Divorato
cercando silenzio e pace perché quando vieni rapita da un libro non vuoi che qualcosa
o qualcuno provi a liberarti. Vuoi che quelle pagine continuino ad essere il
tuo carceriere. Un’altra toccante storia d’amore per l’amore. L’amore per un
figlio, un compagno, un’amica, chi incontri e dal quale ti lasci coinvolgere. L’amore
e l’inevitabilità di quello che facciamo per ciò che siamo. Il caro prezzo che
paghiamo è quello della vita con tutte le sue sofferenze o della morte, scelta
come atto estremo d’amore.
Ancora
grazie …
“ … Dondolo. Se mi guardi non si vede ma io
dondolo. Mi dondolano dentro le ossa, il sangue, la lingua e la maggior parte
delle cellule. Ogni parte del mio corpo è impilata sull’altra come un castello
di carte. Quanto tempo riuscirò a rimanere in piedi?
Ci sono cose di cui non possiamo non parlare e
altre che nemmeno vogliamo sentire nominare. Alcune le teniamo dentro come
segreti, altre le sputiamo come sentenze. La cosa certa è che alcune cose
parlano da sole.
Avevo voglia di raggomitolare il mio corpo, meno
superficie esponi più difficile sarà colpirti.
Quando una persona ti attraversa l’anima, una
parte di te si sbriciola, peccato sia la parte su cui hai sempre contato.
E’ un attimo, come il battito d’un ala, in cui m
sembra tutto a posto. Poi ogni cosa torna come prima e un pugno mi blocca lo
stomaco. Il dolore è strano. Si manifesta all’improvviso e puoi solo aspettare
che scompaia da sé. Non ci sono soluzioni né risposte. Bisogna fare un respiro
profondo e aspettare. Però è vero che ti fa sentire vivo. Credo sia perché fa
così male da toglierti il fiato. Ma se smetti di respirare vuol dire che sei
ancora vivo, no? …”.
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