domenica 29 gennaio 2017

Ci sono viste che ti commuovono più della distesa del mare o delle cime innevate, di albe o tramonti. Io li chiamo i "panorami familiari". Sono quelli che mi godo il sabato sera quando mi ritrovo tra gli amici di infanzia diventati madri e padri e li vedo abbracciare, rimproverare, inorgogliti mentre ti mostrano i primi quaderni o sfiniti ma sorridenti mentre ti raccontano della loro settimana. Di come  hanno dovuto ricominciare a fare compiti con metodi dai nomi tanto affascinanti quanto sconosciuti, partecipare a riunioni, ascoltare pianti o impartire punizioni. Mi inorgogliosiscono questi adulti che ritrovo nelle mie foto da giovane. 
I panorami del sabato sono frastornati e emotivamente impegnativi. Li guardi mentre sei costretto a guardarti. Capire come sarebbe andata se in quella fotografia il protagonista fossi stato tu. Invece hai solo il teleobiettivo in mano e spesso vedi tutto offuscato. 

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