giovedì 16 novembre 2017

Leggo righe, su un lavoro artistico, dove le parole sono fuoco, rivoluzione, ritorno al futuro, voglia di recuperare la storia, il passato, il senso dell’inizio "perché nulla sia più come prima". Leggo di un atto di rigenerazione avvenuto grazie ad una separazione per poi trovare una nuova unione. Perché a volte non sai se farla finita o rinnovare tutto e allora è necessario un distacco, un momentaneo addio. Chiudere, smettere, o almeno pensare di farlo, per potere ripartire. 
E’ quello che è successo a tutti, una volta, forse dieci. Nella vita vera. Con un amore, un amico, un fratello, una madre. Con gli affetti, quelli importanti che vivi e ti travolgono e segnano per sempre.
A volte basta un abbraccio per ripartire. E quando succede è semplice stupore. Meraviglia della vita.
A volte non è possibile ma dentro di noi tutto può essere ancora vivo forte e fortemente desiderato. Lo vorresti ora, subito, per sempre. Non è possibile. Ma questa impossibilità non toglie nulla al desiderio.
Domani mi regalerò “Amore che torni”.

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