C'è qualcosa di diverso in questo romanzo. C'è un siciliano ancora più stretto e un modo di raccontare che si allontana un po' dai precedenti. La tua sensazione, che riconduci solo alla malinconia che gia' avverti per la la consapevolezza che ormai da leggerne te ne rimarrà solo uno, è invece confermata, alla fine, dallo stesso maestro. Queste righe non dovevano essere un romanzo ma una scenografia cinematografica. Solo dopo il maesto lo ha riadattato. Resta sempre affascinante leggerlo. E quando avremo letto l'ultimo, ricominceremo d'accapo. Perché da lui possiamo solo imparare.
Finito di leggerlo in piena notte con i lampi nel cielo e il silenzio delle città di agosto.
Nessun commento:
Posta un commento