E se appartieni
alla specie degli essere tarantolati non puoi combatterla la natura e se
appartieni alla razza di coloro sempre in attesa, sempre in sospeso, sempre
alla ricerca di qualcosa o qualcuno, puoi solo essere quello che sei, un animo
inquieto.
… L’attesa ha dunque in sé due tensioni diverse:
una tendenza a perdurare e una tendenza a smettere. Ma dove attinge l’attesa la
sua risoluzione (di perdurare o di smettere), la sua energia, la sua pazienza e
la sua impazienza? E’ forse libera, l’attesa, di agire, in una direzione o nell’altra?
Non lo è. Non possiamo decidere di entrare in uno stato di attesa o di uscirne.
Forse questa decisione esiste, ma non siamo noi a prenderla. L’attesa è una
passione. Si attiva, come ogni passione, al richiamo del suo oggetto. L’attesa
è una vocazione. Dio, la musa, il padrone, l’oggetto, fanno un cenno, e l’uomo
esce dal tempo, si mette sul bordo della strada, in attesa. …
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