Finalmente preso e, tutto d'un fiato letto. In una calda, torrida, lenta, silenziosa, solitaria, domenica di luglio. E così senti più vicina lei quando parla delle sensazioni che vive sulle isole che la ospitano, mentre scrive, mentre cerca, mentre incontra ma, soprattutto, avverti meglio ciò che racconta dei detenuti, delle loro non vite all'interno delle carceri. Il caldo, la sporcizia, la solitudine, la mancanza di spazi, gli insetti, l'abbandono. Le condizioni di chi, a torto o a ragione, è sottoposto a condizioni disumane e inaccettabili se ricordassimo che tutti siamo esseri umani.
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