Non è un romanzo, non è un
racconto, non è un poema. E’ un modo di scrivere originale e coinvolgente. A
tratti ti perdi per poi ritrovarti in modo ancora più forte. Perché non è la
storia di qualcuno a cui succede qualche cosa ma sono tante storie o forse
nessuna. Quelle che si sono vissute e quelle al cui appuntamento non siamo mai
arrivati in tempo. E’ la voce narrante, ma a tratti anche la protagonista di
queste righe, a dipanare incontri e riflessioni e scontri e pensieri. Ci siamo
un po’ tutti in queste pagine come siamo spesso, con lei e le sue amiche,
intorno ad una tavola apparecchiata appositamente da qualcuno a cui siamo cari,
dove la tavola con quella deliziosa cena preparata per noi è la metafora della
vita a cui siamo invitati.
E’ lieve e scivola ma tutto ti resta addosso. Come la vita che abbiamo
e, soprattutto, quella che non avremo mai. Perché, come dice l’autrice “ognuno
di noi è la sua storia. Anzi, le sue storie, comprese quelle non vissute.”.
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