venerdì 27 gennaio 2017

Il passato non è una messa inerte. E’ l’unico tempo che esiste, l’unico cui apparteniamo. Il futuro può non arrivare mai, e il presente …

Da qualche mese, dunque, aveva deciso di non chiedere più. Definì quel proposito un “dolceamaro contentarsi”: una condizione tutt’altro che sgradevole, dopo anni passati al spiare la felicità altrui, senza capire in che modo edificare la propria.

Non riusciva, per quanto si sforzasse, e l’avrebbe fatto disperatamente, in seguito: giorni interi a saccheggiare ciò che fu, scavando le macerie per riportare alla luce anche solo un frammento vivido di memoria, l’esatto colore della sua pelle in un dato giorno, l’esatto taglio del sorriso, i sussulti del corpo mentre dormivano, qualunque dettaglio in grado di dissipare l’idea generica che un tempo era stato felice , quell’astratto passato in cui ormai affogava e che voleva guarire con la concretezza dei gesti, o forse semplicemente riaverli tutti lì, presenti, e infine bruciarli e dimenticarli, per quanto si sforzasse non riusciva a ricostruire come fosse accaduto.

E mentre la stringeva fu attraversato da un fremito: una certezza fisica, immediata, la promessa di una nuova epoca. Comprese che non c’era scampo. Per quanto andasse contro ogni ragione, ora dipendeva da quella creatura magra e intontita che lo abbracciava.
...

Un solo paradiso, Giorgio Fontana


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