Sembra che al mondo ci siano ancora belle persone con belle parole e bei sentimenti. L’ho pensato ieri sera quando, guardando una delle poche trasmissioni televisive intelligenti e ascoltando le parole degli ospiti, gliele sentivo raccontare. Le parole, protagoniste prima che dei loro interventi, delle loro vite. Parole per raccontare il passato, a volte atroce, a volte commovente e per dare speranza al futuro, nostro e di chi cresceremo. Parole che ci permettono di essere e sentire e che, soprattutto ci fanno sentire, seppur unici e diversi, vicini e accumunati se non a tutti, almeno agli altri. Mentre ascoltavo persone più o meno famose ma che sentivo vicine, mi sono commossa.
Sembra che al mondo ci sia ancora un po’ di giustizia. Sembra che ci sia ancora della meritocrazia e che vengano premiate le persone meritevoli, quelle che si danno da fare, quelle che ci mettono l’anima e sono sempre pronte ad essere in prima linea, a capire e a non fermarsi, a lavorare con responsabilità e intelligenza. Sembra che ci siano ancora persone che questo impegno lo vedano, lo sentano e decidano di prenderne atto premiando chi lo profonde. E questa mattina quando ho saputo che l’hanno riconosciuta, l’hanno premiata con il giusto riconoscimento, senza regalarle nulla mi sono commossa. Felice, sotto la pelle e nel cuore, per lei alla quale mi sento vicina nonostante le nostre apparenti differenze.
Una sola parola per raccontare quello che ho provato: felicità, una delle mille pronunciate anche ieri sera e che rendono vero un pezzo di vita.
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