Io
dedico questa canzone
ad
ogni donna pensata come amore
in
un attimo di libertà
a
quella conosciuta appena
non
c’era tempo e ne valeva la pena
di
perderci per un secolo in più.
A
quella quasi da immaginare
tanto
di fretta l’hai vista passare
dal
balcone a un segreto più in là
e
ti piace ricordarne il sorriso
che
non ti ha fatto e che tu le hai deciso
in
un vuoto di felicità.
Alla
compagna di viaggio
i
suoi occhi il più bel paesaggio
fan
sembrare più corto il cammino
e
magari sei l’unico a capirla
e
la fai scendere senza seguirla
senza
averle sfiorato la mano.
A
quelle che sono già prese
e
che vivendo delle ore deluse
con
un uomo ormai troppo cambiato
ti
hanno lasciato, inutile pazzia,
vedere
il fondo della malinconia
di
un avvenire disperato.
Immagini
care per qualche istante
sarete
presto una folle distante
scavalcate
da un ricordo più vicino
per
poco che la felicità ritorni
è
molto raro che ci si ricordi
degli
episodi del cammino.
Ma
se la vita smette di aiutarti
è
più difficile dimenticarti
di
quelle felicità intraviste
dei
baci che non si è osato dare
delle
occasioni lasciate ad aspettare
degli
occhi mai più rivisti.
Allora
nei momenti di solitudine
quando
il rimpianto diventa abitudine,
una
maniera di viversi insieme,
si
piangono le labbra assenti
di
tutte le belle passanti
che
non siamo riusciti a trattenere.
George
Brassens
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