perché in questo meccanismo perverso e ingiusto, noi perdiamo noi.
Forse dovremmo, al di là di cosa ci hanno raccontato, ricordarci che la vita ci scorrerà comunque tra le dita e alla fine, una fine che sarà molto prima di quanto il tempo ci illuda, forse sarà più bello un giorno guardarsi indietro e dire “che bello quell’istante in cui ho detto ti amo, ho sorriso e ho corso a perdifiato e sono stata me stessa piangendo a dirotto e ridendo a crepapelle incurante di chi ascoltava, di chi guardava, di chi giudicava, anche se quel giorno è durato solo un giorno”. Perché lasciarsi andare con un pianto, una parolaccia o un sorriso è vivere. E ognuno di noi è troppo bello perché la vita faccia a meno di ognuno di noi e di tutte le nostre emozioni.

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