venerdì 8 dicembre 2017

Amore mio uccidi Garibaldi e ... Il mio canto libero

"Il mio canto libero" di Lucio Battisti, anno 1972, mi sorprende mentre, seduta in una di quelle moderne lavanderie asciugatrici automatiche, sto accarezzando un libro antico di papà. Sulla prima pagina una dedica "da Rosanna, sett. 1980". La mente vaga mentre mi concedo un prezioso raro momento di pausa. Chi era Rosanna? Un'amica? Sarà stato un regalo per il suo compleanno? Un regalo da amica? Il romanzo, dalle pagine ingiallite e dal titolo curioso "Amore mio uccidi Garibaldi", è tutto da odorare e scoprire. Sono lettere d'amore della principessa Leopoldina Lobkowitz al marito Fedrigo Bossi Fedrigotti. Lei prega il marito di uccidere Garibaldi affinche' la guerra finisca e lei possa riavere il suo amore a casa. Penso a passati lontani, ad altri meno, ad oggi e a domani e solo di una cosa ho sempre piu' certezza, che sia sempre stato l'amore a guidare il mondo. "Il mio canto libero" cresce di intensita' e mi travolge e mi ritrovo con gli occhi chiusi a sognare di essere in una macchina al caldo, su un'autostrada deserta, con questa canzone in sottofondo. La meta si confonde nella mente. Potrebbe essere il mare. Ma anche una città, dove amici aspettano per un abbraccio, una tavola accogliente e sempre il solito vecchio inevitabile amore. Motore propulsore di questo folle mondo. 



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