Ci sono righe che subito, durante e dopo, sono tue. Per ciò che raccontano e per come vengono raccontate. Per la profondità a cui arrivano e la modalità in cui, a volte ti sfiorano e altre ti affondano. Ci sono emozioni e sentire del cuore che alcuni sono capaci di farti arrivare meglio di altri. E non è solo perché magari quella strada piena di buche l'hai percorsa e ne porti ancora le ferite dentro che solo tu vedi o hai sempre visto. È perché chi racconta è così bravo che invidi come abbia saputo scrivere la vita. È bello, seppur nel dolore del ripercorrere e ricordare, ammesso che mai tu abbia dimenticato, ritrovarsi nero su bianco. E, se non a far pace, almeno a condividere seppur con un romanzo. Che poi, non siamo tutti noi, forse personaggi di una vita chiamata teatro?
