Si domandava, ogni attimo, quando aveva iniziato ad essere così colma di sogni. Si domandava se mai si sarebbe resa conto della loro irrealizzabilità. Il vento e la pioggia avevano continuato a soffiare e cadere per tutta la notte, quasi a voler lavare via l’inquietudine ma, l’alba, aveva confermato che tutto era lì e la consapevolezza che nulla sarebbe mai cambiato diventava, attimo dopo attimo, sempre più certezza. Forse i sogni erano la sua dannazione e la sua salvezza. L’avrebbero sempre fatta soffrire ma anche vivere. Come gli amori impossibili. Che nella loro inesistenza ti fanno sentire viva attraverso il dolore. Quanto avrebbe desiderato solo appoggiare la testa e riposare, anche solo per un attimo, ma sapeva già della sua illusione. L’attimo avrebbe voluto essere l’eternita’. E questa era solo un sogno.
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