martedì 31 dicembre 2013

" ... Il nostro errore fatale è di cercare dei paradisi senza fine. Piaceri che non si consumino, attaccamenti tenaci, carezze vitali come liane: la pianta muore ma i suoi intrecci si mantengono sempre verdi. Questa ossessione della durata ci fa perdere una quantità di paradisi fugaci, i soli a cui possiamo avvicinarci durante il nostro fulmineo tragitto di mortali. ...
... di cosa avevano bisogno i due amanti che camminavano su e giù sotto una pioggia battente? Di niente di straordinario, in fin dei conti. Della possibilità di affittare una camera d'albergo, di farsi un piccolo nido di intimità estiva, dove sentirsi come a casa propria. ... 
La condizione di liberi amanti era paragonabile a quella dei vagabondi, dei ladri, dei contestatori. Il che non era del tutto sbagliato: l'amore è sovversivo per definizione. ..."

Il libro dei brevi amori eterni, Andrei Makine

lunedì 30 dicembre 2013

“ … l’amava … come si può essere amati solo …in un posto che non è su questa terra … " 
Il libro dei brevi amori eterni, Andrei Makine 
Se non ti spaventerai con le mie paure,
un giorno che mi dirai le tue troveremo il modo di rimuoverle.
In due si può lottare come dei giganti
contro ogni dolore e su di me puoi contare per una rivoluzione.
Tu hai l’anima che vorrei avere.

En e Xanax, Samuele Bersani 

" ... Perché ad una donna non puoi dire "ti voglio bene" ma "tu hai l'anima che vorrei avere" si, assolutamente si ..." 

Cheesecake salata "ti voglio bene"

Per la mamy … perché abbia una coccola salata per domani sera …
Ho frullato 150 gr di lingue di gatto alle olive e le ho bagnate con 75 gr di burro sciolto. Ne ho fatto uno strato in un piatto rotondo e piano. Ho frullato 100 gr di philadelphia e 100 gr di ricotta, ho salato e pepato e coperto la frolla salata con la crema. Ho guarnito con pomodori secchi sott’olio ripieni di caprino.


Risotto Chianti e philadelphia

Ho fatto soffriggere mezzo scalogno con una noce di burro. Ho tostato 6 cucchiai di riso arborio e bagnato con 2 bicchieri di Chianti. Ho aggiunto brodo vegetale fino a terminare la cottura. A pochi minuti dalla fine ho aggiunto 2 cucchiai di philadelphia e molto parmigiano grattugiato. Ho mantecato, spento e servito.

sabato 28 dicembre 2013

L'attesa, Ginevra Bompiani

E se appartieni alla specie degli essere tarantolati non puoi combatterla la natura e se appartieni alla razza di coloro sempre in attesa, sempre in sospeso, sempre alla ricerca di qualcosa o qualcuno, puoi solo essere quello che sei, un animo inquieto.
… L’attesa ha dunque in sé due tensioni diverse: una tendenza a perdurare e una tendenza a smettere. Ma dove attinge l’attesa la sua risoluzione (di perdurare o di smettere), la sua energia, la sua pazienza e la sua impazienza? E’ forse libera, l’attesa, di agire, in una direzione o nell’altra? Non lo è. Non possiamo decidere di entrare in uno stato di attesa o di uscirne. Forse questa decisione esiste, ma non siamo noi a prenderla. L’attesa è una passione. Si attiva, come ogni passione, al richiamo del suo oggetto. L’attesa è una vocazione. Dio, la musa, il padrone, l’oggetto, fanno un cenno, e l’uomo esce dal tempo, si mette sul bordo della strada, in attesa. …

Indimenticabile, Gianna Nannini


Distanti e accesi nell'aria
due fuochi che non sanno andare via
l'hai scritto quando non c'ero
"... dove finisci tu comincio io"
indimenticabile è la nostra verità
indimenticabile dopo una notte di felicità
mi uccidi chissà se dove sei piove
sei come una stagione che non c'è
diversi posti e persone ma non c'è mai nessuno come te indimenticabile è la nostra verità
ogni giorno è l'ultimo pochi secondi nell'eternità
nel mio universo non ti ho mai perso
sei insonnia nelle vene dolcezza e sesso
non hai mai smesso di farmi dire sì all'amore l'amore è... indimenticabile bella e grande verità indimenticabile dopo una notte di felicità
resta la felicità indimenticabile
passa il cielo e se ne va
vedi com'è facile perdere il cielo con l'eternità perdere l'eternità...perdere l'eternità...


Splendore, Margaret Mazzantini

Intenso, delicato, forte, vero, assurdo, tragico. Esattamente come tutte queste cose riescono ad essere un tutt'uno facendo la vita. Uno dei pochi libri letti di notte perché non riesci a lasciarlo andare. Arriva l’alba, le pagine scorrono e fra poco le righe saranno terminate e tu pensi a come potrai fare a meno. Fare a meno di leggere queste righe che in cui ritrovi anche la tua di vita e nelle quali cerchi un abbraccio consolatorio.
… e il mio nome pronunciato da lui, con la sua voce roca e fonda, il mio nome che nasceva dalla sua pancia e passava attraverso la sua gola era il più bello del mondo, infondeva coraggio alla mia misera persona, scivolava dentro di me e mi definiva, mi dava luogo e tempo, e un’origine certa …
… chi ha detto che i ragazzi  sono coraggiosi? Il coraggio io l’ho trovato con gli anni, insieme a ogni sbaglio, a ogni pezzo mancato di strada …
… ridemmo. Non era passato giorno senza  che io pensassi a lui … in quel mio cervello doppio, nascosto  … quante volte ero tornato indietro, a quando eravamo costretti a separarci …
… sono un vecchio pesce che boccheggia, che risale la corrente lottando, attraversa schiene, ombrelli, e che adesso corre. Coro in fondo verso il grande buco di luce dell’ingresso alla stazione, dove il fiume umano entra, pascola, ristagna. Esco allo scoperto, continuo a correre, trascinato dal niente, travolto da quella speranza che ormai è acqua sporca …
… quello che diciamo non è quello che ascoltiamo. Quello che diciamo e ascoltiamo lo sappiamo solo noi. Perché adesso sento che lui è qui per me, che non è per caso. E se anche uscirà da quella porta, così com’è arrivato, incurvandosi in un taxi e salutando da lontano, io so che è venuto a cercarmi perché come me non ha dimenticato , come me ha avuto paura di morire senza avermi rivisto …
… s’appoggia alla mia spalla, guido un po’ così con questa testa vicina vicina, lascio il volante e la carezzo, e annuso, e respiro …
… è come se qualcuno mi camminasse sulla faccia a piedi nudi, schiacciandomi gli occhi, il naso, soffocandomi. So di essere compromesso da un’altra identità. L’ho sempre saputo, ma adesso sono un uomo adulto. Non posso tornare indietro, non posso fare un passo avanti. Non posso fare niente. C’e’ sempre qualcosa, prima di niente. Non posso vivere con questo segreto. I segreti sono i nostri migliori amanti, i più spregiudicati e tonici. Ci frustano, ci svegliano di colpo….
… ci siamo venuti per caso la prima volta e adesso è già il nostro posto. Perché così fa l’amore , alza la gamba e piscia come i cani, sempre nello stesso punto, circoscrive i luoghi, li segna della sua sostanza …

… ma tu non vergognarti del viaggio. La vita, credimi, non è un fascio di speranza perdute, un puzzolente ricamo di mimose, al vita raglia e cavalca nel suo incessante splendore.

L'intrepido, con Antonio Albanese

Semplicemente bello. Da vedere. Perché lì puoi rivedere la dignità di un uomo, di un padre, di un essere umano che difende il diritto al lavoro per difendere se stesso. Il racconto forte e delicato di chi non perde la speranza e il sogno. Di chi, ogni oltre dolore, resiste con il sorriso dell’anima perché, nel sorriso dell’anima possiamo ritrovare il sorriso della vita.

martedì 24 dicembre 2013

Se per baciarti dovessi poi andare all'inferno, lo farei. Così potrò poi vantarmi con i diavoli di aver visto il paradiso senza mai entrarci.

W. Shakespeare

Bicchierini mascarpone e nutella

Ho mescolato 200 di mascarpone con 4 cucchiai colmi di nutella e 2 cucchiai rasi di zucchero velo. Ho riempito 4 bicchierini con la crema e guarnito con cereali e pezzi di cioccolato bianco. Ho riposto in frigo fino al momento in cui ho servito.

Biscotti di Natale

Ho mescolato 1 uovo intero a 200 gr di farina, 100 gr di zucchero bianco e 100 gr di margarina sciolta a bagnomaria. Ho aggiunto un pizzico di lievito per dolci. Ho steso l’impasto, formando dei cerchi, su carta da forno. Ho cotto per circa 30 minuti a 200°. Ho sfornato i biscotti quando li ho visti croccanti. Li ho riposti in un vaso lavato e ben asciugato. Ho etichettato e infiocchettato. Buon Natale …



... e che sia un Natale ricco di pensieri meravigliosi ....
  

sabato 21 dicembre 2013

All’improvviso ti fermi e nulla sembra avere un senso. Ma senza accorgertene ricominci a camminare perché è in quei passi che sei convinto di trovarlo.


Patate ripiene di crema alla panna e yogurt

Ho sbollentato 2 grosse patate per circa 30 minuti. Le ho lasciate raffreddare e tagliate a metà per il lungo. Le ho scavate leggermente. Le ho passate in forno, su carta per circa 10 minuti e le ho lasciate diventare croccanti. In una ciotola ho mescolato 100 gr di yogurt greco, 5 cucchiai di panna da cucina, erba cipollina sminuzzata, sale e pepe rosa. Ho tolto le patate dal forno, le ho riempite di crema e ho servito subito.

Mousse di tonno caprino e zucchine

Ho lavato e tagliato a rondelle 3 piccole zucchine, le ho passate in padella con olio e dado vegetale granulare. Un volta cotte le zucchine le ho frullate insieme a 200 gr di tonno sgocciolato e 200 gr caprino. Ho disteso la crema su foglie di indivia lavate e asciugate.
Se è vero che è negli occhi dell’altro che cerchiamo la parte migliore di noi, è perché non abbiamo più nulla di bello da offrire che rivolgiamo lo sguardo altrove?
Non c’è niente di più forte della gentilezza e niente di più gentile della vera forza.

Ralph Washington Sockman

Cellentani con ricotta salata e pomodorini scottati

Ho sminuzzato 100 gr di ricotta salata. Ho passato in padella, per qualche minuto, circa 10 pomodorini datterino con qualche cucchiaio di olio e sale. Ho cotto al dente 200 gr di cellentani, li ho scolati e conditi con pomodorini caldi e ricotta salata. Ho impiattato e spolverizzato di pepe nero.


domenica 15 dicembre 2013

Risotto con succo di clementina e fontina

Ho tostato 6 pugni di riso arborio in una noce abbondante di burro. Ho bagnato con ½ bicchiere di vino bianco, fatto evaporare e aggiunto 1 dado vegetale. Ho cotto, aggiungendo poco alla volta 400 ml di succo di clementina e, alla fine, 100 gr di fontina tagliata a cubetti. Ho lasciato sciogliere amalgamando e servito con spruzzata di pepe nero.



Per dieci minuti, Chiara Gamberale

Il più bello dei regali da fare e farsi e da fare e farsi prima di Natale.  E’ quello che può sembrare un romanzo leggero per poi farti scoprire che tra queste righe trovi una ricetta di cui probabilmente  avevi già sentito parlare ma che quando trovi realizzata e pronta all’assaggio, chissà com’è, puoi pensare che sia da preparare con le tue mani, con la tua vita.
“  … Le va di fare un gioco? Quale? Per un mese, a partire da subito, per dieci minuti al giorno, faccia una cosa che non ha mai fatto. Una qualunque. Basta che non l’abbia mai fatta. E poi, dottoressa, alla fine che succede? Avrò indietro la mia vita? Ne riparliamo fra un mese, Chiara. Intanto giochi, s’impegni e non bari mi raccomando.
Ogni tanto, ultimamente, mi sembra di andare, non so come dire: sottovuoto.
Venendo al mondo, riceviamo in dono uno strumento bello: dobbiamo essere alla sua altezza. Oltre che bello è delicatissimo, quello strumento: nostro, solo nostro, il compito di usarlo con potenza.
Chissà perché certi abbandoni sono così netti e certe riconquiste così vaghe.
Non lo conosco. O magari lo conoscevo, ma ora non lo conosco più? No, no: no. Questo non è possibile. Conoscere davvero qualcuno è qualcosa di talmente complesso, raro, fatale. Conoscere davvero qualcuno è per sempre.
E una minore intensità di aspirazioni senza dubbio permette una maggiore coincidenza con la propria vita.
Dentro momenti come questo bisogna cadere con le braccia, le gambe, il cuore, i polmoni. Tutto. Bisogna andare fino in fondo, bisogna marcire.
Le ossessioni non si offendono se le trascura, anzi. Trascurarle è l’unico modo per mandarle via.
Purtroppo o per fortuna bisogna essere in due a voler essere in due.
Scrivere è, semplicemente, il mio unico rimedio all’esistenza.
Ma poi è arrivata quella mattina. Dove misteriosamente ho sentito che non faceva più così tanto male là dove faceva male. O che forse, ormai, a quel dolore mi stavo abituando. E che in un modo o nell’altro, insomma potevo andare avanti.
Scegli: o dentro, o fuori. Ma se stai sulla porta mi blocchi il traffico.
Sai, mi manca sempre. Sempre. Ma avere a che fare con i suoi dubbi e le sue paure, dopo tutto quello che è successo, mi fa solamente sentire ancora più forte la sua nostalgia. La nostalgia di noi.
Cambiare è mortale. Cambiare è vitale.
E penso a quello che ho vissuto, a quello che vivrò, a quello che sto vivendo adesso. Perché nelle infinite semplificazioni con cui crediamo di metterci in salvo e dentro cui invece ci perdiamo, c’è una cosa, una soltanto, che non può venirci dietro, che non possiamo ingannare. Questa cosa è il tempo. C’è qualcosa di pochissimo, se siamo felici. E’ qualcosa di tantissimo se siamo disperati. Comunque sta lì. Con una lunga, estenuante, miracolosa, serie di dieci minuti a disposizione. Abbiamo l’occasione di farci quello che ci pare, con la maggior parte di quei dieci minuti. Ma ci sono momenti in cui non riusciamo proprio a coglierla, l’occasione. Ci sono momenti, in cui, anzi ci pare una disdetta. Quei momenti sono bugie. Per fortuna, però, poi, ci sono momenti come questo. In cui Antonio Rezza dice "Rita". E noi dobbiamo saltare. Nudi. Saltare .  E basta.”

venerdì 13 dicembre 2013

Torta salata di Liana

Ho passato in padella 2 salsicce sbriciolate senza condimento e in un’altra padella 1 cespo di trevisana lavata e tagliata a listarelle con un filo di acqua e un po’ di dado granulare. Ho lascato a bagno 3 cucchiai di uvetta sultanina per un’ora e poi l’ho scolata aggiungendola all’impasto insieme a 2 uova intere. Ho steso il composto su un foglio di pasta sfoglia e ho cotto per circa 30 minuti a 220°.
La prossima volta seguirò la sua buonissima ricetta … stasera mi arrangio con quello che ho … invece della sfoglia lei usa la brisé e alla trevisana  aggiunge o brodo o vino bianco e …  anche peperoncino.


Sei solo, fino a quando non ritrovi te stesso.
E puoi sentire il respiro di tutto quello che non esiste perché, in fondo, è tutto dentro di te.

Torta di mele "speciale"

Ho lavorato 1 uovo intero con ½  bicchiere di zucchero bianco fine. Ho aggiunto 150 gr di yogurt alla fragola e 100 gr di cioccolato bianco con nocciole spezzettato. Ho aggiunto 100 gr di burro sciolto a bagnomaria, farina bianca q.b. per un impasto morbido e mezzo cucchiaino di lievito per dolci. Ho tagliato una mela a tocchetti amalgamandola all’impasto. Ho versato l’impasto in una teglia imburrata e infarinata. Ho cosparso la superficie con un’altra mela tagliata a tocchetti e spolverizzato con zucchero. Ho infornato per circa 40 minuti a 200°.

E non c’è ieri, non c’è domani. C'è solo l' istante perfetto che ti scivola tra le mani …

giovedì 12 dicembre 2013

Avere il coraggio di raccontarci è il più grande dei regali. Un giorno non dovremo rimpiangere nulla. Solo ricordare.

mercoledì 11 dicembre 2013

Patate e prosciutto in padella

Ho tritato 2 piccoli scalogni e ho tagliato, a straccetti, circa 200 gr il prosciutto cotto. Ho lavato, sbucciato e tagliato a dadi regolare circa 500 gr di patate. Ho riposto in una grande wok, con qualche cucchiaio di olio extra vergine di oliva, lo scalogno e le patate facendole cuocere a fuoco prima vivo e poi più lento. Ho aggiunto a metà cottura 200 gr di panna da cucina e il prosciutto. Ho terminato la cottura facendo amalgamare tutto.

Il dolore pazzo dell’amore, Pietrangelo Buttafuoco

 “… Non lo conoscevate, vero, quest’uso di succhiare un fiore di gelsomino e poi baciare? Non è altro che un gioco vano l’amore senza un giardino dove spartirsi, labbra su labbra, la rugiada. Il respiro si solleva come da cielo in cielo, come per tracciare una trama di d’illusioni e raggiungere così l’azzurro, la notte oppure il biancore della canfora al mattino ma solo il bacio conosce il momento in cui lo sguardo – labbra sopra labbra – ravviva la carne….”
E’ un canto questo romanzo. O forse sono mille canti. Imbevuti di tradizioni di passione, di preghiere, di lotte, di tristezze, di gioie e di follia. Sono i canti dell’amore che felice o doloroso va celebrato. Questo romanzo è intenso come solo l’amore vero riesce ad esserlo, strappandoti l’anima.


domenica 8 dicembre 2013

E poi, poi  passi del bel tempo con chi ti senti "a casa" e non hai bisogno di altro …

Biscotti ... tra crumiri e frollini

Ho versato nella ciotola 2 tuorli di uovo con ½ bicchiere di zucchero bianco, 1 bicchiere di farina bianca, 2 bicchieri di farina gialla, 125 gr di margarina. Ho lavorato con le mani, formato delle palline e riposto su carta da forno a 200° per circa 30 minuti.
Ti porto a fare un giro, ti va?
Dove mi porti?

Nulla di che, nella mia vita.

Persico con arancia e uvetta

Ho lavato e asciugato due grandi filetti di pesce persico. Li ho adagiati in una grande pirofila da forno su carta. Ho cosparso con uvetta sultanina lasciata ad ammorbidire per circa due ore e poi scolata. Ho disposto 5 fette di arancia bio. Ho irrorato con un filo di olio e infornato a 220° per circa 45 minuti. Sale rosa a tavola.

martedì 3 dicembre 2013

Plumacake mandorle e arancia

Ho lavorato 1 uovo con 300 gr di mandorle tritate, 125 gr di zucchero di canna scuro e aromatizzato, il succo di 3 arance fresche. Ho mescolato e riempito uno stampo da plumcake. Ho infornato per circa 45 minuti a 180 gradi. Una volta raffreddato ho tagliato e servito con marmellata di arance amare a parte.

domenica 1 dicembre 2013

La cena di Natale, Luca Bianchini

Preso, dagli scaffali, così, senza soffermarmi su nulla se non sul titolo e ricordando la leggera spensieratezza di Luca Bianchini nello scrivere di amori senza fine e di famiglie un po’ folli eppure paurosomente normali. Finito di leggere in poche ore, anche se non è ancora Natale perché, quando hai bisogno di piacevolezza e serenità, non puoi aspettare.
“… La sua vita era di nuovo in balia di quel momento malato che gli dava mezz’ora di piacere …”

“… Dimenticare è un esercizio doloroso, bisogna essere molto disciplinati e a volte non basta. Decise quindi di tenere al collo le perle turchesi appena ricevute – dimenticare è anche credere al futuro …”

Risotto con crema di zola e wurstel

Ho soffritto una noce di burro, ho aggiunto 7 pugni di riso arborio, ho sfumato con whisky, fatto evaporare e poi ho continuato la cottura aggiungendo brodo preparato con dado granulare vegetale. Ho cotto continuando e aggiunto, a metà cottura 4 wurstel tagliati a fettine sottilissime e a cinque minuti dalla fine 5 cucchiai di crema di zola. Ho spento, aggiunto raspadura, impiattato e spolverizzato con pepe nero.