giovedì 21 giugno 2018

La Grecia mi entra nelle ossa. Da sempre. È come se qui ci fosse quello che sono stata prima e ciò che sarò dopo. Questa terra brulla e poi all’improvviso verde, le sue montagne a picco sul mare. I profumi di fico e olivo e sale e uva mi pervadono e ubriacano costantemente. Il mare qui a pochi metri di distanza passa dal bianco al blu al verde al turchese e confusa, non so dove tuffarmi.  L’acqua è così gelida da stordirmi per poi richiamarmi ancora una volta come se mi avesse drogata. Vedere dall’alto di una montagna il blu e poi scendere per tornarti senza fine, o percorrere chilometri di sterrato, sembra essere il giusto prezzo per ciò che i tuoi occhi potranno gustare. E se sei fortunato una taverna greca ti accoglie con la moussaka e i dolmadakia e le sue olive nere piccole e saporite. Un gustare senza fine la giornata. Fino ad una mastika sotto la luna che sta crescendo.
Si può desiderare altro?


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