A tratti mi coinvolge, a tratti mi allontana, a tratti mi rapisce, a tratti mi sgomenta. Mi era già successo con altri suoi romanzi e di nuovo, anche ora. Lo ha rifatto.
“L’unica storia” ti trasporta, semplicemente, nell’amore. Nelle sue illusioni, nei suoi sogni, nei suoi tortuosi sentieri, nelle sue reali paure e nelle sue tristi prese di coscienza. E non puoi condividere quasi tutto perché tutto può esserci già successo o siamo già sull’uscio, pronti ad attenderlo. Compreso che, al di là dei tempi e delle strade e delle differenti fini, siamo certi che ognuno di noi, con una, o tra mille, alla fine, dentro di se ricorderà e riconoscerà solo una unica storia d’amore. Quella che in un modo o nell’altro avrà cambiato noi e la nostra vita. Anche senza di essa.
Da leggere. In una domenica grigia e umida. O quando e e dove sarete ispirati.
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