Ci sono momenti della vita dove perdi la bussola. E non e' quel meraviglioso momento dell'adolescenza dove non sai chi sei, cosa vuoi e che per assurdo non realizzi neppure questo stato confusionale. Forse perché l'adolescenza è confusione, frastorno, indecisione, ma sei talmente tanto convinto di essere e sapere che, paradossalmente, sei sempre molto forte e convinto di ciò' che dici e fai. Il momento di perdita della bussola vera é quello dell'età adulta ... Quello di quando sai o dovresti sapere chi sei e cosa vuoi. Dovresti essere "avviato" nella giusta direzione e aver, non solo iniziato a camminare ma dovresti, addirittura, aver percorso molto o sufficiente cammino per avere più' luce dietro che non davanti. Luce che ti spinge più' di quella che ti attrae, ancora là, lontana in fondo al tunnel. Sono dei momenti in cui pensi di essere arrivato, se non ovunque da qualche parte. Pensi di aver diritto acquisito alla tranquillità', non all'eccezionalità', ma alla semplice normalità'. E invece no. Eccola che arriva la sorpresa. Tipo doccia gelida dopo la sauna. Tipo eritema solare nonostante la protezione solare fattore 50. Tipo 10 gradi in riva al mare in piena estate quando il mare e l'estate sono a Palermo. Arriva e tu, umanoide di mezza età, che pensavi di aver capito tutto devi rimettere sul tavolo tutte le carte. E non solo le tue. Quelle dell'intero mazzo. Devi cercare di capire se te lo sei cercata o ti è capitata. Quanto l'hai anche solo inconsciamente incoraggiata o è proprio stato un regalo di natale sotto l'albero messo da quel babbo che ha bevuto latte e mangiato biscotti. Capire poi in realtà' ti servirà' solo ad elaborare ma non a risolvere. A prendere le misure ma non a far finta che nulla sia successo. A incolpare non solo il destino ma anche te. A pensare agli errori per evitarli in futuro. A non dire solo parolacce al cielo ma qualcuna di quella sequenza infinita anche alla tua immagine riflessa nello specchio. E poi, poi non puoi fare altro che caricarti anche questo sulle spalle, elaborarlo e attraversarlo e perdonarlo. Per andare avanti, non imbruttito e ingobbito ma arricchito e più' forte. Forse un po' meno illuso e un pochino più' cinico. Forse un po' più' consapevole ma si sa, alternative non ne abbiamo e il più' grande dispetto che possiamo fare a chi o a cosa ci vuole male, è alzare nuovamente la testa, riprogrammare la bussola e … ripartire, possibilmente sorridendo.
Per riuscire a far fronte agli eventi stressanti o traumatici, bisogna riuscire ad riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinanzi alle difficoltà. Non bisogna avere solo la capacità di resistere, ma anche di “ricostruire” la propria dimensione, il proprio percorso di vita, trovando una nuova chiave di lettura di sé, degli altri e del mondo, scoprendo una nuova forza per superare le avversità.
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