E’ uno di quei romanzi che entrano delicatamente, un po’ alla volta, pagina dopo pagina, con un ritmo lento e costante. E così succede che hai voglia di tornare a casa, ammesso che tu avessi voglia di uscire, per leggerne qualche pagina.
Ed è una di quelle storie, non straordinarie, non eccezionali, ambientate nel mondo vero con persone reali e che, proprio per questo, forse senti più vicine a te di altre.
E così capisci come, ognuno di noi potrebbe uscire dalle gabbie del quotidiano che si è costruito o che ha permesso ad altri di ergere fino a renderci meno sereni. Anche con le parole lette, soprattutto con il sapere delle parole lette. Che siano antiche o meno. La conoscenza è la nostra unica salvezza. O lo strumento per raggiungerla.
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