lunedì 9 gennaio 2017

Chissà perché ci succede che la stessa parola pronunciata nella stessa situazione suoni in modo completamente diverso se è pronunciata all'inizio o alla fine di un rapporto. La parola intonata, l'insostituibile, la perfetta, quella ricercata, esattamente quella che avresti usato tu, suona all'improvviso fredda, estranea, inappropriata, inadeguata, stonata, quasi dolorosa. E allora ti ritrovi a pensare che quella parola così dovrebbe essere emessa da un'altra bocca, una bocca estranea che corrisponda al suono che percepisci mentre tu, da quella voce vorresti sentire pronunciare un altro suono. Chissà perché. Forse perché siamo semplicemente anime inquiete. Forse siamo cavalli di razza, di quelli che non si accontentano di giri alla corda, ma che corrono e che vorrebbero essere inseguiti. Anche dalle parole. 

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