mercoledì 28 maggio 2014

Il tormento e l'estasi. Irving Stone

Il tormento per la pietra. L'estasi al toccarla, sentirla, odorarla. Il tormento per tutto ciò che avrebbe voluto ma non aveva la possibilità di creare. L'estasi di fronte a ciò che è possibile capire, vedere, trovare nel corpo di un uomo per capire e vedere e trovare il suo animo. Tutto all'eccesso. Ogni istante, ogni respiro, ogni attimo di vita, senza dormire la notte, alla continua tormentata ricerca di giorno. Michelangelo, il suo genio, le sue passioni, le sue ossessioni. Ottocento e più pagine per raccontare di un altro mondo, di un'altra epoca, per farci conoscere uno dei più grandi artisti mai esistiti. E nello scorrere lento e particolareggiato del racconto della sua vita, ti senti piccolo, inconcludente e inutile all'umanita' eppure è inevitabile confrontarsi, al di la' di ogni possibile confronto, con il Michelangelo uomo e capire come anche noi siamo tormentati ed estasiati lungo tutta la nostra esistenza. Tormentati da tutto ciò che vorremmo e desidereremmo ed estasiati al raggiungimento di sogni, obiettivi, traguardi, piccoli, insignificanti e inutili ma, pur sempre nostri e, in quanto tali, degni.

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