sabato 29 settembre 2018


Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch’io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com’egli l’ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai!
(Luigi Pirandello)

Crema di Regina Claudia

Ho lavato e tagliato a pezzi 2 kili di prugne Regina Claudia. Ho riposto in una padella larga dinpietra e ho aggiunto 500 grammi di zucchero e il succo di mezzo limone. Ho cotto per due ore mescolando spesso. Ho frullato e riposto in vasetti sterilizzati. 

venerdì 28 settembre 2018

Terribile e’ il gioco dell’amore, dove e’ necessario che uno dei due giocatori 
perda la padronanza di se’ stesso.
Charles Pierre Baudelaire

Ora dimmi di te, Andrea Camilleri

 Il Maestro ci delizia raccontando con la sua maestria la sua  vita. Ricca di avventure ma, soprattutto, ricca della sua forte personalità.

Insalata sempre a dieta


Insalata valeriana
Pomodori cuore di bue
Olive verdi denocciolate
Semi di zucca e girasole
Pinoli
Olio, sale e limone


lunedì 24 settembre 2018


Non vivere di aspettative. Esci e fai qualcosa di notevole.
(Wendy Wasserstein)

Il metodo ikigai, Hector Garcia, Francesc Miralles

Letto, meditato, sottolineato, trascritto. Un “mini saggio” da tenere sopra il comodino o ai piedi della nostra parte del letto. Per non dimenticarci che “noi” e il “nostro ikigai” sono il regalo più bello che potremmo e dobbiamo fare a noi stessi.

domenica 16 settembre 2018


Non c’è niente che ti rende più folle del vivere in una famiglia.
 O più felice. 
O più esasperato. 
O più… sicuro.

(Jim Butcher)

Nuovi impasti salati


I grandi: 2 uova, 200 grammi di yogurt, 1/2 bicchiere di olio, 10 olive giganti verdi denocciolate e sminuzzate, 100 grammi di prosciutto cotto tritato, sale, farina per focaccia e pane q.b.,  un pizzico di lievito per impasti salati. 
Stampi regolari e 200 gradi per circa 25/30 minuti.

I piccoli: 1 uovo, 100 grammi di burro, 50 grammi di mascarpone, 1 primo sale a cubetti, scaglie di grana in abbondanza, sale, pepe nero,  farina per focaccia e pane q.b., un pizzico di lievito per impasti salati, semi di papavero in superficie.
Stampini e 180 gradi per circa 25/30minuti.



Eleganza: il massimo di intensità con il minimo di effetto.
(Pascal Bruckner)

giovedì 13 settembre 2018

Zuppa sotto il temporale


Ho cotto al vapore 200 grammi di farro marchigiano.
Ho passato in padella 150 grammi di ceci e 150 grammi di fagioli bianchi di spsgna con carota, sedano, olio, sale, pepe e 1 bicchiere di acqua. Ho frullato metà della crema e ho unito farro legumi interi e crema. Ho intiepidito e impiattato in ciotole profonde. Olio, pepe e pecorino a tavola.

Il mio romanzo viola profumato, Ian McEwan

Poiché la maggioranza di me
Si oppone alla maggioranza di te,
Il dibattito si chiude seduta stante, e
Ci separiamo.

martedì 11 settembre 2018


Se fosse un enigma 
non avrebbe soluzione.
Se fosse prevedibile
non sarebbe l’amore.

lunedì 10 settembre 2018

L’illusione più fatale è il punto di vista stabile. 

Dato che la vita è crescita e movimento un punto di vista fisso uccide chiunque ne abbia uno.
(Justin Brooks Atkinson)

Quella che il bruco chiama fine del mondo,
il resto del mondo chiama farfalla.

(Lao Tzu)

Insalata ancora estiva

Insalatina dell’orto di fuori città 
Caciotta morbida marchigiana
Pomodori sardi
Code di gambero passate in padella con Martini e peperoncino
Olio, sale e pepe a piacere

sabato 8 settembre 2018

Prima pasta d’autunno

200 grammi di passata di pomodoro
180 grammi di tonno
10 olive verdi giganti sminuzzate
1 cucchiaio di pasta acciughe 
15 minuti di cottura
Ho cotto al dente 180 grammi di fusilli di kamut e li ho saltati in padella con il sugo
Vino bianco fresco in tavola

Salati nei piccolini

250 grammi di ricotta, 1 uovo, 125 grammi di burro, sale, pepe, farina per impasti salati q.b., un pizzico di lievito istantaneo. Ho riempito una ventina di stampini per mini muffins ricevuti qualche giorno fa. Ho cotto per venti minuti a 180 gradi.
Aperitivo in tavola con olive e Martini,

venerdì 7 settembre 2018


La forma dell’amore

Sono semplicemente belli questi stralci d’amore. Storie diverse, visuali differenti eppure, sarà l'età, a me sembra di essere un po’ in ognuna di essi. Proseguo, mi soffermo, torno indietro, assaporo. Come si fa con le belle letture.

Rose cioccolato salato

Ho lavorato due  tuorli d’uovo con 200 grammi di yogurt greco 5%, farina “1” q.b., 75 grammi di burro sciolto, mezza bustina di lievito madre, 1 vasetto di zucchero bianco (quello dello yogurt), pezzi di cioccolato fondente al sale. Ho riempito stampi in silicone a forma di roselline e cotto per per circa 25 minuti a 200 gradi.

mercoledì 5 settembre 2018

Il sorgere del sole si è spostato a est, sempre piu' a sud est. Difficile fotografarlo prima che diventi grande e accecante. Ora è nascosto dai palazzi nel suo buongiorno e io lo colgo già alto. 
Insomma, lui si muove, un po' come dovremmo fare noi che, anche se lentamente, dovremmo camminare per essere sempre più luminosi e divenire al nostro meglio, allontanandoci da chi non ci fa sentire bene e spegne la nostra meravigliosa energia o non la coglie se non quando è ormai troppo tardi.


lunedì 3 settembre 2018

È che certe cose non le devi spiegare. Si dovrebbero solo vivere. E se quel vivere viene meno le parole sono solo suoni muti che restano dolorosamente dentro te fino a spegnerti lentamente. 
Buon compleanno papà 

domenica 2 settembre 2018


Feta baked rivista all’italiana

In Grecia ogni giorno ordinavo “feta baked”. Feta, fette di pomodoro, con guarnizione di cipolla, peperoni, olio, sale e peperoncino. E tutto al forno per qualche istante.
Tornati a casa si prepara con feta, pomodori, sale, pepe, olio e basilico. Passata al microonde.
Meno forte, altrettanto gustosa.

Così fan tutti, Esther Perel

Un manuale, un saggio, un'esplorazione, un suggerimento, un chiarimento, una consolazione. In queste pagine, che ci sia successo o meno di vivere o subire un tradimento, ci sono parole che possiamo fare nostre. Ci sono sentimenti ed emozioni che abbiamo vissuto superato o che ancora ci macerano. Ci sono parole che possono essere una carezza, una luce, una conferma, una presa di coscienza. Perché la vita è in via di svolgimento e nessuno di noi è al riparo da essa e da tutta quella sfera di sentire che è insita in un amore. Che sia felice, distruttivo, eterno o destinato a finire. L'amore e le sue conseguenze ci cambiano e noi non saremo mai quelli del giorno prima. E dobbiamo essere, se non pronti, almeno consci delle nostre azioni.

sabato 1 settembre 2018


Genuinità

A Milano ci si vendono abiti o street  food
A casa ci si trasporta la legna per l’inverno

Freschezze Marchigiane

Appena raccolta è diventata
il pranzo in autostrada 

Quanto è giusto raccontare all’altro ciò che sentiamo, viviamo, vorremmo, desideriamo, sogniamo? Quanto è giusto esprimere il nostro sentire, il nostro vedere, il nostro odorare, con l’altro? Quanto ci mettiamo in gioco intimamente nel momento in cui all’altro, se altro è, non dovremmo raccontare ciò di cui abbiamo bisogno? Se fossero lui, lei, con quelle iniziali che troppo spesso restano minuscole mentre le erigiamo a maiuscole, non ci sarebbe bisogno di parole, di scritti, di spiegazioni. Dovresti avvertire in un modo, o in cento diversi, quell’appagamento che ancora rincorri attraverso il dover spiegare, cadendo nella stupida trappola del pensare che forse l’altro è semplicemente distratto e allora ha bisogno di un memo. Spesso l’istinto di conservazione e autodifesa ci porta a pensare che se non abbiamo la perfezione che vorremmo non è perché l’altro non è il perfetto per noi ma solo perché, forse, ancora, ha bisogno di una piccola guida, di qualche suggerimento, di un manuale di istruzioni, di un veloce ripasso. E allora arrivano i momenti in cui in un momento di intimità ci lasciamo andare e apriamo gli argini, e poi gli attimi in cui scriviamo quella che in passato sarebbe stata una lettera ma che ora chiamiamo messaggio. E aspettiamo lì, in silenzio, trattenendo un po’ il respiro in attesa di una risposta che, non solo sia quella di quel momento, ma che ricomprenda tutte quelle che non sono state date in passato, facendoci capire che la nostra anima gemella è arrivata finalmente al traguardo. Si è concentrata, ha capito, ora sarà per sempre come la stavamo aspettando. Ci anticiperà. Avremo sensazioni e pensieri e ancora prima di provarli perché saranno lui o lei a farle scatenare. La realtà si discosta solo leggermente e quelle risposte non arrivano puntuali né nella forma, né nella sostanza. A volte non arrivano proprio e il silenzio perdura. Ma noi, geneticamente modificati, stregati dall’amore, continuiamo a credere che non sia possibile essersi sbagliati.
Se abbiamo detto, ci verrà detto. E’ solo sicuramente un problema tecnico. Se abbiamo dato, ci verrà dato. E’ ovviamente un problema in via di risoluzione.
Quanto sarebbe più semplice riconoscere che l’altro e non quel pezzo di mondo che noi speravamo fosse quel pezzo di braccio che ci mancava? Quanto sarebbe più sano allontanarci da certe situazioni a costo di soffrire nell’immediato ma per poi godere magari anche soli di un silenzio che sia silenzio di pace e non da riempire?