martedì 5 giugno 2018

Se un angelo li avesse guardati dall’alto non avrebbe visto che fantasmi di ciò che erano stati per tanto tempo, derelitti di quanto erano stati a lungo. Quell’angelo avrebbe individuato pezzi della loro anima. Era successo, incredibilmente, ciò che succede a chi vive e ad un certo punto consuma. Loro erano stati capaci di disfare anche ciò che non avevano costruito. Come un gomitolo mai riuscito ad essere una sciarpa calda e accogliente. Avevano intessuto qualche punto per poi disfarlo. Una maglia al dritto e uno al rovescio e poi di nuovo solo un filo. Sempre più consunto e sottile. Avevano avuto la straordinaria maestria di distruggere anche ciò che non era sorto. Di smantellare ciò che non era stato eretto. L’angelo, se li avesse guardati un po’ attentamente, avrebbe visto due reduci di guerra senza avere avuto motivo di combattere, due nemici che avrebbero potuto essere fratelli e amici e che invece avevano deciso di lottare ognuno per sé come se quella fosse una battaglia e dove avrebbe dovuto esserci amore, era rimasto sangue.  L’angelo, se fosse stato loro alleato, ora non avrebbe visto uno sfacelo e un campo di battaglia con feriti. Ma forse, quell’angelo, aveva avuto cose migliori e più grandi di cui occuparsi. O forse erano stati loro a non guardare, insieme, il cielo e tutte le meraviglie che avrebbero potuto divenire. 



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