Sono irriverenti, sognatori, frastornati i protagonisti di questo romanzo. Lo sono un po' come fanno apparire anche la loro città, Belfast. Dove tutto e tutti sembrano lottare per qualcosa o rincorrere un sogno, più o meno grande. Che sia la pace o la ricchezza, la riscossa o gli ideali. Tutti a discutere, lottare, scontrarsi per poi, alla fine, capire che forse siamo un tutt'uno e quelle guerre sono comandate da altri senza la nostra vera partecipazione. Jack e Chuckie, un cattolico e un protestante la cui eterna amicizia e' la risposta, insieme agli amori trovati dall'altra parte del mondo o della presunta "barricata".
" ... Preparo il caffè. La caffettiera sbuffa e gorgoglia. Sono un po' stordito dalle festanti sinfonie del l'euforia che mi risuonano in testa. Chissà. Forse tra un anno lei non mi farà sentire più così. O forse solo tra sei mesi. Forse un giorno non ricorderò neanche più la velocità con cui questa notte il sangue mi pulsa nelle vene. Forse un giorno un'altra, un'altra donna addormentata nel mio letto, mi farà sentire come oggi è io penserò che non era mai successo nulla di simile. Forse, ma oggi tutto ciò non ha alcuna importanza. Tra sei mesi potremmo essere tutti morti. Viviamo in un universo sconfinato, dove c'è spazio per ogni tipo di finali e per un numero infinito di incipit. Questo mi basta. ..."
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