domenica 3 marzo 2019

A lei

Avevano creduto nel miracolo. Avevano sperato nell'impossibile. Avevano lottato come chi non ha più niente da perdere. Avevano immaginato raccontandosi le immagini e sognato condividendo i sogni. Avevano pensato a come e quando qualcosa avrebbe potuto essere diverso. Avevano demandato al cielo il loro destino come fanno i bambini quando dicono le preghiere perché incapaci di prendere una decisione. Avevano superato ogni volta la soglia del male reciprocamente inferto spostando l'asticella sempre più in alto, fino a non vederne più il limite. Avevano provato un sentimento così forte da rendere tutto il resto inutile fastidioso e non degno di considerazione. Avevano riempito le loro giornate di meravigliose aspettative e dolorose cadute. Avevano fermato le loro vite ad un fermo immagine in cui tutto sarebbe stato possibile mentre facevano crescere l'amore e il dolore senza poterli più controllare e fino a diventarne succubi e  schiavi. Avevavo provato a liberarsi delle catene ma sapevano che nulla sarebbe cambiato. Loro sarebbero stati legati per l'eternità anche nel silenzio dei racconti non più condivisi. Perché si sa che certi amori ti dannano l'anima per tutta la vita. Fino alla prossima e poi forse ancora. 

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