venerdì 28 luglio 2017

Quale sorta di stupida illusione o folle presunzione ci fa continuare ad illudere che per il semplice motivo di aver spiegato,  raccontato, detto, ripetuto, scritto, loro avranno capito, compreso, assimilato e renderanno finalmente il nostro istante migliore, il nostro sogno realizzato, la nostra sete appagata, la nostra anima finalmente riempita?
A quale sorta di razza apparteniamo noi che non ci arrendiamo mai? A quale stirpe estinta aderiamo per cui l’alba ci trova con un sorriso che si deforma nel corso della giornata solo perché abbiamo avuto la stupidità di sentirci felici attraverso gli altri? Saremo per sempre così o arriverà un giorno in cui la nostra anima si sarà consunta sufficientemente dal dover senza altra via di uscita prendere la strada di contare solo su stessa? Chi siamo noi esseri diversi e diversamente inquieti? Avremo mai la pace di sentirci interi e non spezzati?


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