domenica 12 gennaio 2014

Ma come tu resisti vita, Mariapia Veladiano

“… C’è un vivere composto e scellerato. Capita che ci riguardi. Accomodati dentro un sentire obbligato, ci si scopre, alla fine di tanti giorni a sorpresa già passati, infelici e perciò cattivi più di quel che siamo. E capita che ce ne accorgiamo. A tutti capita. E allore è bello parlare. …
… Si commuove il corpo. A sorpresa, prima che l’opportunità, la ragionevolezza, la buona educazione, la paura, la fretta, il decoro, la dignità, l’egoismo possano alzare il muro. Si commuove a tradimento, nello spazio confuso fra un istante distratto e un altro. Certo, è uno sconcio commuoversi. Il corpo è così scomposto se ci prende a sorpresa: piange, trema, magari si muove da solo, verso l’altro, prima che possiamo ricordarci la prudenza, il buonsenso …
… C’è la verità nel corpo: sa che l’amore è nato, lo sa prima che il pensiero se ne accorga. Per gli inganni ha bisogno dell’ oscurità. …
… La delusione arriva lenta. Si insinua e striscia. Non la sentiamo ed è lì. Ce la dà l’altro. …
… A volte si perde l’amore. Se ne va come se non ci si fosse mai stato, improvvisamente colpiti da indignità …
… E’ un ponte, l’attesa. Si crede che oltre, dopo, ci sia qualcosa, anche se non vediamo bene. …
… Rinascere non ci è dato, ma esser parte di una storia ci dà un posto in cui trovar riposo. …”


Parole, azioni, sentimenti. Siamo tutti protagonisti o vittime di tutto questo, di quello che siamo o diventeremo scegliendo, ascoltando e vivendo. Possiamo pensare di fare ma poi spesso quello che sentiamo sovverte il nostro riflettere e il nostro agire e allora si continua ad essere alala continua ricerca di un equilibrio cercando di ricordare da dove veniamo e dove sogniamo di andare.

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